Obiettivi climatici: servono azioni radicali per non vanificarli

World Energy Transitions Outlook di IRENA: metter in atto politiche conformi all'Accordo di Parigi e all'Agenda per lo sviluppo sostenibile per centrare gli obiettivi climatici
Obiettivi climatici: velocizzare la transizione energetica

Non pochi osservatori considerano il tragico conflitto in Ucraina come una sorta di pietra tombale per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Per fortuna, però, non mancano coloro che considerano le cose in senso diametralmente opposto. Fra questi c’è un soggetto autorevole come IRENA (acronimo di International Renewable Energy Agency) che ha da poco rilasciato l’edizione 2022 del suo” World Energy Transitions Outlook”.

World Energy Transitions Outlook 2022

“I recenti sviluppi – si legge nell’introduzione del report – hanno chiaramente dimostrato che i prezzi elevati dei combustibili fossili possono comportare povertà energetica e perdita di competitività industriale. L’80% della popolazione mondiale vive in Paesi importatori netti di combustibili fossili. Al contrario, le energie rinnovabili sono disponibili in tutti i Paesi, offrendo una via d’uscita dalla dipendenza dalle importazioni e consentendo ai Paesi di disaccoppiare le economie dai costi dei combustibili fossili, guidando al contempo la crescita economica e la creazione di nuovi posti di lavoro”.

Una considerazione importante, ma che non cancella di certo la percezione delle enormi difficoltà legate al momento attuale. Al riguardo, nella visione di IRENA “la transizione energetica è ben lungi dall’essere sulla buona strada e in assenza di azioni radicali nei prossimi anni diminuiranno, se non addirittura saranno azzerate, le possibilità di raggiungere gli obiettivi climatici”.

Obiettivi climatici: accelerare la Transizione

Francesco La Camera, direttore generale di IRENA, sottolinea come “i governi devono affrontare oggi molteplici sfide di sicurezza energetica, ripresa economica e accessibilità delle bollette energetiche per famiglie e imprese. Molte risposte a queste sfide si trovano nella transizione accelerata verso le energie rinnovabili”.

Si tratta, quindi, di compiere innanzitutto una scelta politica, vale a dire “mettere in atto politiche conformi all’Accordo di Parigi e all’Agenda per lo sviluppo sostenibile. Investire, invece, su nuove infrastrutture per i combustibili fossili bloccherà lo sviluppo a causa di pratiche antieconomiche, perpetuerà i rischi esistenti e aumenterà le minacce del cambiamento climatico”.

E se a Parigi, nel 2015, i Paesi firmatari dell’accordo si impegnarono a cercare di limitare ad un grado e mezzo l’aumento delle temperature globali entro il 2050, il World Energy Transitions Outlook presenta adesso una sorta di “lista della spesa” necessaria a centrare l’obiettivo. Una transizione che dovrà comportare la decarbonizzazione di tutti gli usi finali, resa possibile dal processo di sostituzione con le rinnovabili.

impatto rinnovabili obiettivi climatici
Obiettivi climatici: il grafico mostra l’impatto delle fonti rinnovabili – fonte World Energy Transitions Outlook di IRENA

Investimenti e benefici sull’occupazione

Naturalmente, oltre alle affermazioni di principio, il report IRENA sviluppa una serie di previsioni economiche legate al compimento della transizione energetica. In particolare, viene quantificato in 5,7 trilioni di dollari il fabbisogno annuale di investimenti necessario da qui fino a al 2030. A concorrere a questa cifra ci dovranno essere anche 0,7 trilioni di dollari all’anno provenienti dai disinvestimenti nel comparto dei combustibili fossili.

Per quanto riguarda le dinamiche occupazionali, adeguati investimenti nella transizione energetica sono destinati a generare degli effetti molto significativi. Infatti, la stima indica la creazione di 85 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo nelle energie rinnovabili e in altre tecnologie legate alla transizione tra oggi e il 2030. Guadagni occupazionali che supererebbero ampiamente la perdita di 12 milioni di posti di lavoro nelle industrie dei combustibili fossili.

aumento posti di lavoro nelle rinnovabili
Incidenza dei nuovi posti di lavoro – fonte World Energy Transitions Outlook di IRENA

Triplicare l’uso di rinnovabili

Più nel dettaglio, il ricorso all’energia rinnovabile dovrà aumentare per ciascuna delle fonti disponibili in modo che l’attuale incidenza del 14% sulla produzione globale di energia cresca fino al 40% nel 2030. Nello stesso arco temporale dovrebbe essere eliminato il ricorso al carbone e drasticamente diminuito l’utilizzo degli altri combustibili fossili.

Compimento della transizione energetica che, appunto, sarà reso possibile dalla massiccia espansione delle energie rinnovabili, dal ricorso all’idrogeno e dalla biomassa sostenibile, mentre sul fronte dei consumi l’Outlook individua i fattori chiave nell’elettrificazione e nell’efficienza dei consumi. Quest’ultima passa anche dallo sviluppo della mobilità elettrica, con un cospicuo aumento delle vendite di veicoli elettrici, per arrivare alla fine del decennio ad una flotta globale venti volte più grande di quella attuale.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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