Decarbonizzazione dei trasporti: il momento è arrivato

Lo Smart Mobility Report 2021 accende i riflettori sulla sostenibilità e sulla decarbonizzazione dei trasporti. Ecco la mobilità elettrica italiana alla vigilia del PNRR
Decarbonizzazione dei trasporti: lo status italiano nello Smart Mobility Report 2021

Decarbonizzazione dei trasporti: a che punto siamo? La domanda chiave, per l’evoluzione italiana della mobilità elettrica, non è più “quante auto elettriche si producono e si acquistano”, ma quanta sostenibilità può scaturire da questo processo. Soprattutto alla luce degli scenari economici post Covid-19 e dei risvolti più concreti del PNRR.

Così lo Smart Mobility Report 2021 dell’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, per la prima volta patrocinato anche da ElettricoMagazine, ci racconta lo sviluppo della mobilità elettrica nel nostro Paese. Dati non fine a sé stessi, ma connessi alla spinta green delle politiche europee e nazionali e alla diffusione della sharing mobility. Insomma, dopo tanto discutere, sembra avvicinarsi la fine dell’auto come siamo abituati a conoscerla.

Perché spingere sulla decarbonizzazione dei trasporti

Nel mondo, i trasporti rappresentano la seconda voce “produttrice” di emissioni di gas a effetto serra (GHG – Greenhouse Gases). Parliamo nel 2018 di 8,2 miliardi di tonnellate sulle 49 totali, in aumento del 79% rispetto al 1990. In Italia va ancora peggio: la mobilità è in testa ai responsabili delle emissioni di GHG con 104 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, per il 93% dovuti agli spostamenti su strada. Non stupisce dunque il focus dell’Ue, e di conseguenza del Governo italiano, sulla mobilità sostenibile.

Mobilità sostenibile: le emissioni del settore trasporti nel mondo e in Italia

Le emissioni di GHG a livello mondiale, europeo e italiano

Il quadro normativo europeo

Mobilità pulita, sicura e connessa è il motto delle politiche comunitarie. Tante iniziative, culminate nel recente maxi pacchetto “Fit for 55” che punta a ridurre le emissioni del 55% al 2030 e del 100% al 2050. Ecco i principali passaggi evolutivi della normativa Ue sulla decarbonizzazione dei trasporti:

  • dicembre 2019: il “Green Deal” mira a rendere l’economia Ue sostenibile e senza emissioni nette di GHG al 2050;
  • marzo 2020: la “European Climate Law” intensifica l’azione del Green Deal per un’economia a impatto climatico zero entro il 2050;
  • settembre 2020: proposta di innalzare dal 40% al 55% il target di riduzione delle emissioni di GHG nel “2030 Climate and Energy Framework”;
  • giugno 2021: adozione di una legge europea sul clima che rende vincolante il target di riduzione delle emissioni del 55% al 2030.

La strategia italiana del PNRR

Sul fronte italiano siamo in attesa di concretizzare, finalmente, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Tra le 6 missioni previste dal piano, la mobilità sostenibile trova spazio all’interno della seconda voce, denominata “Rivoluzione verde e transizione energetica”. La missione copre il 30% delle risorse complessive del PNRR e contiene a sua volta il componente “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, che vale 23,78 miliardi di euro. Di questi, ben 8,58 miliardi (36% del totale) sono destinati alla transizione sostenibile del trasporto locale.

Sviscerando ulteriormente questo budget, 0,74 miliardi di euro andranno all’infrastruttura di ricarica dei veicoli elettrici: 500 punti di ricarica rapida in autostrada (175 kW) e 755 nei centri urbani (90 kW). La missione è raggiungere entro il 2030 circa 31.500 punti di ricarica rapida pubblici pronti ad alimentare circa 6 milioni di veicoli elettrici del parco circolante. Solo così si raggiungeranno gli obiettivi europei legati alla decarbonizzazione dei trasporti.

Come vanno le auto elettriche nel mondo

A che punto siamo? In questo primo articolo ci soffermiamo sulla compravendita delle auto elettriche, nel prossimo vedremo lo status dell’infrastruttura di ricarica.
Nel 2020 sono stati immatricolati quasi 3,2 milioni di veicoli elettrici, intesi come autovetture e veicoli commerciali leggeri. Un aumento globale del 43% rispetto allo Smart Mobility Report 2020 (dati 2019) che copre il 4,2% del totale. Il dato è rassicurante, se consideriamo che il mercato dell’automotive è calato del 15% tra 2019 e 2020 a causa della pandemia. Nota positiva, l’Europa sorpassa la Cina e diventa la prima della classe, con 1,36 milioni di veicoli immatricolati e un +137% rispetto 2019. Seguono il colosso asiatico, con 1,3 milioni di mezzi green e +12%, e gli Stati Uniti con 330.000 unità e +4%. Tra gli altri paesi, si evidenziano i risultati di Sud Corea (+55%), Canada (-7%) e Giappone (-28%), con immatricolazioni rispettivamente pari a e 52.000, 47.000 e 31.000 unità.

Tornando al Vecchio Continente – che non è poi così “vecchio” vista la rapida evoluzione smart dei trasporti –, vince sempre la Germania con oltre 394.000 auto elettriche immatricolate (+263% sul 2019). In seconda posizione la Francia, con 185.000 veicoli elettrici e +202%, e terzo il Regno Unito (175.000, +140%), accompagnato poi da Norvegia, Svezia e Olanda. L’Italia guadagna ben tre posizioni nella top 10 europea: vediamo come.

Mobilità elettrica: immatricolazioni di auto nel 2020 in Europa

La mobilità elettrica italiana nel 2020

Oggi in Italia circolano 200.000 auto elettriche, il doppio di quelle che si contavano nel 2020, quasi il triplo del 2019. Insomma, la crescita della mobilità green è sorprendente: quasi 60.000 auto elettriche immatricolate nel 2020, al +251% rispetto al 2019.

I veicoli acquistati risultano così suddivisi:

  • 32.500 BEV (Battery Electric Vehicle): +203%;
  • 27.375 PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle): +334%.

In termini relativi, si tratta del 4,3% sul totale delle immatricolazioni, in aumento 3,4% rispetto all’anno precedente.

Mobilità sostenibile: le immatricolazioni di e-car in Italia nel 2020

Come sta andando il 2021? Solo tra gennaio e settembre si sono aggiunte altre 100.000 auto elettriche, di cui circa 47.000 BEV (+168%) e 53.000 PHEV (+ 327%). La media percentuale è da record: +234% sullo stesso periodo del 2020. In termini relativi, le immatricolazioni coprono già l’8,5% del totale italiano.

Le immatricolazioni per canale di mercato

Da dove viene la principale spinta alla decarbonizzazione dei trasporti? La suddivisione per canali di mercato rispetto all’anno 2020 risulta così composta:

  • 38% soggetti privati: +4% sul 2019;
  • 35% noleggio a lungo termine: dato invariato rispetto all’anno precedente (la voce principale riguarda le flotte aziendali);
  • 8% di immatricolazioni relative a flotte aziendali: -7% sul 2019;
  • 19% noleggio a breve termine e rivenditori: +3% sul 2019.

Geografia della mobilità sostenibile

Le buone performance della mobilità green riguardano soprattutto il Nord Italia, dove è stato immatricolato il 67% delle auto elettriche acquistate nel 2020. Il 26% riguarda le regioni del Centro e il 7% si colloca al Sud. Il tutto, con una distribuzione molto eterogenea che rispecchia il diverso grado di diffusione delle infrastrutture di ricarica ad accesso pubblico e degli incentivi locali all’acquisto/utilizzo dei veicoli elettrici.

Decarbonizzazione dei trasporti: la sharing mobility c’è

Una tendenza importante della nuova mobilità italiana è rappresentata dalla condivisione. La sharing mobility, infatti, ha confermato nel 2020 una certa vitalità, soprattutto per quanto riguarda scooter (+45%) e monopattini (attenzione: +665%), mentre auto e bici sono in calo o stazionarie. Si tratta di veicoli in parte o totalmente elettrificati: questo conferma la sinergia tra elettrificazione e condivisione, con l’unica eccezione delle auto (più che dimezzate rispetto al 2019).

Bene soprattutto la flotta di scooter, che a fine 2020 conta a 7.360 unità. Sebbene si tratti di un mercato “giovane”, siamo passati da 11 servizi di kick-scooter sharing in 3 città italiane a 64 servizi in 30 centri urbani.

Quadro sinottico della mobilità elettrica italiana

L’elettrificazione e la decarbonizzazione dei trasporti non riguardano solo le automobili. Le evoluzioni italiane degli altri mezzi green si confermano importanti. In particolare, le biciclette elettriche crescono del 44%, i motocicli del 210% e i bus del 49%. “Possiamo parlare di un boom – spiega Vittorio Chiesa dell’Energy & Strategy Group -. Eppure, siamo ancora molto lontani dai 6 milioni di veicoli elettrici che dovrebbero solcare le nostre strade nel 2030. In rapporto allo stock complessivo di mezzi circolanti in Italia nel 2020, i veicoli elettrici sono cresciuti del 61% in termini di immatricolazioni ma rappresentano ancora una percentuale minore all’1%”.

Mobilità sostenibile: il quadro sinottico del report 2021

Il quadro sinottico della smart mobility in Italia nel 2020

La smart mobility corre, non abbastanza veloce

In conclusione, secondo i ricercatori del Politecnico di Milano stiamo andando bene ma non benissimo: bisogna accelerare la corsa alla mobilità sostenibile. Questo perché i numeri finora evidenziati porterebbero, in uno sviluppo di mercato inerziale, a 4 milioni di veicoli elettrici al 2030, ben lontani dagli obiettivi del PNIEC.

Come aumentare il ritmo? Le soluzioni risiedono soprattutto in azioni di policy più incisive, supportate sinergicamente dagli operatori del mercato. “Da qui al 2030, serve un deciso supporto normativo a favore della decarbonizzazione dei trasporti – conclude Simone Franzò, Direttore dell’Osservatorio Smart Mobility dell’Energy & Strategy Group -. Una tendenza che può abilitare un fatturato di 200 miliardi di euro, tra acquisto dei veicoli e sviluppo dell’infrastruttura di ricarica, con potenziali benefici per tutta la filiera”.

Interventi normativi e strategici più efficaci per la mobilità elettrica ci permetterebbe invece di arrivare a 8 milioni di auto elettriche al 2030, con un volume d’affari associato di 245 miliardi di euro

Inoltre, i 38 miliardi stanziati dal PNRR per promuovere la diffusione delle infrastrutture di ricarica, del biometano e dell’idrogeno nei trasporti sono una buona notizia, ma non bastano. Francia, Germania e Spagna, ad esempio, hanno deciso di supportare ulteriormente l’acquisto di veicoli elettrici, il cui elevato costo iniziale rispetto alle auto tradizionali rimane in Italia il principale scoglio da superare per “consacrare” la mobilità sostenibile.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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