Per riuscire traguardare in modo efficace gli obiettivi di decarbonizzazione è necessario agire in due direzioni: da un lato diffondere il più possibile la produzione di energia da fonti rinnovabili, dall’altro puntare in modo massiccio sull’efficienza energetica. Nello specifico, entro il 2030, bisognerebbe triplicare la capacità cumulativa installata globale di generazione di elettricità rinnovabile e raddoppiare il tasso annuale di crescita dell’efficienza energetica rispetto al livello attuale. A scattare questa fotografia è un report della Presidenza della COP28, dell’IRENA e della Global Renewables Alliance (GRA) che fornisce una serie di raccomandazioni sui mezzi più efficaci per raggiungere questi importanti obiettivi.
Nello specifico, secondo il report, è fondamentale che, in occasione della COP28, i leader globali imprimano una forte accelerata alle iniziative da mettere in atto per favorire la transizione ecologica. In questo contesto la sfida sarà quella di intervenire in modo trasversale in diversi ambiti:
Tutte queste iniziative dovranno essere portate avanti grazie a un incremento dei finanziamenti pubblici e privati e all’adozione di una visione incentrata sulla collaborazione a livello internazionale e sul sostegno ai Paesi in via di sviluppo.
“In tutto il mondo – si legge nel report – circa 675 milioni di persone non hanno infatti accesso all’elettricità e 2,3 miliardi non hanno accesso a metodi di cottura alimentati da energia pulita”.
Fornire energia rinnovabile a questa fascia di popolazione permetterebbe di ottenere importanti passi avanti nel processo di decarbonizzazione.
Entrando più in dettaglio, lo studio sottolinea come lo scenario attuale richiede un intervento rapido per ridurre, entro il 2030, le emissioni globali nette di CO2 di circa il 50% rispetto ai livelli del 2019. Il processo di transizione energetica non procede infatti ai ritmi richiesti e le emissioni globali di gas serra stanno sfiorando livelli record.
Secondo il World Energy Transitions Outlook 2023 dell’Irena, infatti, anche se gli attuali impegni presi dai governi nazionali fossero pienamente attuati, si arriverebbe a una riduzione delle emissioni di CO2 solo del 6% nel 2030 rispetto ai livelli del 2022.
“Questo valore – si legge nel report – è ben al di sotto di quello necessario per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1,5°C entro la fine di questo secolo”. Bisogna quindi agire in modo rapido e sinergico per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, dello stoccaggio dell’energia, dell’efficienza energetica e dell’elettrificazione dei settori di utilizzo finale.
Da questo punto di vista un elemento chiave per ottenere risultati concreti è l’adozione di un approccio olistico e integrato, che renda l’innovazione tecnologica lo strumento principe per sostituire progressivamente i combustibili fossili con le fonti rinnovabili. Il tutto con l’obiettivo di abbinando in maniera virtuosa sicurezza energetica, sostenibilità economica e tutela sociale.
Due settori chiave sono in particolare quelli delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, che devono rappresentare il perno su cui far leva per arrivare ad avere un sistema energetico green, resiliente e sicuro.
In questo contesto la COP28 è un’occasione cruciale per favorire il confronto tra policy maker, autorità energetiche, industria e società civile. Nello specifico la sfida principale da affrontare è quella di riuscire a concordare obiettivi globali chiari per triplicare la capacità di produzione di energia rinnovabile e raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030.