L’UE accelera sulle rinnovabili per dire addio al gas russo

La dipendenza dalla Russia si supera con le rinnovabili e la transizione verde: con il piano REPowerEU la UE punta sulle rinnovabile e propone di rendere obbligatori i pannelli fotovoltaici per i nuovi edifici
Con il piano REPowerEU la UE punta sul fotovoltaico

Se quasi 300 miliardi di euro vi sembran pochi… È questo l’ammontare del nuovo piano dell’Unione europea, denominato REPowerEU, congegnato per riuscire a staccare definitivamente la spina, entro il 2027, dalle forniture di gas russo, un acquisto divenuto eticamente, e non solo, insostenibile dopo l’invasione dell’Ucraina.

Strategia dell’UE che è stata illustrata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “Possiamo sostituire i combustibili fossili russi lavorando su tre livelli. Dal lato della domanda, con il risparmio energetico. Dal lato dell’offerta, diversificando le nostre importazioni di energia dai combustibili fossili e accelerando la transizione verso l’energia pulita. Per questo mobilitiamo quasi 300 miliardi di euro. Circa 72 miliardi di sovvenzioni e 225 miliardi di euro di prestiti”.

RePowerEU: piano ambizioso ma realistico

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

Un piano, peraltro, contenente un obiettivo che più degli altri ha catturato l’attenzione, considerato l’enorme ambito d’applicazione: “Proponiamo – ha affermato von der Leyen – di rendere obbligatori i pannelli solari per gli edifici commerciali e pubblici entro il 2025 e per i nuovi edifici residenziali entro il 2029. Questo è un piano ambizioso ma realistico”.

Accelerazione del fotovoltaico che si inserisce naturalmente in un contesto ben più ampio, adeguato alla grandezza dell’obiettivo da raggiungere. E così l’incremento della capacità di generazione delle energie rinnovabili nel 2030 dovrebbe arrivare al 45% sul totale rispetto al 40% inizialmente indicato dal piano “Fit for 55”. Questo significherà superare i 1.200 GW generati da energia “pulita”.

Tagliare i tempi di autorizzazione

Ed ancora, l’Unione europea vuole rendere più ambizioso l’obiettivo di efficienza energetica, passando dal 9% attualmente previsto per il termine del decennio fino al 13%. E per facilitare lo sviluppo delle rinnovabili, tagliando i tempi di autorizzazione dei grandi impianti, la Commissione europea propone una modifica mirata della direttiva sulle energie rinnovabili, affinché “quest’ultime siano riconosciute come interesse pubblico prevalente”.

In particolare, gli Stati membri dovrebbero istituire delle zone di riferimento specifiche per le rinnovabili con procedure di autorizzazione abbreviate e semplificate. E per agevolare la rapida individuazione di tali zone, “la Commissione metterà a disposizione una serie di dati sulle zone sensibili dal punto di vista ambientale nell’ambito del suo strumento di mappatura digitale dei dati geografici relativi all’energia, all’industria e alle infrastrutture”.

Raddoppio del fotovoltaico

Tornando all’energia solare, la nuova strategia dell’Unione europea REPowerEU prevede di raggiungere il raddoppio della capacità fotovoltaica entro il 2025, mentre per il termine del decennio l’obiettivo consiste nell’installazione di una capacità pari a 600 GW. E per quanto riguarda la citata proposta per la diffusione degli impianti, la Commissione parla testualmente di “un’introduzione graduale dell’obbligo giuridico di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici, commerciali e residenziali”.

Idrogeno e biometano

REPowerEU si occupa poi di altre fonti rinnovabili. Il piano quantifica 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile prodotto internamente, insieme a 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile importato, come obiettivo da raggiungere entro il 2030 “per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nei trasporti e nei settori industriali difficili da decarbonizzare”.

C’è poi un capitolo dedicato al biometano, con un piano d’azione che definisce vari strumenti. Tra questi, “un nuovo partenariato industriale per il biometano e incentivi finanziari per portare la produzione a 35 miliardi di metri cubi entro il 2030, anche attraverso la politica agricola comune”.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram