Le opportunità del digitale e del 5G per l’Europa

Secondo lo studio Why Telecoms Matters di Vodafone, digitalizzazione e connettività 5G rappresentano un'opportunità da 1000 mld di euro e potrebbero colmare un allarmante divario con USA e Cina
Maggiore competitività con digitalizzazione e connettività 5G

Il digitale è uno degli strumenti chiave per promuovere la competitività delle imprese. Questo settore, trainato dai nuovi orizzonti legati alle tecnologie 5G, rappresenta un’opportunità da mille miliardi di euro per l’Europa per stimolare l’innovazione, aumentare l’efficienza industriale e migliorare i servizi pubblici.

Why Telecoms Matters: 5G e digitalizzazione

A evidenziarlo è un nuovo report Why Telecoms Matters realizzato da Vodafone, che sottolinea come questo grande potenziale del digitale sia legato all’internet industriale, un ambito che comprende le macchine con sensori in rete, software, intelligenza artificiale e cloud. Tecnologie legate a doppio filo alle reti 5G Standalone.

Le opportunità del digitale per l’industria

Nello specifico, secondo lo studio, la diffusione delle tecnologie digitali – legata soprattutto dalla connettività 5G avanzata – può rappresentare la “quarta ondata” della rivoluzione industriale. Un processo che, da solo, può arrivare a generare un valore stimato di 2.000 miliardi di dollari all’anno per il solo settore manifatturiero.

Questo cambiamento potrebbe avere un impatto importante rivoluzionando l’economia europea nel suo complesso. In concreto, se ad esempio tutti gli Stati membri dell’UE raggiungessero un punteggio DESI (Indice di Economia e Società Digitale) pari a 90 entro il 2027, il PIL pro capite in tutta l’UE sarebbe più alto del 7,2%, con un aumento del PIL dell’Unione Europea di oltre mille miliardi di euro.

Opportunità in tanti settori

Il report Why Telecoms Matters illustra le sfide della digitalizzazione non solo per l’industria, ma anche per altri settori chiave in Europa.
Nella sanità, la connettività può offrire ritorni immediati ai pazienti attraverso la telemedicina e il monitoraggio remoto dei pazienti, consentendo al contempo di fornire su scala nuove applicazioni come la formazione medica in realtà aumentata grazie al 5G.
Per gli agricoltori e i cittadini delle aree rurali, la connettività di nuova generazione avrà un ruolo cruciale nel migliorare la resa dei raccolti, nella sostenibilità e nell’aumentare le opportunità di lavoro a distanza o flessibile tradizionalmente appannaggio di chi vive in città.

Digitale e riduzione dell’impatto ambientale

Tra i tanti vantaggi dello sviluppo del digitale ci sono poi anche quelli ambientali. Grazie a queste tecnologie – che includono applicazioni di connettività intelligenti come contatori, reti e piattaforme per ridurre il consumo di energia – è possibile, infatti, abbassare il livello delle emissioni globali di gas serra fino al 20% entro il 2030.

Nello specifico l’implementazione di queste tecnologie per le smart cities potrebbe consentire risparmi sui costi energetici pari a circa 876 milioni di euro all’anno in ottanta grandi città dell’UE e riduzioni di energia pari all’intero consumo energetico di Estonia e Lettonia in un anno.

L’Europa deve fare di più per colmare il divario di connettività

Tuttavia, l’Europa deve fare ancora molto per traguardare gli obiettivi legati al 5G. Secondo il report, infatti, “si sta aprendo un allarmante divario di connettività tra l’Europa e gli altri Paesi, che potrebbe esporre i cittadini, le imprese e la società dell’UE al rischio di un ulteriore declino economico. Da cui l’importanza di facilitare investimenti per le infrastrutture 5G, per non lasciare l’Europa di fronte a un vuoto di finanziamenti di svariati miliardi di euro, aumentando il vantaggio di Stati Uniti e Cina in aree di crescita come l’intelligenza artificiale e la sicurezza informatica”.

A corroborare questo scenario anche un recente rapporto di Ericsson che evidenzia il divario tra la copertura 5GSA (Standalone) e Advanced 5G dell’Europa e quella di Stati Uniti, Cina e altri concorrenti globali. Un ritardo che ha i suoi effetti anche su altre tecnologie che si basano sulla connettività avanzata.

“L’UE – spiega lo studio Why Telecoms Matters – è ad esempio in ritardo su Stati Uniti e Cina in materia di intelligenza artificiale. Il 73% dei modelli di grandi dimensioni viene infatti sviluppato negli Stati Uniti e un altro 15% in Cina, mentre nessun Paese dell’UE ha ancora sviluppato un paragonabile sistema di intelligenza artificiale”.

Puntare su competenze digitali

In questo contesto che vede una crescita del digitale nei processi industriali, un tema cruciale è sicuramente quello delle competenze. È infatti fondamentale che i cittadini abbiano competenze digitali adeguate, in modo da andare incontro a una crescente offerta lavorativa in quest’ambito.
Tuttavia, l’Europa registra una carenza di competenze digitali.

Nonostante, infatti, le stime della Commissione UE mostrino che entro il 2030 per 9 lavori su 10 sarà necessario avere adeguate competenze digitali, appena la metà della forza lavoro europea le possiede.

Nello specifico, spiega il report, “in termini di occupazione, l’UE ha raggiunto solo il 47% dei 20 milioni di specialisti ICT di cui ha bisogno. L’industria europea ne risulta frenata, soprattutto perché l’adozione dell’Intelligenza Artificiale, dei big data e del cloud da parte delle grandi imprese è bassa, rispettivamente, all’11%, al 19% e al 45%”.

Investire per sostenere la forza lavoro e le generazioni future a sviluppare competenze digitali necessarie per prosperare nei mercati del lavoro futuri sarà quindi un fattore di differenziazione fondamentale per la competitività dell’Europa.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica

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