Rivisti al rialzo gli obiettivi di risparmio energetici dell’Unione Europea

L’accordo fra Commissione, Parlamento e Consiglio innalza i risparmi annuali dei Paesi membri sui consumi di energia finale ed introduce vincoli più stringenti nel settore pubblico
Risparmio energetico: obietti al rialzo UE

Da un lato c’è il governo/Stato italiano che protesta contro la direttiva comunitaria sulla riqualificazione energetica degli edifici (ribattezzata anche Direttiva Case Green), cerca di “sterilizzare” il Superbonus, si oppone apertamente al divieto di vendita nel continente di auto con motore termico a partire dal 2035. Dall’altro lato ci sono i vertici dell’Unione Europea che tirano dritto sulla transizione energetica ed anzi, come vi stiamo per riferire, aggiungono ulteriori tappe nel percorso green del continente da qui fino alla metà del secolo. Una divergenza che, comunque la si pensi sui temi elencati, non può che allarmare.

La conferma, l’ennesima, della determinazione dell’UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 sta nel recente accordo fra la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio per riformare e rafforzare la direttiva dell’Unione europea sull’efficienza energetica. Un’intesa – è stato l’immediato commento dei vertici di Bruxelles – “che segna un ulteriore passo nella messa a punto del pacchetto Fit for 55 per realizzare il Green Deal europeo e il piano REPowerEU”.

Forza giuridica all’efficienza energetica

Ed ancora, “per la prima volta, al principio che vuole l’efficienza energetica al primo posto è conferita forza giuridica, ossia l’obbligo esplicito per i Paesi dell’Unione Europea di tenere conto dell’efficienza energetica nelle politiche, nella pianificazione e nelle principali decisioni di investimento nel settore energetico e non solo”.

L’accordo stabilisce un obiettivo di efficienza energetica dell’UE maggiorato dell’11,7% per il 2030, il che supera quindi la proposta originaria contenuta in Fit for 55. Questo significa che agli Stati membri dell’Unione viene chiesto di garantire collettivamente una riduzione supplementare del consumo di energia finale e primaria rispetto alle previsioni che erano state formulate nel 2020.

Risparmio energetico annuale quasi doppio

In particolare nell’accordo (che è ancora provvisorio fino alla ratifica conclusiva di Parlamento e Consiglio UE) l’obbligo di risparmio energetico annuale è quasi raddoppiato per assicurare un progresso continuo verso l’obiettivo della decarbonizzazione dei consumi. Altro obiettivo è quello di stimolare in tal modo il risparmio energetico in settori di uso finale quali:

Nel concreto, recependo questa intesa i Paesi dell’Unione Europea dovranno realizzare ogni anno, dal 2024 al 2030, nuovi risparmi energetici pari in media all’1,49% del consumo di energia finale. Come detto, quasi un raddoppio rispetto al livello attuale dello 0,8%, per poi raggiungere gradualmente l’1,9% entro la fine del 2030.

Integrare l’efficienza energetica nella società

Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, ha affermato che “il risparmio energetico è un passo fondamentale per salvare il pianeta. Negli ultimi mesi gli europei hanno dimostrato di essere pronti e capaci di affrontare questa sfida e la nostra industria ha dimostrato di essere in grado di ottimizzare i consumi energetici e i processi di produzione. Dobbiamo ora integrare l’efficienza energetica in modo più sistemico nella nostra società, e la direttiva riveduta ci aiuta in questo senso”.

Le norme che sono state rivedute con l’accordo conferiscono fra l’altro al settore pubblico una maggiore responsabilità per quanto riguarda l’aumento dell’efficienza energetica. Infatti, negli appalti pubblici di prodotti, servizi, edifici e lavori, gli enti pubblici dovranno tenere sistematicamente conto dei requisiti di efficienza energetica.

Nuovi vincoli per il settore pubblico

Vengono introdotti anche altri vincoli nel settore pubblico, come il nuovo obiettivo annuale dell’1,9% di riduzione del consumo energetico. Inoltre, l’obbligo già esistente per i Paesi dell’UE di ristrutturare ogni anno almeno il 3% della superficie coperta totale degli edifici di proprietà della pubblica amministrazione, viene ora esteso anche a livello regionale e locale.

Sotto l’aspetto economico, l’accordo rafforza ulteriormente le disposizioni sul finanziamento dell’efficienza energetica per facilitare la mobilitazione degli investimenti. I Paesi dell’UE saranno quindi tenuti a promuovere regimi di finanziamento innovativi e prestiti verdi per l’efficienza energetica, “garantendone l’offerta ampia e non discriminatoria da parte degli istituti finanziari”.

Povertà energetica definita per la prima volta

Una parte importante dell’accordo è quella che comprende la prima definizione di povertà energetica mai adottata dall’UE. Gli Stati membri devono ora applicare misure di miglioramento dell’efficienza energetica in via prioritaria presso le persone in condizioni di povertà energetica, i clienti vulnerabili, le famiglie a basso reddito e, se pertinente, le persone che vivono negli alloggi sociali.

“Un quadro dell’UE più solido nell’efficienza energetica – ha dichiarato la commissaria europea per l’Energia, Kadri Simson – ci aiuterà a mantenere la rotta verso il conseguimento degli obiettivi in materia di energia e clima per il 2030. Può anche essere un importante motore per la competitività e rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento. Le nuove disposizioni sulla responsabilizzazione dei consumatori e sulla povertà energetica assicureranno che la transizione verso l’energia pulita sia accessibile a tutti, anche ai più vulnerabili”.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram