Sicurezza energetica, elemento chiave per promuovere la transizione ecologica

Il report “Security of Clean Energy Transitions” dell’Agenzia Internazionale dell’Energia ha evidenziato che per la sicurezza energetica è necessario sviluppare tecnologie per la produzione di energia green, migliorare la resilienza dei sistemi energetici e assicurare accesso all’energia a prezzi contenuti
Sicurezza energetica, elemento chiave per promuovere la transizione ecologica

Puntare in modo prioritario sul potenziamento dell’efficienza energetica nelle economie emergenti. Favorire l’accesso a un’energia elettrica il più possibile stabile e a prezzi accessibili. Garantire catene di approvvigionamento sicure e diversificate per terre rare e minerali critici, materiali essenziali per sviluppare tecnologie per la produzione di energia pulita. Questi sono solo alcuni dei tanti punti chiave su cui intervenire in modo prioritario per garantire la sicurezza energetica nel quadro del processo di transizione energetica, un obiettivo che si può raggiungere solo grazie a una collaborazione sinergica su scala internazionale. A sottolinearlo è l’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie), che ha pubblicato a inizio settembre un report sulla sicurezza della transizione energetica.

Lo studio analizza nello specifico l’evoluzione delle sfide che i Paesi del G20 devono affrontare per garantire un approvvigionamento stabile e sicuro nel percorso di attuazione della roadmap verso un sistema energetico a emissioni zero. Fenomeni complessi come l’acuirsi dell’emergenza climatica, la crisi energetica in atto e la pandemia da Covid – con tutte le loro implicazioni economiche e sociali – hanno infatti drammaticamente posto al centro dell’agenda internazionale questo tema, che, per essere gestito al meglio richiede una forte accelerazione verso un approvvigionamento energetico a basso impatto ambientale.

Puntare sull’efficienza per migliorare la resilienza dei sistemi energetici

Per quanto riguarda, nello specifico, l’importanza di massimizzare l’efficienza nelle economie emergenti, l’Aie sottolinea come sia necessario mettere in atto in modo urgente azioni “decisive ambiziose e trasformative” per potenziare la resilienza, la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi energetici, migliorando l’accesso a servizi energetici sostenibili e affidabili.

La sfida è in particolare quella di arrivare a traguardare l’obiettivo di zero emissioni al 2050, ma per ottenere questo risultato bisogna dispiegare il potenziale ancora non pienamente sfruttato che una gestione smart dei consumi può generare.

Tra i tanti suggerimenti che l’agenzia propone, c’è quello di raddoppiare l’attuale tasso di miglioramento dell’intensità energetica, ovvero il parametro che indica rapporto tra il Prodotto Interno lordo (PIL) e Consumo Interno Lordo di energia (CIL), un indicatore che, seppur grezzo e aggregato, fornisce un quadro dell’efficienza energetica dell’economia.

Nello specifico, per l’Aie, sarebbe opportuno incrementare questo valore dal 2% al 4% su base annua fino al 2030. In questo modo si potrebbero potenzialmente evitare il consumo di 95 EJ di energia all’anno. Ciò avrebbe un impatto positivo anche in termini di rafforzamento della sicurezza energetica, in quanto ridurrebbe la domanda di petrolio di quasi 30 milioni di barili al giorno e quella di gas naturale di 650 miliardi di metri cubi all’anno, un valore pari a circa quattro volte le importazioni dell’UE dalla Russia nel 2021.

Altre misure consigliate nel report sono poi la promozione di politiche volte a ridurre gli ostacoli agli investimenti e l’introduzione di modelli di business innovativi e meccanismi di finanziamento accessibili.

Garantire energia elettrica a prezzi accessibili

Accanto all’efficienza un altro tema chiave su cui intervenire in modo prioritario è, secondo il report dell’Aie, quello dell’accesso all’energia elettrica. In base alle stime dell’agenzia infatti “al ritmo attuale, il mondo raggiungerà solo il 92% di elettrificazione entro il 2030”.

Nello specifico mentre le economie emergenti si stanno muovendo in modo abbastanza efficace per raggiungere questo obiettivo, quelle in via di sviluppo dell’Africa subsahariana e dell’Asia sono ancora lontane dal traguardare questi target.

Nel suo complesso, quindi – si legge nel report – il mondo “non è sulla buona strada per raggiungere l’accesso universale all’elettricità entro il 2030, poiché la pandemia di Covid-19 e la crisi energetica provocata dall’invasione russa dell’Ucraina hanno rallentato notevolmente i progressi”. In quest’ottica è necessario, secondo l’Aie, mettere in atto piani strutturati per incentivare il settore e soprattutto puntare su una maggiore resilienza degli impianti. Quest’ultimo punto è legato a doppio filo a una diversificazione delle tecnologie green impiegate e a una tematizzazione efficace del tema della cybersecurity.

Catene di approvvigionamento sicure e diversificate

Per quanto riguarda, invece, l’approvvigionamento sicuro e diversificato di terre rare e minerali critici, l’Aie sottolinea l’importanza di inviare ai mercati segnali chiari che la transizione energetica è un trend irreversibile, assicurando che le tecnologie pulite – in cui questi materiali sono impiegati – siano implementate nel modo più rapido e agile possibile, nel quadro di un mercato stabile e standardizzato.

A ciò si aggiunge la necessità di creare condizioni favorevoli per investimenti su larga scala per nuovi progetti volti ad aumentare la fornitura di minerali critici lungo le catene del valore. Il tutto semplificando le procedure autorizzative e offrendo assistenza pubblica e finanziamenti. Altro elemento importante è poi l’adozione di un nuovo approccio sistemico, che includa lo stoccaggio di minerali critici per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica

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