Transizione energetica nel mondo: sempre più Paesi contano su elettricità prodotta da rinnovabili

Idroelettrico, eolico, fotovoltaico e geotermia trainano la crescita della produzione di energia elettrica in diversi Paesi nel mondo. In una decina, le rinnovabili assolvono al 100% o quasi al fabbisogno elettrico nazionale. Lo rileva l’analisi di un docente della Stanford University
Transizione energetica nel mondo: energia da fonti rinnovabili

Procede la transizione energetica nel mondo. Pur con ritmi differenti, ci sono però Paesi dove l’energia elettrica, già oggi, è prodotta al 100% da fonti rinnovabili: in Albania, Bhutan, Nepal e Paraguay è così. In altri la percentuale è assai vicina alla totalità.

A mettere in rilievo e classificare i Paesi più “virtuosi” al mondo ci ha pensato di recente Mark Z. Jacobson, professore di ingegneria civile e ambientale della Stanford University, nonché direttore del programma atmosfera ed energia dello stesso ateneo statunitense.

Il docente ha elencato 47 Paesi la cui produzione elettrica in uno degli anni tra il 2021 e il 2023 si è basata dal 50 al 100% su energia eolica, idroelettrica e fotovoltaica (Wind-Water-Solar – WWS).

Inoltre, ha stilato la lista di 12 Stati USA che nel 2023 hanno prodotto elettricità in una quota tra il 53% e il 97% da sole, vento o acqua. Jacobson ha messo in luce altri Paesi in cui la quota di elettricità rinnovabile per alcuni periodi è stata pressoché totale.

La classifica non è solo importante per evidenziare i progressi in termini di generazione energetica “verde”, ma anche per comprendere come stanno agendo i vari Paesi nel mondo per affrancarsi quanto più possibile dai combustibili fossili.

Transizione energetica nel mondo: i 10 Paesi più virtuosi

Oltre ai quattro Paesi sopra citati, in altri sei si sfiora la totalità di energia elettrica da fonti rinnovabili: in Islanda (nel 2022) si è raggiunto il 99,99%, in Etiopia il 99,96%, nella Repubblica democratica del Congo si è registrato il 99,78%; a seguire ci sono Costa Rica (98,48%), Norvegia (98,38%) e Namibia (97,28%).

A proposito delle fonti “verdi” con cui si ottengono questi importanti risultati, nei primi quattro Paesi al mondo proviene quasi totalmente dall’idroelettrico. Negli altri sei della top 10, pur contando su una quota preponderante di energia idroelettrica, si notano importanti differenze.

La geotermia raggiunge il 29% in Islanda e conta per il 12,5% del totale da rinnovabili in Costa Rica. Il fotovoltaico in Namibia raggiunge il 31,5% della produzione elettrica totale da WWS. L’eolico in Kenya raggiunge il 16%, il 12,3% in Costa Rica, il 10% in Norvegia.

I 20 Paesi più rinnovabili

Nella lista stilata da Jacobson sono presenti Paesi di ogni continente. Diversi per storia, anche per dimensioni e per modelli energetici e strategie, ma accomunati dalla progressiva quota energetica che proviene dalle FER.

Prendiamo il Brasile, per esempio, nono Paese al mondo per produzione di petrolio (fonte: Statista). Qui, la generazione di elettricità da rinnovabili ha raggiunto nel 2022 il 79,7%, prodotta per lo più da idroelettrico (63,2%), il resto da eolico (12%) e da energia solare (4,4%).

