Comunità energetiche, gli ostacoli da superare verso un grande futuro

La ricerca “Community Energy Map” fotografa la situazione italiana delle comunità energetiche: da un lato ci sono le enormi prospettive di crescita, dall’altro le attuali difficoltà legate soprattutto alle incertezze normative
Recensione del libro community energy map sulle comunità energetiche

Diciamolo subito: di fronte ad un libro che si occupa delle comunità energetiche in Italia, che parla dunque del “come siamo”, l’auspicio è che si passi più rapidamente possibile al “come eravamo”, nel senso che la realtà descritta nel testo diventerà una testimonianza da valutare con il classico sorriso che si riserva alle cose ormai abbondantemente superate. Per dirla in estrema sintesi: la speranza è che non ci voglia troppo tempo per lasciare un Paese con pochissime comunità energetiche ed entrare in un’Italia dove invece le comunità energetiche abbondano a tutte le latitudini. Ma se per compiere qualsiasi transizione è determinante la consapevolezza dei benefici e dei problemi che comporta, allora un ruolo importante spetta anche ai libri che descrivono la sfida in questione. Esattamente quel che fa una ricerca realizzata da Lorenzo De Vidovich, Luca Tricarico e Matteo Zulianello dal titolo “Community Energy Map – Una ricognizione delle prime esperienze
di comunità energetiche rinnovabili
”. Si tratta di un volume di 144 pagine che ha fra l’altro il vantaggio di essere pubblicato in open access, ossia il file dell’intero lavoro è liberamente scaricabile dalla piattaforma FrancoAngeli Open Access.

Fotografia dello stato dell’arte delle comunità energetiche

copertina libro Community Energy Map

“Community Energy Map” è il risultato di una ricerca condotta da RSE, la società di Ricerca sul Sistema Energetico di cui Zulianello è ricercatore, e Luiss Business School, con il valore aggiunto della docenza universitaria di Tricarico e De Vidovich. L’oggetto principale è lo stato dell’arte delle comunità dell’energia in Italia, argomento al quale è dedicata la prima parte del libro. Nel volume sono presenti diverse chiavi di lettura del fenomeno, a partire dall’analisi del quadro normativo nazionale e regionale italiano.

In particolare, tramite diversi metodi di ricerca (mappature, desk analysis, clusterizzazioni, focus group e interviste), la ricerca presenta una serie di riflessioni sugli elementi di innovazione delle iniziative, con attenzione ai contesti territoriali e alle caratteristiche organizzative. Molto esteso il capitolo dedicato ai casi di studio che illustra nel dettaglio la realizzazione e le caratteristiche di varie comunità energetiche italiane.

Nel capitolo conclusivo, sono invece elaborate alcune raccomandazioni indirizzate ai policy makers e ai progettisti, orientate “allo sviluppo di comunità dell’energia capaci di innescare virtuosi processi di sviluppo economico locale con attenzione all’impatto sociale e ambientale prodotto nei territori”.

Il ruolo delle comunità energetiche

Fondamentale, per farsi un’idea di che cosa accade e soprattutto di che cosa accadrà con le comunità energetiche rinnovabili (CER), è comprendere il loro ruolo, che va ben al di là del mero aspetto economico. La condivisione dell’energia ottenuta da fonti rinnovabili può infatti essere considerata un autentico modello di innovazione organizzativa che rende i clienti finali protagonisti della transizione energetica.

Le CER consentono ai cittadini, alle amministrazioni e alle imprese locali di sviluppare e gestire collettivamente progetti o servizi energetici, con metodiche di amministrazione e gestione della proprietà diverse rispetto a quelle che caratterizzano le organizzazioni imprenditoriali tradizionali.

In particolare, gli autori sottolineano come sia proprio la loro “diversità” a rappresentare la natura fondante delle comunità energetiche. Si tratta di associazioni che “perseguono il soddisfacimento di bisogni ambientali, economici e sociali individuati dai propri membri, messi in primo piano rispetto alle finalità di lucro.

La generazione di energia da fonti rinnovabili non va quindi intesa come un semplice fenomeno di tipo economico o finanziario, ma come uno strumento per favorire le relazioni sociali e la generazione di ricadute tangibili nell’organizzazione delle strutture locali che realizzano ed eserciscono gli impianti”.

La situazione legislativa

Un altro aspetto di fondamentale importanza quando si parla di CER è quello normativo, tanto che lo sviluppo delle prime comunità “sperimentali” nel nostro Paese è stato fortemente condizionato. Da un lato, influisce la definizione delle regole tecniche per poter candidarsi ad accedere alla regolazione e all’incentivazione dedicata.

Dall’altro lato, pesa il fatto che i vincoli introdotti nella fase sperimentale molto probabilmente andranno a modificarsi in fase di recepimento complessivo delle direttive. La conseguenza è che molti degli attori che potrebbero partecipare allo sviluppo di queste iniziative stanno quindi attendendo di capire come l’evolversi della legislazione andrà a impattare sulla diffusione delle comunità energetiche in Italia.

Riflessioni che acquistano ancor più valore se si pensa che il libro Community Energy Map prende in considerazione la situazione legislativa fino al 2021, ma oggi, a quasi due anni di distanza non è cambiato praticamente nulla e si resta ancora in attesa del pieno recepimento delle direttive europee in materia di comunità energetiche, in particolare la RED II e la IEM.

E così resta purtroppo di stretta attualità, perché inattuata, questa previsione: “Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 sarà aggiornata la regolazione da applicare alle CER e agli schemi di autoconsumo collettivo, in funzione dell’estensione del perimetro d’azione delle comunità (e dei relativi benefici apportati alla rete); saranno inoltre definiti i meccanismi incentivanti, che potranno avere una relazione più chiara con le tecnologie utilizzate e con le taglie degli impianti che saranno realizzati dalle CER”.

I casi di studio presenti nel libro Community Energy Map

Come detto, il capitolo più esteso del libro Community Energy Map è quello dedicato ai casi di studio. Quasi 50 pagine nelle quali le esperienze relative a nove comunità energetiche vengono restituite al lettore “sotto forma di schede sintetiche, che riassumono i contenuti chiave esplorati incrociando le informazioni rilevate durante le interviste con altre ulteriori informazioni collezionate consultando le documentazioni di riferimento, individuate su suggerimento degli attori privilegiati che ci hanno concesso il loro tempo contribuendo in maniera significativa e alle attività di investigazione empirica”.

Distribuzione delle Comunità energetiche italiane
Distribuzione delle Comunità energetiche italiane accreditate e in fase di accreditamento

Insomma, un lavoro certosino, che “tradisce” la vocazione didattica/scientifica dei suoi autori, grazie al quale le CER analizzate diventano più facilmente confrontabili in virtù della definizione di una serie di criteri descrittivi comuni:

  • Descrizione del progetto;
  • Risorse e obiettivi
  • Investimenti (economici e tecnologici)
  • Caratteristiche del processo
  • Community engagement
  • Benefici

Ne consegue una valutazione approfondita delle nove comunità energetiche che sono oggetto della ricerca, fra l’altro dislocate a diverse latitudini e di varia grandezza, in modo da rappresentare un campione il più possibile esaustivo.

Nel dettaglio, si tratta di:

  1. Common Light di Ferla (Siracusa),
  2. Kennedy di Inzago (Milano),
  3. Energy City Hall di Magliano Alpi (Cuneo),
  4. GECO del quartiere Pilastro-Roveri (Bologna),
  5. Comunità Energetica e Solidale di Napoli Est,
  6. Comunità energetica alpina di Tirano (Sondrio),
  7. Progetto di comunità energetica di Biccari (Foggia),
  8. Condominio agricolo di Ragusa di ENEL X
  9. Progetto RECOCER della Comunità Collinare del Friuli.

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