Trasporto merci dell’ultimo miglio in città: opzione elettrica

I trasporti sono la principale fonte di emissioni di gas serra nell’UE. Per ridurle, occorre puntare su soluzioni elettriche. Le possibilità e i mezzi ci sono, specie per il trasporto merci dell'ultimo miglio in città
Trasporto merci dell'ultimo miglio: perchè puntare sull'elettrico

Ridurre le emissioni dei trasporto merci dell’ultimo miglio in città potrebbe contribuire sensibilmente a generare un decremento dell’impatto ambientale dei trasporti, principale fonte di emissioni di gas serra nell’Unione Europea, rileva Transport & Environment.
Le emissioni dei trasporti in Europa sono aumentate dal 1990, in controtendenza rispetto ad altri settori dell’economia. Nel 2022 hanno rappresentato una quota pari al 29% del totale UE, quasi il doppio (17%) di quanto registrato nel 1990.

L’importanza di decarbonizzare i percorsi brevi

L’ultimo miglio detiene una quota che va dal 15% al 25% di tutti i chilometri percorsi dai veicoli. Secondo Salvator Ruiz, coordinatore del progetto europeo Urbanized – che illustreremo più avanti –, il trasporto merci contribuisce con una quota tra il 20% e il 40% alle emissioni di CO2 dei trasporti urbani. La necessità di decarbonizzare il trasporto, specie quello last mile, può essere un’opportunità straordinaria a livello economico.

Nel 2021, McKinsey ha stimato il valore del mercato globale di consegne ultimo miglio on demand superiore a 150 miliardi di dollari .
Bisogna agire ora e farlo a partire dalle aree urbane dove, in media, il 51% di tutti gli spostamenti motorizzati – associati al trasporto di merci – potrebbe essere effettuato da auto, bici o cargo-bike, evidenzia lo studio CycleLogistics.
Perché non puntare allora sull’opzione elettrica?

Elettrificazione del trasporto merci, priorità poco sviluppata con i furgoni

L’emobility tocca tutti i settori, dal trasporto pesante alle biciclette. In alcuni segmenti la sua penetrazione è ampia (si pensi alle e-bike), in altre sta crescendo, anche se non in maniera così decisa (auto), mentre siamo indietro nel caso dei furgoni. Seppure l’Unione Europea abbia adottato standard più rigorosi per la CO₂ dei furgoni nel 2023, rafforzando gli obiettivi al -50% nel 2030 e al -100% nel 2035, nel 2021 il mercato dei furgoni elettrici era ancora fermo al 3%.

Le emissioni di gas serra di questi veicoli commerciali sono aumentate del 55% nel 2022 rispetto al 1990, il settore in più rapida crescita nel trasporto stradale, rileva sempre Transport & Environment, segnalando che sebbene i furgoni elettrici a batteria siano già un’opzione sostenibile economicamente per i proprietari di furgoni, “la loro diffusione è rimasta indietro rispetto alle automobili a causa degli standard più deboli sulle emissioni”.

In uno studio di Motus-E si rileva che, “nonostante i veicoli commerciali per il trasporto delle merci abbiano un costo di acquisto elevato, il risparmio sui costi operativi e sulle emissioni di GHG è significativo al crescere del tempo di utilizzo”.

Occorre promuovere un’ampia elettrificazione in questo comparto, dato che si farà un uso ancora maggiore di furgoni. Se, infatti, il loro impiego ha registrato un incremento del 31% tra il 2000 e il 2019, si prevede che farà segnare un ulteriore +30% entro il 2050.

Piccoli furgoni elettrici, l’esperimento riuscito di Bruxelles con mezzi made in Italy

Il trasporto merci dell’ultimo miglio con mezzi elettrici è una possibilità concreta. Un esempio è quanto si sta facendo a Bruxelles. Nella capitale del Belgio e, di fatto, dell’Unione Europea, è in pieno svolgimento il progetto Urbanized, finalizzato alle consegne urbane di servizi postali, di vendita al dettaglio e di altro tipo con un veicolo full electric prodotto dalla italiana Alkè.
Secondo quanto emerso dal progetto, i veicoli elettrici modulari per il trasporto merci urbano potrebbero ridurre le emissioni totali di CO2 derivanti dal trasporto su strada di almeno il 3%.
Le soluzioni proposte da Urbanized, se applicate a livello di flotta, potrebbero rendere le consegne più convenienti almeno del 51% rispetto a una flotta di veicoli elettrici standard.

Trasporto merci dell’ultimo miglio in città: il ruolo le cargo-bike elettriche

Tra i mezzi di trasporto merci dell’ultimo miglio, le “bici da carico” stanno prendendo piede in città. In Germania, il Paese più avanzato a questo proposito, le cargo-e-bike stanno diventando sempre più popolari, certifica Statista: una sua recente indagine evidenzia che sono 165mila le unità vendute nel 2022. Le versioni elettriche sono passate da una quota del 65% delle bici da carico vendute nel 2018 al 77,5% quattro anni dopo. In Italia il segmento è decisamente più di nicchia: sono tremila pezzi venduti nel 2022, un dato raddoppiato rispetto all’anno precedente.
Per il loro acquisto sono previsti incentivi.

trasporto locale consegne

La Regione Emilia Romagna, a tale proposito, ha stanziato 2 milioni e 387mila euro di contributi (fino a mille euro) per i cittadini maggiorenni che intendono acquistare una cargo-bike. La proposta è aperta a tutti i residenti dell’Emilia-Romagna e dell’agglomerato di Bologna. Proprio il capoluogo emiliano-romagnolo, divenuto da qualche mese “città zona 30” sta lavorando per realizzare la “logistica di prossimità”. A gennaio sono partiti i lavori per la costruzione delle prime tre postazioni di trasferimento delle merci da furgoni tradizionali a veicoli elettrici e cargo bike elettriche e a pedalata muscolare.

Ultimo miglio: chi punta sull’elettrico

Tra coloro che puntano decisi sull’elettrificazione del trasporto merci dell’ultimo miglio c’è DHL. Il gruppo punta al 60% di tutti i veicoli dell’ultimo miglio elettrici della propria flotta entro il 2030. Per raggiungere l’obiettivo ha investito 7 miliardi di euro per ridurre le proprie emissioni di gas serra entro il 2030 con il fine di essere net zero emission entro il 2050. Entro questo decennio conterà più di 80mila veicoli elettrici nel mondo.

Amazon intende portare su strada 100mila veicoli elettrici per le consegne entro il 2030 e puntare all’obiettivo Net Zero Carbon entro il 2040.
Grandi aziende a parte, la necessità di decarbonizzare i trasporti è un’opportunità interessante per le startup che stanno nascendo in questi anni e che intendono offrire un servizio logistico green per l’ultimo miglio. A questo riguardo va segnalata la startup milanese So.De. (Social Delivery) che si occupa di trasporto merci con cargo bike.

Oltre alle nuove realtà va segnalata Niinivirta Transport, società che, prima in Italia, fin dal 2014 ha puntato sul trasporto merci elettrico. Oggi conta su una flotta di 16 mezzi commerciali di vario tipo e portata.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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