Emissioni zero per il 2050, tutto passa dall’efficienza energetica

Da un’analisi realizzata dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), emerge la necessità di un raddoppio del tasso di miglioramento dell’intensità energetica in questo decennio
miglioramento dell'intensità energetica per raggiungere net zero

La recente conferenza globale sull’efficienza energetica, svoltasi in Danimarca e organizzata dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), ha rappresentato l’occasione per presentare i risultati più aggiornati sull’impatto riduttivo che interventi di efficientamento energetico più forti possono avere sulle bollette energetiche, sulle importazioni di carburante e sulle emissioni di gas serra.

Innanzitutto ricordiamo che l’Unione europea indica l’efficienza energetica come “il rapporto tra un risultato in termini di rendimento, merci, servizi o energia e l’immissione di energia”. Da qui si arriva all’intensità energetica, ovvero l’indicatore dell’efficienza energetica di un’intera economia che mette in rapporto la quantità di energia consumata e il livello di produzione economica (rappresentato dal PIL).

Efficientamento energetico: raddoppio dal 2% al 4%

Resta da dire dell’efficientamento energetico, che rappresenta “il miglioramento del valore dell’efficienza energetica, attraverso operazioni che consentono di allocare l’energia in modo ottimale”. Ebbene, secondo la nuova analisi dell’AIE, per raggiungere l’obiettivo di un’economia globale a zero emissioni nette nel 2050 occorre raddoppiare l’attuale tasso globale di miglioramento dell’intensità energetica. Quest’ultimo nel decennio 2010-2020 è stato del 2% annuo e va quindi portato al 4%.

Per capire la portata di un raddoppio del miglioramento dell’intensità energetica, basti pensare che permetterebbe di evitare consumi per 95 exajoule all’anno, vale a dire l’attuale consumo energetico annuale della Cina. Tale livello di risparmio, sottolinea l’analisi AIE, ridurrebbe le emissioni globali di CO2 di altri 5 miliardi di tonnellate all’anno entro il 2030, “circa un terzo degli sforzi totali di riduzione delle emissioni necessari in questo decennio per portare il mondo sulla strada delle emissioni nette zero entro la metà del secolo”.

Domanda Globale di energia
La domanda di energia nei diversi settori (blu scenario attuale, azzurro scenario a zero emissioni)

Risparmi in bolletta colossali

Altro risvolto importante del miglioramento dell’intensità energetica è quello più prettamente economico. Infatti, il raddoppio al 4% comporterebbe un risparmio, per le sole famiglie, fino a 650 miliardi di dollari l’anno sulle bollette energetiche entro la fine del decennio, nel paragone con la spesa familiare che invece deriva dall’attuale contesto di efficientamento energetico.

Ed ancora, la quantità di gas naturale che il mondo eviterebbe di utilizzare sarebbe pari a quattro volte quella che l’Unione Europea ha importato dalla Russia l’anno scorso, mentre la riduzione dei consumi petroliferi sarebbe di quasi 30 milioni di barili di petrolio al giorno, circa il triplo della produzione media della Russia nel 2021.

Dieci milioni di posti di lavoro

Altre conseguenze importanti del miglioramento dell’intensità energetica riguardano il mondo del lavoro. Rispetto ad oggi, una maggiore spinta globale all’efficienza energetica “aiuterebbe a creare 10 milioni di posti di lavoro aggiuntivi in campi che vanno dalle ristrutturazioni edilizie alla produzione e alle infrastrutture di trasporto”.

“L’efficienza energetica è una soluzione fondamentale per tante delle sfide più urgenti del mondo – ha dichiarato il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol -, perché può allo stesso tempo rendere le nostre forniture energetiche più convenienti, più sicure e più sostenibili. Ma, inspiegabilmente, i leader degli Stati e delle imprese non riescono ad agire sufficientemente su questo. Occorre invece premere l’acceleratore sull’efficientamento, altrimenti potremmo non rispondere adeguatamente all’attuale crisi energetica e pagare il prezzo per gli anni a venire”.

Miglioramento dell'intensità energetica negli anni
Il tasso di miglioramento dell’intensità energetica negli anni

Miglioramento dell’intensità energetica: la strada da percorrere

Oltre che i risultati, l’analisi dell’AIE mostra anche il modo in cui conseguirli, indicando “opportunità significative di rapidi guadagni di efficienza energetica in tutti i settori dell’economia globale. La maggior parte di queste opportunità implicano tecnologie prontamente disponibili e si ripagherebbero completamente da sole grazie a costi di gestione inferiori, soprattutto rispetto agli odierni alti prezzi dell’energia”.

Nel dettaglio, entro il 2030 circa un terzo della riduzione della domanda di energia è ottenibile con l’impiego di apparecchiature più efficienti, dal settore automobilistico a quello dei condizionatori d’aria. Circa un quinto della riduzione può derivare dall’elettrificazione, come il passaggio alle pompe di calore o alle auto elettriche. Inoltre, per contenere la domanda di energia nel decennio in corso va tenuto conto del contributo della digitalizzazione e dell’utilizzo di materiali più efficienti nell’industria.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram