Hypercar elettrica: la mobilità si fa Estrema nel segno del made in Italy

Automobili Estrema è il progetto di Gianfranco Pizzuto, imprenditore illuminato che intende far rinascere l’ex stabilimento Maserati di Grugliasco e farlo diventare un hub tecnologico e un polo del lusso
Hypercar elettrica: la mobilità si fa Estrema nel segno del made in Italy e dell’innovazione

Il sogno dell’hypercar elettrica italiana si fa sempre più concreto. Un progetto nato in pieno lockdown da un gruppo di amici e appassionati di automobili sta facendo importanti passi avanti per realizzare un’auto elettrica che andrà a rivaleggiare con Bugatti, Pininfarina, Pagani, Aston Martin, McLaren, Koenigsegg.

A promuovere il progetto è Gianfranco Pizzuto, fondatore e attuale Ceo di Automobili Estrema, imprenditore che non intende fermarsi al – già straordinario – progetto di rivaleggiare con il gotha dell’automobilismo del lusso, ma vuole fare di più. Conta di far rinascere la fabbrica automobilistica di Grugliasco (Torino), ex sede della Carrozzeria Bertone prima e di Maserati poi. “Qui vorrei far nascere un polo del lusso elettrico, ma anche un hub tecnologico dove fare alta formazione sulla mobilità elettrica e sostenibile” racconta.

Dalle macchine agricole all’auto: il percorso verso l’hypercar elettrica

È proprio Gianfranco Pizzuto a raccontare quale sia stato il suo percorso che l’ha portato alla nascita di Automobili Estrema. “Prima di arrivare all’automotive, sono stato socio fondatore di FAE Group, fiorente realtà (oggi fattura 200 milioni l’anno) specializzata in mezzi agricoli e macchine movimento terra. In essa ho lavorato – come socio co-fondatore – per vent’anni, parte dei quali negli Stati Uniti per seguire la clientela oltreoceano. Nel 2007, a seguito di una diversa visione con gli altri soci, ho ceduto le mie quote e ho iniziato la mia attività di libero imprenditore, inseguendo il mio sogno: costruire e produrre un’auto”.

Da lì arriva a incontrare in California Henrik Fisker, designer auto (ex di Aston Martin) e imprenditore. “Durante la cena mi disegnò sul tovagliolo quella che sarebbe diventata la Karma, auto davvero avveniristica per concezione e tecnologia propulsiva. Tuttavia, le cose non sono andate per il verso giusto e così nel 2013 si è arrivati alla chiusura e all’acquisizione degli asset tecnologici da parte di una società cinese”.
Riparte, poi, fondando Scuderia E, focalizzata sull’importazione in Europa delle Fiat 500e prodotte negli Stati Uniti e concependo l’idea di intraprendere l’avventura (poi non concretizzatasi) in Formula E.

Ma la svolta vera arriva nel 2020. “In pieno lockdown è nata più per gioco e amicizia l’idea – sotto forma di gruppo whatsapp – della hypercar elettrica, sogno condiviso con amici di lunga data nel campo automotive. Con i primi passi sono giunto alla conoscenza con Luigi Memola (allora designer alla guida dello studio inglese Epta-Design) e alla creazione di un team dedicato e all’idea, volutamente estrema di un’auto senza compromessi”.

Gianfranco Pizzuto, fondatore e attuale Ceo di Automobili Estrema
Gianfranco Pizzuto, fondatore e attuale Ceo di Automobili Estrema con l’hypercar elettrica Fulminea

Da qui è nato il brand Automobili Estrema e il nome Fulminea per l’hypercar elettrica (2040 cavalli per 320 km/h raggiungibili in una decina di secondi) made in Modena.

Modena – Grugliasco: verso la rinascita dello stabilimento intitolato a Gianni Agnelli

Da Modena si arriva alla decisione di far rivivere lo stabilimento piemontese di Grugliasco, tuttora denominato “Avvocato Gianni Agnelli Plant”. Qual è il motivo che ha portato Pizzuto a pensare a questa scelta così ambiziosa?

“Lo scorso ottobre siamo venuti a conoscenza casualmente che lo stabilimento Maserati (circa 210mila metri quadri totali) era stato messo in vendita. Ho voluto capire quali fossero gli estremi per l’acquisto (fissato a 25 milioni di euro) e, dopo una visita allo stabile, abbiamo preso la decisione di allargare i termini del progetto Estrema”.

Così, oggi dall’hypercar elettrica Fulminea si è ampliato con l’idea di avviare un hub tecnologico, un centro di competenze sulla mobilità elettrica e sostenibile.

“Inoltre, intendiamo far nascere qui Vita, crossover elettrico di lusso che rivaleggerà con le rivali endotermiche Lamborghini Urus e Ferrari Purosangue. Abbiamo intrapreso per questo colloqui con dozzine di fondi di investimento nazionali e internazionali e con diversi partner industriali per creare le condizioni adatte a finanziare la realizzazione della realtà e a porre le basi per una piattaforma elettrica tecnologica utile per far nascere un’auto in una produzione più ampia di quella artigianale come può essere per Fulminea. Oggi quella piattaforma in Italia non esiste”.

Far nascere un polo del lusso sulla mobilità elettrica made in Italy

L’ambizione è creare un polo del lusso, in termini di mobilità elettrica nel segno del made in Italy, e un hub tecnologico costituendo una leva virtuosa per creare occupazione e formazione in ambito emobility.

“Da una parte serviranno maestranze qualificate, riassorbendo in parte dipendenti delle realtà che qui sorgevano, vanto della componentistica. Dall’altra c’è l’intenzione di sviluppare occasioni di formazione, avviando anche collaborazioni con il mondo universitario. Sarà un’occasione per l’Italia di non perdere il treno della mobilità elettrica, cruciale per lo sviluppo futuro in un contesto manifatturiero, quello automobilistico in cui l’Italia ha una storia importante”.

Gli obiettivi

“Se il progetto di Grugliasco andrà in porto e potremo accedere entro l’estate nello stabilimento, prevediamo di consegnare i primi modelli di hypercar elettrica Fulminea a fine 2024. Per Vita, pensiamo di arrivare allo sviluppo commerciale in 24-30 mesi. A livello occupazionale qui lavoravano 1700 persone più l’indotto. L’intenzione è di entrare noi con i nostri partner (circa 200 persone) e poi, man mano si creeranno opportunità e con esse si darà lavoro a molte persone. Automobili Estrema sarà solo la punta dell’iceberg: solo la realizzazione di Vita richiederà diverse centinaia di addetti. Potremmo addirittura assorbire molte persone che sono quelle che hanno perso lavoro. Per esempio, l’azienda vicina specializzata nell’allestimento degli interni per la Maserati conta su maestranze decisamente qualificate per poter fare questo tipo di attività”.

Dall’hypercar elettrica al velivolo

C’è poi un altro sogno nel cassetto, pronto per essere realizzato: un velivolo elettrico. Quando nascerà? “E-Vtol, aeromobile elettrico a decollo e atterraggio verticale è un progetto che intendiamo avviare dopo la realizzazione di Vita, presumibilmente attorno al 2030” racconta Pizzuto.

veivolo elettrico e-Vtol e hypercar elettrica Fulminea

Come testimonia anche quest’ultimo progetto, “alla base della mia idea imprenditoriale c’è la mobilità elettrica, l’unica capace di una vera decarbonizzazione dei trasporti e su cui l’interesse è sempre crescente come testimoniano gli investimenti cospicui a livello internazionale. Ci credo e ho investito tanto, perché intendo lasciare qualcosa di me, dopo di me, di positivo e per cui potrò essere ricordato”.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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