Transizione energetica negli Stati Uniti: lo sviluppo si mostra in una mappa

Il Dipartimento dell'Energia USA ha realizzato una mappa interattiva che mostra come l'Inflation Reduction Act e la Bipartisan Infrastructure Law abbiano stimolato forti investimenti nel settore privato negli Stati Uniti
Transizione energetica negli Stati Uniti: lo sviluppo in una mappa

La transizione energetica negli Stati Uniti promette di essere uno dei temi “caldi” della campagna elettorale. Donald Trump, più che probabile candidato repubblicano, ha fatto dell’attacco all’amministrazione del presidente Joe Biden riguardo gli investimenti nelle energie rinnovabili una parte centrale del proprio messaggio elettorale, rileva Reuters. Dall’altra parte, il presidente in carica sa di giocarsi le sue carte per una sua rielezione anche grazie allo sviluppo di fotovoltaico, eolico e le altre FER.

Programmi di sviluppo per le rinnovabili

Proprio di recente il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha annunciato l’investimento di 157 milioni di dollari per 675 progetti situati in 42 stati attraverso il Programma Rural Energy for America (REAP).

Sempre in questi giorni il Dipartimento degli Interni USA ha annunciato una tabella di marcia aggiornata per lo sviluppo dell’energia solare negli Stati dell’Ovest, progettata per espandere la produzione di energia da fotovoltaico “in più stati occidentali e rendere più efficienti la localizzazione e l’autorizzazione delle energie rinnovabili sui terreni pubblici americani”.

campo fotovoltaico in Nevada - @AlessiaVaralda
Campo fotovoltaico in Nevada

Inoltre, il Bureau of Land Management ha annunciato i prossimi passi su diversi progetti rinnovabili in Arizona, California e Nevada, che rappresentano oltre 1,7 GW di potenziale generazione solare e 1,3 GW di potenziale capacità di stoccaggio delle batterie.

Inflaction Reduction Act

Il Governo Biden si è distinto per aver promosso una misura fondamentale per rilanciare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, attraverso l’Inflaction Reduction Act (IRA), definito da esperti del settore energetico e climatico il più grande atto legislativo federale mai realizzato per affrontare il cambiamento climatico. Il piano prevede 783 miliardi di dollari in disposizioni relative alla sicurezza energetica e al cambiamento climatico (Fonte: BlackRidge).

Per illustrare i passi concreti che si stanno facendo attraverso l’agenda Investing in America del presidente Biden attraverso l’IRA e e la Bipartisan Infrastructure Law anche in termini di investimenti nel settore privato negli Stati Uniti è stata creata una mappa interattiva. Creato sul sito del Dipartimento dell’Energia vuole essere un utile compendio per comprendere cosa si sta facendo su rinnovabili e mobilità elettrica in particolare.

Cosa compare nella mappa della transizione energetica negli USA

La mappa interattiva della transizione energetica negli USA illustra gli investimenti annunciati durante l’amministrazione Biden su alcuni settori: fotovoltaico, eolico offshore, batterie e veicoli elettrici. Oltre alle tecnologie sviluppate, sono riportati gli importi degli stanziamenti (da meno di 10 milioni di dollari a oltre 1 miliardo) e i posti di lavoro generati, da meno di cento a più di mille. Non solo: sono segnati anche i progetti pre e post Inflaction Reduction Act.

mappa interattiva transizione energetica USA
Mappa relativa agli investimenti annunciati dall’amministrazione Biden

La prima evidenza riguarda l’ubiquità degli investimenti: sono molti gli Stati in cui compare almeno una voce di investimento. Nella parte orientale si concentrano la quota maggioritaria di investimenti, ma in generale coprono quasi tutto il Paese. Si contano più di 590 progetti annunciati o in corso di sviluppo.

Quasi la metà riguardano le batterie (278), in particolare: pacchi batteria; celle; minerali, materiali e componenti. A seguire ci sono:

  • i veicoli elettrici (150, tra infrastrutture di ricarica, assemblaggio, componenti),
  • il fotovoltaico (108, compresi pannelli e parti, altro hardware),
  • l’eolico offshore, con 57 (produzione, assemblaggio di sottostazioni, porti, costruzione di navi).

Gli investimenti oltre un miliardo: batterie ed emobility

Se consideriamo gli importi, i progetti superiori al miliardo di dollari sono 52, più della metà (27) riguardano la produzione di batterie. A seguire ci sono impianti per veicoli elettrici (16) e fotovoltaico (9).

Produzione di batterie per veicoli elettrici

Tra questi si segnalano, tra i più cospicui per le batterie (celle e pacchi), il progetto Statevolt, Imperial valley gigafactory in California. Si parla di 4 miliardi di dollari di investimento e 2500 posti di lavoro per una capacità di produzione di batterie attesa di 54 GWh. Sono anche da rilevare anche i progetti LG in Arizona con 5,5 miliardi di dollari di investimenti, o a Savannah, in Georgia dove la società ha stanziato 4,3 miliardi di dollari.

Va evidenziato anche il progetto di Hyundai Motor Group e SK On sempre in Georgia per la produzione di batterie per l’emobility. Sulla mappa si leggono 5 miliardi di dollari, per 3500 lavoratori.

Ma è in Kentucky e nel Tennessee che si pone uno dei più rilevanti progetti. Riguarda il mega campus di Blueoval City a opera della Ford: un investimento di 11,4 miliardi di dollari per creare 11mila posti di lavoro. Nei tre nuovi stabilimenti di batterie la capacità di produzione annua attesa è di 129 GWh.
La competizione è quanto mai accesa: Toyota ha progetti per 14 miliardi di dollari in Carolina del Nord.

La transizione energetica negli Stati Uniti punta sui veicoli elettrici

Per quanto riguarda il comparto dei veicoli elettrici, pure se più contenuti, non mancano numeri di tutto rispetto. Tra i più onerosi c’è quello di Rivian da 5 miliardi, che ha suscitato l’opposizione da parte della popolazione locale.

Importante è anche l’investimento annunciato nel 2022 da General Motors nel Michigan per 4 miliardi di dollari, ma rimandato al 2025.

Scout Motors, produttore della prossima generazione di camion e SUV elettrici, ha deciso di investire 2 miliardi in Carolina del Sud, creando 4mila posti di lavoro e intendendo avviare la produzione nel 2026.

Oltre a Ford (2,8 miliardi nel Tennessee), ci sono Tesla (1,8 miliardi di dollari in Nevada) e realtà quali Bosch (1,5 miliardi in California) e Wolfspeed. Quest’ultima ha scelto la Carolina del Nord per l’impianto (da 1,3 miliardi), definito dalla stessa “il più grande al mondo” per la produzione di materiali in carburo di silicio.

Fotovoltaico ed eolico offshore: ecco dove si trovano i maxi progetti

Per quanto riguarda gli investimenti più ingenti nella transizione energetica negli Stati Uniti si contano cinque progetti sul fotovoltaico. Tra questi QCells in Georgia che ha ampliato l’autunno scorso la sua fabbrica solare da 2,5 miliardi di dollari con la finalità di aumentare la capacità di produzione dei moduli a più di 5,1 GW e creando 2500 posti di lavoro diretti.

Tra gli operatori attivi, va segnalata anche First Solar che ha aperto uno impianto produttivo in Louisiana da 1,1 miliardi di dollari e uno in Alabama dall’analogo importo.
Per l’eolico offshore l’unico progetto da oltre un miliardo si segnala in Kentucky. Da quanto si legge, qui intende realizzare un laminatoio da 1,7 miliardi di dollari, progettato per uno sviluppo pianificato di energia eolica offshore sulla costa orientale di 30 GW entro il 2030.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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