La recente COP28 ha avuto un esito controverso come non mai, ed uno dei pochi messaggi chiari usciti dal vertice di Dubai è relativo all’apporto atteso dalle fonti rinnovabili da qui al 2030. Quest’ultimo dovrà triplicarsi per fornire un’alternativa più sostanziosa all’utilizzo dei combustibili fossili e dare quindi un maggiore contribuito nella lotta contro l’innalzamento globale delle temperature.
Posizionata però l’asticella, sono inevitabilmente subito iniziate “le verifiche” per vedere se ci sono buone possibilità di superarla. Una di queste, sicuramente autorevole, è rappresentata dal rapporto “Renewables 2023” pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che appunto valuta la crescita delle fonti rinnovabili rispetto agli obiettivi stabiliti nella COP28. Punto di partenza sono i numeri relativi all’anno appena concluso, con un aumento record pari a 510 GW di nuova capacità installata che porta il totale mondiale a 3.700 GW.
Innanzitutto, il report Renewables 2023 precisa la quota alla quale è collocata l’asticella, ovvero che triplicare entro il 2030 la capacità rinnovabile globale rispetto ai livelli del 2022 significherebbe portarla fino a 11.000 GW, un valore che a sua volta è in linea con lo scenario Net Zero Emissions messo a punto dall’Agenzia, con l’indicazione della traiettoria per azzerare le emissioni globali entro il 2050.
Ebbene, rispetto al tentativo di triplicare l’apporto delle fonti rinnovabili, vengono presi in considerazione due scenari. Il primo è quello che si basa sulle politiche e le condizioni di mercato esistenti, che poi è inevitabilmente il più probabile visto da qui al 2030 il tempo rimasto per cambiare in modo sensibile la rotta è purtroppo poco.
In questo scenario si prevede che la capacità rinnovabile globale raggiungerà i 7.300 GW entro il 2028. E nonostante questa crescita significherebbe che le energie rinnovabili arriveranno a coprire quasi tutta la nuova capacità elettrica aggiunta a livello mondiale, la sua ulteriore traiettoria nel biennio successivo comporterebbe un aumento della capacità globale fino a due volte e mezzo il livello attuale entro il 2030, non raggiungendo quindi l’obiettivo di triplicazione.
Il secondo scenario dell’IEA viene denominato “accelerato” perché implica un’attuazione più rapida delle politiche green. In questa previsione, la capacità cumulativa globale viene più che raddoppiata rispetto all’attuale per raggiungere oltre 8.130 GW entro il 2028, mettendo così “il mondo quasi sulla buona strada per soddisfare l’impegno globale di triplicazione per la fine del decennio”.
Nel rapporto Renewables 2023, peraltro, il maggiore apporto che ci si attende dall’azione politica lungo la strada della transizione energetica viene approfondito. “I governi nazionali – si legge – possono colmare il divario per raggiungere oltre 11.000 GW entro il 2030 superando le sfide attuali e attuando più rapidamente le politiche esistenti”.
Sfide attuali che rientrano in quattro categorie principali e differiscono da Paese a Paese:
Il direttore esecutivo dell’IEA, Fatih Birol, ha ribadito come “il nuovo rapporto mostra che, con le politiche e le condizioni di mercato attuali, la capacità rinnovabile globale è già sulla buona strada per aumentare di due volte e mezzo entro il 2030. Non è ancora sufficiente per raggiungere l’obiettivo COP28 di triplicare le energie rinnovabili, ma i governi hanno gli strumenti necessari per colmare il divario”.
Lo stesso Birol ha sottolineato come “l’eolico onshore e il solare fotovoltaico sono oggi più economici dei nuovi impianti a combustibile fossile quasi ovunque, nonché più economici degli impianti a combustibile fossile esistenti nella maggior parte dei Paesi. La sfida più importante per la comunità internazionale è il rapido aumento del finanziamento e della diffusione delle rinnovabili nella maggior parte delle economie emergenti e in via di sviluppo, molte delle quali vengono lasciate indietro nella nuova economia energetica”.