Nuovo PNIEC, necessario puntare con decisione sulle rinnovabili

Secondo un documento redatto dal Coordinamento FREE, il nuovo PNIEC dovrà indicare già da ora una roadmap su infrastrutture e incentivi per realizzare i target REPowerEU al 2030 con un orizzonte al 2050
più rinnovabili nel nuovo PNIEC

Entro la fine di giugno i Paesi membri dell’Unione Europea invieranno alla Commissione UE la versione aggiornata del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), un documento che rappresenta l’asse portante per individuare le politiche di decarbonizzazione dei diversi Stati nel periodo 2020-2030. Secondo il Coordinamento Free – la più grande associazione italiana del settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica – la bozza del testo del nuovo PNIEC, a cui sta lavorando il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, dovrà riuscire a “spazzare via tutte le incertezze sui fossili e puntare con decisione sulle rinnovabili”. Solo così si potrà dare una reale sterzata al processo di transizione ecologica del nostro Paese.

Nel position paper realizzato dall’associazione per riassumere la sua visione sul piano si sottolinea in particolare come sia fondamentale verificare che i nuovi investimenti nel settore del gas naturale non impediscano il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030 e al 2050, dimostrando in maniera puntuale come la scelta di destinare risorse a questo comparto sia contestualizzata nel quadro di un percorso finalizzato a ridurre la futura domanda di gas.

Nuovo Pniec, necessaria visione di lungo periodo

Altro punto chiave evidenziato dal Coordinamento FREE è la necessità di una visione strutturata di ampio respiro nell’approccio al nuovo PNIEC. Ciò deve tradursi concretamente nella realizzazione di un quadro puntuale di tutte le infrastrutture e gli incentivi necessari a realizzare i target del REPowerEU al 2030. Questo percorso dovrà individuare una traiettoria precisa già da ora per scandire in modo efficace e chiaro target precisi e iniziative per traguardare i diversi risultati al 2050.

Innalzare obiettivi su rinnovabili ed efficienza

Nello specifico, l’auspicio dell’associazione è che siano accolte tutte le proposte della Commissione Europea legate agli obiettivi di decarbonizzazione, ovvero l’innalzamento al 13% l’obiettivo vincolante della direttiva sull’efficienza energetica (con l’obiettivo di ridurre del 40% i consumi energetici rispetto al 2007), ma anche la revisione al rialzo dell’obiettivo per il 2030 per le fonti rinnovabili, con il passaggio dal 40 % della proposta dello scorso anno al 45 %.

Il tutto considerando inoltre l’accordo su 42,5% di fonti rinnovabili a copertura della domanda di energia, cui corrisponde una penetrazione delle fonti rinnovabili elettriche dell’80% circa.

Le alternative per ridurre la domanda di gas fossile

Tra i temi evidenziati con forza dal position paper del Coordinamento FREE c’è in particolare c’è la necessità di ridurre la domanda dei combustibili fossili in maniera rapida ed efficace. Per raggiungere questo obiettivo e limitare l’impatto in termini di consumi ed emissioni dell’industria energivora, le strade da percorrere sono molteplici.

Nel nuovo PNIEC, da un lato bisogna puntare su

  • efficienza energetica,
  • elettrificazione dei consumi finali,
  • sostituzione di combustibili inquinanti,
  • maggiore ricorso all’idrogeno rinnovabile,

dall’altro, bisogna esplorare tutte le opportunità legate al biogas e al biometano. Solo nell’ambito di un percorso di questo tipo, che abbina diverse fonti energetiche pulite tra loro, si potrà arrivare a ridurre la domanda di gas fossile di oltre un quarto rispetto all’attuale consumo.

Promuovere la mobilità sostenibile

Per quanto riguarda la mobilità sostenibile, l’associazione auspica che il nuovo PNIEC contenga l’indicazione del parco elettrico circolante al 2030 (4 milioni) e – nel caso previsto di uso dei motori a combustione interna – indichi un percorso che superi il 2035, specificando la programmazione del nostro Paese sui carburanti sintetici.

Mobilità elettrica per uno sviluppo sostenibile

“Questa sarebbe una posizione molto diversa rispetto al precedente PNEC”, – sottolinea una nota del Coordinamento FREE, sottolineando inoltre come sia fondamentale promuovere il più possibile un dialogo proficuo tra il Governo e tutti gli stakeholder delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Puntare sul revamping, repowering e storage

Tra le azioni da mettere in campo per portare a termine con successo il percorso di transizione ecologica del nostro Paese, però, il potenziamento della nuova produzione di energia green da solo non basta. Per il raggiungimento degli obiettivi rinnovabili al 2030, sottolinea l’associazione, sarà necessario anche incrementare la produzione esistente con il revamping e repowering e dare una sterzata all’installazione di nuova capacità di accumulo di grande taglia, arrivando a raggiungere quota 80 GWh.

Qualche numero

Entrando più in dettaglio, la potenza elettrica rinnovabile installata dovrà crescere da circa 60 GW di fine 2022 ai 145 GW nel 2030 (quindi di 80 GW nel periodo 2023-2030, più di 10 GW ogni anno rispetto agli attuali 2,5), con 58 GW di nuova potenza fotovoltaica, 25 GW di potenza eolica aggiuntiva e 2 GW aggiuntivi ripartiti tra idroelettrico, bioenergie e geotermico.

Per concretizzare questi obiettivi serviranno 320 miliardi di investimenti e 360 miliardi di euro di benefici economici, in termini di valore aggiunto per filiera e indotto. Oltre a questo bisognerà arrivare ad avere con 540.000 nuovi posti di lavoro nel settore elettrico e nella sua filiera industriale.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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