Il grande cambiamento annunciato dalle fonti rinnovabili

Il libro di Gianni Silvestrini, “Che cosa è l’energia rinnovabile oggi”, rappresenta un’autentica bussola per orientarsi in una fase storica, quella della transizione verso un sistema energetico mondiale sostenibile
Recensione Libro Che cosa è l’energia rinnovabile oggi

Alla fine della lettura, bella ed esaustiva, si fa purtroppo strada anche un pensiero negativo: e se fosse un libro dei sogni? Perché, è inutile nascondercelo, la terribile guerra in corso sta cambiando il mondo, non certo in meglio, anche sotto l’aspetto della produzione e dei consumi di energia. E quindi ciò che viene minuziosamente descritto e spiegato in “Che cosa è l’energia rinnovabile oggi” rischia, per quanto riguarda le accurate riflessioni sul futuro, di trasformarsi in un racconto di ciò che poteva essere ma non è stato… Certo, l’autore e curatore Gianni Silvestrini, con una lunghissima esperienza scientifica e istituzionale nell’ambito energetico, non poteva mettere nel conto che le rinnovabili, oltre a cercare di “riparare” i danni ambientali prodotti nel passato, dovranno fare i conti con questa ennesima sciagura prodotta dall’uomo.

E poi, lasciando spazio ad un po’ di ottimismo, una visione chiara della transizione energetica, come quella delineata nel libro (edizioni Ambiente con all’interno contributi di Giuseppe Barbera, Tommaso Barbetti, David Chiaramonti, Giacomo Talluri, G.B. Zorzoli) sarà utile nel momento delle scelte, in contrapposizione ad un massiccio ritorno al fossile giustificato dagli sconquassi geopolitici provocati dal conflitto.

Incipit di grande attualità

Un libro ambizioso che in oltre duecento pagine, accompagnate da grafici esplicativi e di agile lettura, fotografa innanzitutto l’attuale situazione dell’energia rinnovabile nel mondo e nel nostro Paese, con un incipit di grande attualità, quando l’autore ripercorre nel capitolo introduttivo le vicende che lo hanno portato ad approfondire sempre di più il tema del cambiamento del sistema energetico. Nel 1972, racconta Silvestrini, venne pubblicato un libro, “I limiti dello sviluppo”, con l’analisi dei rischi che “l’umanità avrebbe corso nella seconda parte del XXI secolo se si fosse perseguito il modello di crescita quantitativa che intaccava risorse e suolo e produceva inquinamento. Un libro premonitore, che ha sollecitato molte coscienze in giro per il mondo. L’anno dopo esplose la crisi petrolifera, a causa dell’embargo decretato dall’OPEC. I prezzi del petrolio quadruplicarono e gli approvvigionamenti si fecero difficili…”. Allora, però, “mancò una riflessione più ampia sulle necessità di cambiare sistema energetico”.

Il “ritorno” delle rinnovabili

Il primo capitolo contiene già nel suo iniziale sommario un verbo che cattura l’attenzione “Le rinnovabili tornano per dominare lo scenario energetico”. Proprio così, tornano, perché l’autore sottolinea come “le fonti rinnovabili si utilizzano da tempo immemorabile. Da più di un milione di anni la legna da ardere e da almeno 7.000 anni il vento, che ha gonfiato le vele delle prime imbarcazioni, e dal settimo secolo dopo Cristo muove le pale dei mulini”.

Poi, andando al secolo scorso, una citazione di Thomas Edison nel 1931: “Metterei i miei soldi nell’energia solare. Che formidabile fonte di energia! Spero che non dovremo aspettare la fine delle riserve di petrolio e di carbone, prima di poterla utilizzare”. Un auspicio che per Silvestrini si sta adesso avverando, con l’emergenza climatica che favorisce il successo dell’energia rinnovabile, destinata a dominare lo scenario energetico nel corso di questo secolo. Già nel 2020 il 38% dei consumi elettrici dell’Unione europea è stato garantito dalle rinnovabili, che hanno così sorpassato il fossile, mentre a livello mondiale si è raggiunto il 29%.

“Si tratta di numeri interessanti, ma ancora molto lontani da quelli necessari per raggiungere gli obiettivi climatici”. 

quota energia rinnovabile consumi finali

Enormi potenzialità del fotovoltaico

Dunque, la corsa delle energie pulite deve accelerare notevolmente ed a fare da battistrada ci saranno inevitabilmente il solare e l’eolico, senza trascurare il ruolo crescente delle biomasse. Un’evoluzione di cui ci si occupa nel secondo e nel terzo capitolo del libro iniziando con il sottolineare le enormi potenzialità del fotovoltaico “che può contare su soluzioni innovative come l’accumulo stagionale e l’impiego nell’industria con soluzioni in grado di fornire calore a media temperatura”.

Non manca un ragionamento geografico, con la Cina destinata a rimanere leader globale per potenza generata da fotovoltaico, ma Stati Uniti e soprattutto Europa che dovrebbero riguadagnare significative quote di mercato nel decennio in corso. Un grande sviluppo che però necessita dello scioglimento di alcuni nodi, a partire dall’attuale collo di bottiglia produttivo rappresentato dalla disponibilità e dai prezzi del silicio. Ed ancora, l’insufficiente utilizzo dei terreni agricoli per la collocazione dei pannelli e, problema europeo, l’insufficiente produzione di moduli fotovoltaici.

installazioni solari BNEF

L’apporto di eolico e biomasse

Se nello scenario delle rinnovabili il fotovoltaico oltre che una realtà rappresenta ancor di più una grande promessa, per l’eolico si possono quasi invertire i termini della questione. Infatti, nel libro viene evidenziato come “l’eolico rappresenta al momento la principale tecnologia rinnovabile non idro, in grado di generare tanta elettricità quanto tutte le altre messe insieme”. E la ripartizione geografica non cambia più di tanto, se è vero che la Cina è leader nella cattura del vento, con l’Europa invece prima per quota di produzione eolica e gli Stati Uniti con prospettive di forte crescita.

Ed in questo caso i punti interrogativi sullo sviluppo futuro appaiono meno numerosi rispetto al fotovoltaico, fra l’altro con un’importante evoluzione che si profila nell’eolico offshore grazie alla cosiddetta tecnologia flottante che permette installazioni in acque profonde anche centinaia di metri.

C’è poi il capitolo biomasse, ovvero tutti i materiali con matrice organica, di origine vegetale e animale, che possono essere destinati a usi energetici o per la bioeconomia, compresi i rifiuti industriali e umani di origine biologica. E se fin qui la combustione del legno, basti pensare ai riscaldamenti a pellet, ha quasi monopolizzato l’interesse verso il settore, nel futuro si prevede l’espansione di altre biomasse, a cominciare dai biocarburanti.

L’energia rinnovabile in Italia  

La parte centrale del libro è dedicata allo specifico italiano dove l’evoluzione delle rinnovabili si è fin qui incrociata con il controverso atteggiamento delle istituzioni, la cui attenzione è andata a corrente alternata. Esemplare l’esempio del fotovoltaico, prima incentivato come pochi altri Paesi in Europa, poi sostanzialmente dimenticato, salvo ritornare in auge grazie al Superbonus al 110% e al rinnovato interesse per l’agrovoltaico.

Situazione non dissimile per l’eolico, dove esistono enormi prospettive di sviluppo specialmente nel comparto offshore ma resta sostanzialmente irrisolto il problema delle difficoltà autorizzative.

In tutto ciò l’energia idroelettrica costituisce ancora la principale fonte di elettricità rinnovabile italiana, avendo contribuito nel 2021 per più del 40% alla produzione elettrica green. Quanto alle biomasse, l’autore le definisce “una presenza nascosta ma importante”, considerando “la criticità di un paese che possiede un consistente patrimonio forestale (il 36,4% dell’intera superficie nazionale), ma lo utilizza molto poco. In Italia, i prelievi legnosi interessano meno di un terzo degli accrescimenti annui di biomassa contro una media doppia nell’Europa meridionale”. Inoltre, “l’Italia potrebbe raggiungere una produzione di 6-8 miliardi di metri cubi di biometano al 2030, di cui almeno un miliardo a partire dalla frazione organica della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani”.

Previsioni energia rinnovabile in Italia al 2030

Le comunità energetiche

Fra gli altri capitoli del libro segnaliamo il contributo di Tommaso Barbetti dedicato alle grandi potenzialità delle comunità energetiche, con l’analisi della situazione italiana nello scenario di riferimento creato dalle recenti normative dell’Unione europea in materia (il Clean Energy Package del 2018).

Di sicuro interesse è poi l’approfondimento di Giuseppe Barbera dal titolo “Paesaggio e rinnovabili: una necessaria alleanza”. La “palla” torna invece a Silvestrini nell’affrontare uno degli argomenti che si sta rivelando sempre più centrale nella transizione green, vale a dire l’immagazzinamento dell’energia prodotta per il differimento temporale del consumo. Non a caso il relativo capitolo è titolato “Accumulo, decisivo negli scenari rinnovabili spinti”. Una diffusione rapidissima delle batterie sarà infatti decisiva nella crescita delle rinnovabili, tanto da mettere in discussione il ruolo di alcune centrali termoelettriche.

Ed ancora, “si stima che le batterie in grado di fornire energia per 4 ore potrebbero essere più economiche rispetto all’elettricità di nuove centrali a gas di picco”. Un successo, quello dei sistemi di accumulo (principalmente le batterie al litio), che è legato all’aumento delle loro prestazioni e della competitività, con una riduzione dei prezzi dell’89% nel periodo 2010-2021 e con un ulteriore dimezzamento previsto nel 2030.

Conclusioni

Non mancano, nel libro, riflessioni sulla mobilità elettrica, sugli impatti occupazionali delle transizione energetica, sul ruolo dell’idrogeno. Un percorso esaustivo, dentro e intorno alle fonti rinnovabili, che ci porta alle conclusioni dell’autore contraddistinte, in estrema sintesi, da un cauto ottimismo.

L’attuale sistema energetico mondiale è paragonato ad un transatlantico che avrebbe bisogno di tempi lunghi per cambiare la rotta, ma per affrontare l’emergenza climatica dovremo invece tagliare rapidamente le emissioni. In realtà, però, in questi decenni qualcosa si è mosso. Il miglioramento dell’efficienza energetica ha contenuto i consumi di energia. E, più recentemente, due comparti hanno iniziato a brillare nella lotta per la decarbonizzazione: le fonti rinnovabili e la mobilità elettrica.

“Le energie pulite abbinate all’elettrificazione spinta – sottolinea Silvestrini – potranno ridurre a metà secolo del 75% le emissioni di anidride carbonica”. Il ruolo dell’energia rinnovabile sarà dunque centrale nella lotta all’emergenza climatica. Non sarà però una gloriosa e inarrestabile cavalcata, ma una corsa a ostacoli. “La diffusione su larga scala delle rinnovabili – conclude l’autore – comporterà una trasformazione profonda del comparto energetico mondiale e incontrerà quindi resistenze da parte dei comparti fossili che si sentono sottrarre il futuro”.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram