Un tempo con l’acquisto di un nuovo elettrodomestico era necessario spedire al produttore una “prova d’acquisto” per poter beneficiare della assistenza. Dapprima con un normale numero telefonico, poi con un numero verde, gli utenti potevano contattare il produttore in caso di necessità.
Al manuale di uso e manutenzione – quando si era fortunati – restava il compito di spiegare come utilizzare le diverse funzioni ed eventualmente come intervenire in caso di problemi (quelli che oggi chiamiamo FAQ, Frequently Asked Questions).
Un tempo, però, gli elettrodomestici venivano spesso riparati, mentre oggi non più. A partire da quest’anno l’Unione Europea vuole dare un taglio agli sprechi per seguire il concetto di economia circolare e ripristinare il cosiddetto diritto alla riparazione.
Oggi Internet ha reso queste procedure obsolete: gli elettrodomestici sono connessi in rete, possono comunicare con l’utente (per l’utilizzo) e con il produttore (per un eventuale aggiornamento). Le App sui nostri smartphone permettono inoltre di accedere a una serie di informazioni aggiuntive per capire come usare al meglio i nuovi dispositivi connessi.
Il 2021 sarà un anno importante da questo punto di vista, perché l’Unione Europea introdurrà il diritto di riparazione: un modo per limitare l’utilizzo dell’obsolescenza programmata e ridurre così il quantitativo di elettrodomestici riparabili che vengono dismessi e smaltiti.
Non sempre, infatti, è necessario sostituire un prodotto: talvolta la riparazione può essere conveniente rispetto alla sostituzione e gli utenti possono così decidere come procedere.
Il diritto di riparazione semplicemente mette il tutto nero su bianco.
Con il termine Indice di riparabilità si intende l’indicazione (tipicamente con un simbolo grafico) che mostra il livello di facilità con la quale un dispositivo può essere riparato.
Non tutti infatti sono pensati per essere smontati (spesso l’utilizzo di colla per assemblarne i vari componenti rende lo smontaggio molto difficoltoso, se non impossibile); ci sono siti che addirittura valutano i dispositivi in termini di riparabilità.
Il diritto alla riparazione diventa quindi uno strumento nelle mani degli utenti per effettuare scelte sempre più consapevoli.