“Lo sviluppo fenomenale delle tecnologie energetiche pulite, come quella solare, eolica, delle auto elettriche e delle pompe di calore, sta rimodellando il modo in cui alimentiamo ogni cosa, dalle fabbriche e dai veicoli agli elettrodomestici e ai sistemi di riscaldamento”: se l’impatto della pandemia e quello dei recenti conflitti hanno inevitabilmente catalizzato l’attenzione e le preoccupazioni dell’opinione pubblica, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) ci ricorda che stiamo comunque vivendo un momento di profonda trasformazione della civiltà umana.
Ed a sottolineare la grande transizione energetica in atto c’è l’introduzione del World Energy Outlook, il rapporto che l’Agenzia pubblica ogni anno per fare il punto sulla produzione e il consumo dell’energia nel pianeta, oltre che delineare i più probabili scenari futuri. Un’edizione, quella del 2023, che dedica quindi sempre più spazio al ruolo delle energie rinnovabili, il cui processo di sostituzione degli inquinanti e climalteranti combustibili fossili procede a ritmo spedito nonostante i tempi difficili.
Iniziamo proprio da una previsione perché, se i numeri più recenti relativi alle fonti rinnovabili denotano dei progressi significativi, sono tutti destinati a divenire ampiamente minoritari nel raffronto con quel che sarà alla fine di questo decennio. Infatti, il World Energy Outlook descrive un sistema energetico nel 2030 in cui le tecnologie “pulite” giocheranno un ruolo significativamente maggiore rispetto a oggi.
Un’ulteriore accelerazione, quella delle rinnovabili nei prossimi anni, che gli esperti dell’Agenzia Internazionale dell’Energia pronosticano senza porre particolari condizioni, ovvero basandosi sulle attuali impostazioni politiche dei governi di tutto il mondo. “Se i Paesi confermeranno i loro impegni nazionali in materia di energia e clima in tempo e in toto – si legge –, il progresso nel settore dell’energia pulita avanzerà ancora più velocemente rispetto ad oggi”.
Il rapporto elenca alcuni degli effetti più “spettacolari” legati all’ulteriore espansione delle rinnovabili nel corso di questo decennio:
Naturalmente, essendo la transizione energetica un processo sostitutivo, a quel che sale corrisponde ciò che scende… L’AIE evidenzia come “la combinazione del crescente slancio delle tecnologie energetiche pulite e dei cambiamenti economici strutturali in tutto il mondo ha importanti implicazioni per i combustibili fossili, con i picchi nella domanda globale di carbone, petrolio e gas naturale già visibili in questo decennio”.
In particolare, il World Energy Outlook indica un picco delle emissioni globali di anidride carbonica (CO2) legate all’energia entro il 2025. Parallelamente, la quota di combustibili fossili nell’approvvigionamento energetico globale, che è rimasta a lungo bloccata intorno all’80%, scenderà al 73% entro la fine di questo decennio.
“La transizione verso l’energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è ormai inarrestabile – ha dichiarato il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol –. Non è una questione di se, ma soltanto di quanto presto il processo arriverà a compimento. E prima succederà, meglio sarà per tutti noi”.
Lo stesso Birol ha però invitato “i governi, le aziende e gli investitori a sostenere le transizioni verso l’energia pulita anziché ostacolarle. I vantaggi offerti sono immensi, tra cui nuove opportunità industriali e posti di lavoro, maggiore sicurezza energetica, aria più pulita, accesso universale all’energia e un clima più sicuro per tutti”.
Nonostante i continui progressi delle rinnovabili, il World Energy Outlook evidenzia il permanere di alcune criticità, la più preoccupante delle quali è sicuramente l’alterazione del clima dovuta alle emissioni di CO2.
Per questo nel report viene illustrata una strategia globale verso il 2030 composta da cinque pilastri chiave, che possono anche fornire la base per la conferenza COP28 sui cambiamenti climatici di fine anno. Nel dettaglio la strategia prevede: