Batterie per l’emobility: i piani e i progetti dell’Europa per stimolare il settore

L’Europa intende compensare il gap nel comparto delle batterie per l’emobility. Per questo ha preso importanti decisioni e contribuito all’avvio di alcuni importanti progetti di ricerca
Le sfide e i progetti europei per la produzione di batterie per emobility

Puntare sulla produzione di batterie per l’emobility è fondamentale per l’Europa che deve competere in uno scenario globale che la vedono arretrata. Il pensiero va alla Cina, innanzitutto. Secondo la società di consulenza di mercato sudcoreana SNE Research, la Repubblica Popolare ha continuato a dominare il mercato globale delle batterie elettriche nei primi 10 mesi.

Sei dei dieci principali produttori di batterie al mondo provengono dalla Cina, con una quota di mercato pari al 63,3% del totale.

La sfida nella produzione di batterie per l’emobility

Secondo un documento anticipato da Reuters e presentato in occasione della riunione della Comunità politica Europea lo scorso ottobre entro il 2030 l’Unione europea potrebbe diventare dipendente dalla Cina per le batterie agli ioni di litio e le celle a combustibile tanto quanto lo era dalla Russia per l’energia prima della guerra in Ucraina, a meno che non adotti misure forti.

Per questo la volontà dell’UE è di sostenere la ricerca e sviluppo e la produzione di batterie in Europa per la mobilità elettrica e non solo. La conferma è arrivata pochi giorni fa dal Consiglio di partenariato UE-Regno Unito che ha adottato una decisione che proroga di tre anni, fino al 31 dicembre 2026, le attuali norme di origine per i veicoli elettrici e le batterie. La decisione ha fatto seguito a una proposta della Commissione Europea fatta all’inizio di dicembre. Questa estensione, scrive la stessa Commissione UE è una tantum che non può essere prolungata, poiché il Consiglio di partenariato non ha più il potere di modificare queste regole fino al 2032.

“Ciò significa che l’industria dell’UE deve ora intensificare i propri investimenti per aumentare e approfondire le proprie capacità di produzione di batterie. Inoltre, l’industria deve valutare le proprie catene di approvvigionamento per garantire che i veicoli destinati all’esportazione nel Regno Unito siano assemblati con batterie originarie dell’UE (o del Regno Unito), al fine di rispettare le norme di origine applicabili dal 1° gennaio 2027.”

Finanziamenti a sostegno

Il sostegno alle batterie per l’emobility per la produzione e lo sviluppo nell’UE comprende il meccanismo di finanziamento fino a 3 miliardi di euro. Ciò si aggiungerà alla recente apertura del Fondo per l’innovazione per quasi 4,8 miliardi di euro.

A questa volontà di sostenere l’industria europea delle batterie per la mobilità elettrica si segnalano alcuni progetti per sviluppare prodotti innovativi e attenti alla sostenibilità.

L’Europa progetta le batterie del futuro con Battery 2030+

A proposito di batterie per l’emobility e di iniziative per la ricerca e innovazione è bene partire da Battery 2030+. Si tratta dell’iniziativa di ricerca europea su larga scala e a lungo termine nata con l’obiettivo di inventare le batterie sostenibili del futuro, per consentire all’Europa di raggiungere gli obiettivi previsti nel Green Deal europeo.

Batterie: iniziativa EuBatIn (European Battery Innovation)

Con Battery 2030+ si vogliono creare le condizioni per inventare batterie ad altissime prestazioni sicure, convenienti e sostenibili, oltre che di lunga durata.

Inoltre, si vogliono fornire nuovi strumenti e tecnologie innovative all’industria europea delle batterie lungo tutta la catena del valore, consentendo di creare le condizioni per una leadership europea a lungo termine sia nei mercati esistenti, come quelli dei trasporti, sia nei futuri settori emergenti come robotica, aerospaziale, dispositivi medici e Internet of Things.

Battery 2030+ : gli step di avanzamento

A settembre è stata prodotta la roadmap che mette a fuoco intenti e programmi, confermando l’impatto di Battery 2030+ non solo sulle attuali caratteristiche chimiche delle batterie a base di litio, ma anche su tutti gli altri tipi di batterie, comprese le batterie di flusso redox e sulle caratteristiche chimiche delle batterie future ancora sconosciute.

Di particolare interesse per le finalità riguardanti i veicoli elettrici la tempistica per implementare requisiti aggiuntivi per l’immissione di batterie per veicoli industriali e elettrici sul mercato dell’UE.

A luglio 2024 sarà richiesta una dichiarazione sull’impronta di carbonio ed entro il 2026 queste batterie dovranno presentare una specifica classe di carbon intensity.

Sempre nel 2026 ogni batteria di veicoli industriali o elettrici con capacità superiore a 2 kWh dovrà avere un “passaporto” individuale. Qui saranno presenti le informazioni sulle caratteristiche di ciascun tipo e modello di batteria. Un sistema di scambio elettronico (EES) – sotto forma di database online – delle batterie che elenca informazioni dettagliate su tutti i produttori di batterie e sui tipi di batterie immessi sul mercato.

Nel 2027 le batterie dei veicoli industriali e elettrici con accumulo interno dovranno dichiarare il loro contenuto di cobalto, piombo, litio e nichel riciclati.

Batterie per l’emobility: numerose attività di cooperazione UE

Tra le attività di collaborazione avviate in UE in tema di batterie per l’emobility va ricordata BATT4EU, partenariato istituito nell’ambito del programma quadro per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe.

È un’iniziativa di collaborazione tra la Commissione Europea e le parti interessate europee della ricerca e innovazione nel settore delle batterie, unite nella associazione privata Batteries European Partnership Association (BEPA).

batterie auto elettrica

Comprende 222 membri ed è responsabile di investimenti totali in ricerca e innovazione sulle batterie 925 milioni di euro. Proprio nel campo della R&I legati a BATT4EU vanno segnalati i due progetti più recenti e significativi.

Come rafforzare l’industria europea

GIGABAT è un progetto UE finalizzato a rafforzare l’industria europea di produzione di celle e la sua catena del valore, coinvolgendo gli attori chiave per lo sviluppo di batterie. È finanziato con più di 10 milioni di euro (di cui quasi 8 milioni mediante fondi UE).

Ha un obiettivo: promuovere l’intento dell’Europa di consolidare in modo efficiente la catena del valore della produzione di batterie per la produzione su larga scala. Questo per consentire una transizione sostenibile ed ecologica. Oltre a ridurre al minimo le emissioni associate, ottimizzare le prestazioni e i costi delle batterie e garantendo la circolarità.

Come viene spiegato dai partner del progetto, “le gigafactory emergenti consentiranno di aumentare la capacità di produzione di batterie dell’UE dagli attuali 60 GWh a 900 GWh per raggiungere gli obiettivi per il 2030 e garantire la prosperità dell’UE”.

A tal fine è essenziale promuovere macchinari e fornitori con sede nell’UE per ottenere l’indipendenza tecnologica e industriale.

Inoltre, è necessario integrare le catene di approvvigionamento locali di energia e materiali per costruire un ecosistema locale senza soluzione di continuità, efficiente e dinamico. Il consorzio coinvolge il mondo accademico, centri tecnologici, produttori di apparecchiature, esperti in LCA/LCC, riciclaggio, logistica e digitalizzazione e due produttori di celle.

Puntare su una produzione sostenibile delle batterie per l’emobility

Sostenere la produzione sostenibile di celle di batterie in Europa con macchinari ottimizzati e processi di controllo intelligenti è l’obiettivo di BATMACHINE. Si tratta di un progetto da oltre 7 milioni di euro avviato nel 2023 e che si concluderà nel 2026.

La visione principale alla base del progetto è migliorare e rafforzare la produzione industriale di celle batteria nell’UE, sviluppando nuove macchine di produzione che:

  • riducano al minimo l’energia richiesta per la produzione,
  • aumentino i tassi di efficienza,
  • integrino processi di controllo basati sull’intelligenza artificiale per ridurre gli scarti.

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Andrea Ballocchi

Giornalista freelance, si occupa da anni di tematiche legate alle energie rinnovabili ed efficienza energetica, edilizia e in generale a tutto quanto è legato al concetto di sostenibilità. Autore del libro “Una vita da gregario” (La Memoria del Mondo editrice, prefazione di Vincenzo Nibali) e di un manuale “manutenzione della bicicletta”, edito da Giunti/Demetra.
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