La scelta di passare all’auto elettrica dipende anche dalle modalità di ricarica

Un sondaggio condotto da McKinsey in 15 Paesi evidenzia l’importanza attribuita dai potenziali acquirenti di un veicolo elettrico allo stato e all’evoluzione della rete di ricarica disponibile
Perchè passare all'auto elettrica? Sondaggio sulla ricarica

La domanda non soltanto è d’attualità, ma lo sarà ancora di più nei prossimi anni: che cosa spinge una persona ad acquistare un’auto elettrica? Un quesito che naturalmente si può anche capovolgere: che cosa dissuade una persona dall’acquisto di un’auto elettrica?

Ebbene, se nella ricerca di risposte ci si concentra comprensibilmente sulle caratteristiche intrinseche dei veicoli a batteria – come il prezzo e il risparmio garantito sui combustibili -, c’è un altro elemento di grande importanza che viene affrontato in un recente articolo di McKinsey: le modalità di ricarica del veicolo.

Perchè passare all’auto elettrica?

L’articolo, dal titolo “Exploring consumer sentiment on electric-vehicle charging”, è basato in buona parte sui risultati di un sondaggio relativo, appunto, all’atteggiamento dei consumatori sulla ricarica dei veicoli elettrici.

che cosa spinge una persona ad acquistare un’auto elettrica?

Rilevazione peraltro molto estesa, con risposte raccolte da 30.978 persone in 15 mercati: Australia, Brasile, Cina, Egitto, Francia, Germania, Italia, Giappone, Norvegia, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud , Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti.

Ma prima di entrare nel merito del sondaggio delle motivazioni che spingono a passare all’auto elettrica, si parte dallo scenario complessivo che mostra come le vendite annuali hanno superato i dieci milioni di unità nel 2022, segnando un aumento di oltre il 50% rispetto alle vendite nel 2021. Con la previsione del raggiungimento di quota 40 milioni entro il 2030.

Serve uno sviluppo equilibrato

E qui si entra nel merito dell’articolo, perché un aumento di questa portata ha ed avrà ripercussioni che vanno ben oltre le vendite di veicoli elettrici. Per garantire uno sviluppo costante ed equilibrato del mercato, si rende infatti necessario un aumento altrettanto rilevante della disponibilità di punti di ricarica pubblici e privati.

“Se la crescita delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici – si legge – non riesce a tenere il passo con la domanda, i consumatori potrebbero esitare a lasciare i veicoli con motore a combustione interna. Ci sono poi altri problemi, tra cui le persistenti preoccupazioni dei consumatori sul modo più conveniente per effettuare la ricarica, che possono rallentare l’adozione diffusa dei veicoli elettrici”.

Punti di ricarica pubblici insufficienti

Veniamo dunque ai risultati del sondaggio. Un primo elemento importante è che il 42% delle persone che si dichiarano scettiche sull’acquisto di un veicolo elettrico afferma che procederà al loro acquisto soltanto quando la disponibilità dei punti di ricarica pubblici sarà equivalente a quella delle attuali stazioni di servizio.

Un altro punto dolente è rappresentato dal fatto che l’attuale rete di ricarica pubblica non è all’altezza delle aspettative dei consumatori in termini di comodità. Lo indica oltre l’80% degli intervistati, mentre un altro 15% che ne è invece soddisfatto, teme però che la futura rete di ricarica non sarà abbastanza solida da soddisfare la crescente domanda.

Capacità della batteria e autonomia

Un ulteriore aspetto importante riguarda la capacità della batteria e l’autonomia del veicolo. Come per la disponibilità dei punti di ricarica, il 42% degli acquirenti “esitanti” di veicoli elettrici afferma di essere in attesa di un miglioramento della capacità della batteria e dell’autonomia di guida.

Nel dettaglio, i potenziali acquirenti di veicoli elettrici affermano di voler ottenere più di 520 chilometri con una ricarica completa, rispetto ai 450 chilometri che rappresentavano la media delle risposte nel 2021. Inoltre, il 40% del campione afferma che preferirebbe vedere un’autonomia di 650 chilometri o più prima di prendere in considerazione il passaggio a un veicolo elettrico.

I luoghi dove avviene la ricarica

Ed ancora, per quanto ottiene l’operazione di ricarica gli intervistati si rivelano prevalentemente casalinghi. Infatti, circa la metà di tutte le sessioni di ricarica avviene presso la propria residenza. Tuttavia la ricarica pubblica ha un’incidenza importante, con una percentuale di sessioni che varia dal 23% in Europa al 33% rilevato negli Stati Uniti. In tutte le località, poi, circa il 10% delle sessioni si svolge sul posto di lavoro del conducente.

In particolare, l’elevato tasso di ricarica domestica è possibile perché gli attuali proprietari di veicoli elettrici condividono alcune caratteristiche.

A livello mondiale, circa il 48% dispone di un proprio parcheggio e di una presa di corrente adatta alla ricarica domestica. Un ulteriore 35% del campione afferma che potrebbe ricaricare a casa se avesse una prolunga o grazie a un aggiornamento del proprio impianto elettrico domestico, mentre solo il 17% dichiara che la ricarica domestica non è un’opzione.

Importante la ricarica veloce

Infine, nella scelta di un punto di ricarica pubblico, il 42% degli intervistati indica che la velocità dell’operazione rappresenta la considerazione più importante. Al riguardo, le aspettative prestazionali sono elevate, con oltre il 60% che desidera tempi di ricarica non superiori ai 30 minuti.

Quanto al costo della ricarica pubblica, gli intervistati lo classificano come il secondo fattore decisionale più importante, ma l’importo che le persone sono disposte a pagare varia a seconda del caso d’uso. Infatti, i conducenti di veicoli elettrici sono disposti a pagare circa il 10% in più per la ricarica in autostrada rispetto alla ricarica in centro città o nel luogo di destinazione.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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