Sostenibilità e transizione energetica sono temi fondamentali per l’Europa e hanno un ruolo significativo nell’agenda politica ed economica. Tutela dell’ambiente, decarbonizzazione, sostenibilità sociale, efficienza ed energia rinnovabile sono, infatti, la chiave per lo sviluppo futuro dei Paesi membri. La visione è quella di concepire sostenibilità e transizione energetica anche come opportunità, non solo per una qualità della vita migliore e per fare un passo avanti nella lotta ai cambiamenti climatici, ma anche perché possono diventare fonte di creazione di nuovi posti di lavoro verdi e di innovazione tecnologica. Detto ciò, rimangono sfide impegnative, che richiedono a tutti di fare la propria parte. Proprio di questo parla lo “Strategic Foresight Report”, pubblicato dalla Commissione europea a luglio. Il tema principale affrontato è “sostenibilità e benessere della persona al centro dell’autonomia strategica aperta dell’Europa”.
La neutralità climatica è un obiettivo ambizioso, che l’UE si è posto per i prossimi decenni, vedendo nella transizione energetica anche un mezzo per rafforzare l’autonomia strategica del continente, garantendo competitività e consolidamento del proprio modello di economia a zero emissioni.
Il report del 2023, giunto ormai alla sua quarta edizione, si pone proprio lo scopo di offrire una panoramica delle sfide a cui è necessario fare fronte, proponendo azioni e soluzioni, suddivise in dieci aree di intervento. I punti da affrontare sono:
Il report affronta tematiche di geopolitica, ma anche aspetti quali lo sviluppo delle competenze per soddisfare una richiesta di risorse da impegnare nell’ambito della sostenibilità, della digitalizzazione e della transizione verde. Dal report emerge una crescente richiesta di personale con competenze e soft skills relative agli ambiti appena indicati, ma risulta che ben l’85% delle imprese europee ne è ancora sprovvista. Questo significa che la carenza di competenze nelle imprese può essere un ostacolo.
Un tema di grande rilievo e da non sottovalutare, in quanto la transizione ecologica richiede azioni che interessano più ambiti, con un equilibrio delicato tra aspetti sociali, tecnici ed economici. Le sfide da affrontare riguardano:
È evidente la necessità di formare persone per queste necessità, in grado di mettere a sistema nuove conoscenze e competenze specifiche.
Decarbonizzazione, efficienza energetica e trasformazione digitale sono accomunate dallo scopo per le quali spesso sono promosse e incentivate: lo sviluppo sostenibile.
Da un lato c’è un mondo produttivo, che include anche l’edilizia e il mercato energetico, che deve riuscire a convertire processi e attività in modo da ridurre a zero le proprie emissioni in atmosfera. Dall’altro, il fatto che tutto debba essere fatto riducendo i consumi energetici, puntando su ottimizzazione ed efficienza energetica. Subentra poi la trasformazione digitale, che tra i suoi vantaggi ha anche quello di favorire la sostenibilità. Una miglior gestione dell’energia, il monitoraggio dei sistemi e degli impianti, la manutenzione e la gestione delle infrastrutture sono solo alcuni esempi di come il digitale può favorire l’evoluzione del settore energetico.
Lo stesso avviene in ambito edile, con gli edifici intelligenti, ma anche nelle industrie e nell’urbanistica. Inoltre, quando nel report si parla di “prevenzione civile” si fa riferimento anche alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, come intelligenza artificiale, big data o digital twins, che aiutano a raccogliere dati e informazioni, favorendo anche nuovi modelli decisionali e una maggior prontezza a fronte delle emergenze.
È evidente, in conclusione, che con lo Strategic Foresight l’Europa racconta azioni e interventi di grande complessità e, come visto ora per la decarbonizzazione, l’efficienza energetica e la trasformazione digitale, tra loro molto interconnessi. Si tratta, quindi, di obiettivi molto ambiziosi e che richiedono necessariamente il coinvolgimento di tutti i cittadini e le istituzioni.