In sintesi, ecco la classifica dei 20 Paesi più importanti per quota percentuale di elettricità prodotta da fonti rinnovabili:

  1. Albania: 100%
  2. Bhutan: 100%
  3. Nepal: 100%
  4. Paraguay: 100%
  5. Islanda: 99,99%
  6. Etiopia: 99,96%
  7. Rep. Dem. Congo: 99,78%
  8. Costa Rica: 98,48%
  9. Norvegia: 98,38%
  10. Namibia: 97,28%
  11. Zambia: 91,97%
  12. Uganda: 91,92%
  13. Tagikistan: 90,04%
  14. Kenya: 87,78%
  15. Kirghizistan: 85,59%
  16. Nuova Zelanda: 84,86%
  17. Mozambico: 82,37%
  18. Georgia: 81,18%
  19. Ecuador: 79,91%
  20. Brasile: 79.79%

Sempre più casi esemplari

Parlare di transizione energetica nel mondo oggi non è certo un’utopia. Tutt’altro: “oggi ci sono 47 paesi con il 50-100% dell’elettricità generata in media da Wind, Water, Solar”, afferma Mark Jacobson, segnalando alcune particolarità. C’è la Danimarca, che raggiunge una quota del 60,3%, quasi tutta da eolico e intende raggiungere l’obiettivo net zero il 2045, ricorda IEA.

Lo stesso autore, oltre a dare il benvenuto nella lista a Cile (al 47esimo posto con una quota elettrica verde del 50,66%) e Lettonia (40esima con 59,72%), rileva che due delle prime cinque economie mondiali “possono ora far funzionare le loro reti elettriche per la maggior parte del tempo con elettricità pulita e rinnovabile al 100%”.

Nella classifica spicca il caso della Scozia. Qui le energie rinnovabili hanno generato l’equivalente del 113% del consumo complessivo di elettricità nel 2022, in crescita del 26% rispetto all’anno precedente, fa sapere il sito istituzionale del Governo.

Tuttavia, c’è ancora molto da fare perché spesso i Paesi soffrono una dipendenza energetica da petrolio, gas e carbone. El Salvador, per esempio, pur figurando al 29esimo posto in classifica, con una quota di elettricità da rinnovabili superiore al 70%, nel 2019 contava per più di due terzi del proprio approvvigionamento energetico totale da combustibili fossili importati.

Portogallo: carbon neutral entro il 2045

Ciò che emerge con sempre maggiore evidenza è l’impegno di numerosi Stati a perseguire politiche virtuose. ll Portogallo è un caso emblematico: intende generare l’85% della sua elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030 e spera di smantellare tutte le sue centrali elettriche alimentate a gas naturale entro il 2040, puntando a divenire carbon neutral entro il 2045, cinque anni prima rispetto al suo impegno originale.

Già l’anno scorso le fonti energetiche rinnovabili hanno fornito il 61% dell’elettricità del Paese, rispetto al 49% dell’anno precedente, raggiungendo un nuovo record grazie a periodi di forti piogge, forti venti e buone dosi di sole, secondo l’operatore di rete REN (Fonte: Reuters). Va ricordato anche il record stabilito dal Paese lusitano lo scorso autunno: dal 31 ottobre al 6 novembre, la produzione di energia rinnovabile ha superato il fabbisogno elettrico del Paese per 149 ore consecutive.

Il caso della California e gli Stati rinnovabili USA

Lo Stato della California si ripromette di raggiungere il 100% di energia pulita entro il 2045, ma dati recenti hanno mostrato che sta già raggiungendo quell’obiettivo, almeno per alcune ore ogni giorno. Come ha messo in luce il docente della Stanford University, basandosi sui dati pubblicati dal California ISO (Independent System Operator, una delle reti elettriche più grandi degli USA e che gestisce circa l’80% della fornitura elettrica dello Stato californiano), eolico, solare e idroelettrico hanno superato il 100% della domanda sulla rete principale della California per 30 giorni dei 38 monitorati in queste settimane. Nel 2023, ha raggiunto una quota di elettricità verde pari al 53% circa, posizionandosi al 12esimo posto tra gli Stati USA.

impianto eolico USA

Il Sud Dakota ha raggiunto il 96,5%, grazie all’eolico (69,6%) e all’idroelettrico (26,4%). Vanno segnalati anche gli esempi virtuosi, in percentuale, del Montana (che nel 2023 ha raggiunto l’81%, per buona parte da idro e da vento) e dell’Iowa (79,4%, per buona parte raggiunto con l’eolico).

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram