Raffrescamento naturale vs impianto di climatizzazione

Il raffrescamento è indubbiamente essenziale in ogni edificio, ma è meglio optare per soluzioni naturali o per gli impianti di climatizzazione?
Raffrescamento naturale o impianto di climatizzazione?

Il raffrescamento estivo è fondamentale per assicurare le giuste condizioni di comfort interno in qualsiasi tipologia di edificio. Nella maggior parte dei casi, gli ambienti sono ormai dotati di differenti sistemi di condizionamento estivo, ma questa non è l’unica soluzione o, per lo meno, non lo è sempre stata. Quando si parla di microclima e di benessere, infatti, è possibile distinguere tra gli impianti di climatizzazione e sistemi di raffrescamento naturale.

Cosa sono i sistemi di raffrescamento naturale

I sistemi di raffrescamento naturale includono diverse soluzioni e strategie per regolare la temperatura interna a un edificio senza consumare energia. Non viene utilizzato alcun tipo di impianto per assicurare il comfort interno. Si mettono in campo progettualità, risorse naturali e conoscenza dei materiali, per massimizzare il benessere termico degli occupanti. Le principali metodologie utilizzate, anche in combinazione tra loro, sono:

Raffrescamento naturale
  • La corretta progettazione e il giusto utilizzo delle schermature solari e di sistemi di ombreggiamento, costruendo anche patii e portici;
  • La ventilazione naturale, favorita mediante la progettazione di finestre e aperture ad hoc per favorire il flusso d’aria all’interno dell’edificio, anche in relazione ai venti, alla sua geometria e all’orientamento;
  • Il ricorso a risorse naturali quali l’acqua (posizionando vasche o fontane) che permette processi quali il raffreddamento evaporativo;
  • La scelta dei giusti materiali, ad esempio ad elevata inerzia termica, in grado di accumulare calore e trattenerlo per molte ore, proteggendo gli ambienti interni, per poi rilisciarlo nelle ore notturne, quando la temperatura è più bassa;
  • Il ricorso a soluzioni quali torri del vento, ancora in uso in alcuni paesi molto caldi nel mondo; l’effetto camino, realizzando un vero e proprio camino verticale con una superficie captante al suo interno che scalda ulteriormente l’aria e favorisce la ventilazione naturale; condotti sotterranei per il trasporto di aria fresca;
  • La corretta progettazione dell’edificio, studiando attentamente il suo orientamento, le aperture, le ombreggiature naturale, le prestazioni energetiche.

Le soluzioni attive: gli impianti di climatizzazione

Gli impianti di climatizzazione sono soluzioni attive che, grazie ad appositi macchinari, possono regolare la temperatura interna agli ambienti. Oggi, la tecnologia più diffusa è sicuramente rappresentata dai climatizzatori a pompa di calore, nella maggior parte dei casi con un’unità esterna ad aria e uno split interno, sempre ad aria, di potenza adeguata alle dimensioni dello spazio da trattare. Si tratta di dispositivi che consumano energia, in questo caso elettrica. I climatizzatori hanno vissuto un’evoluzione tecnologica importante e oggi offrono molte funzionalità ed elevate prestazioni. Ad esempio, possono essere accesi o programmati da remoto, lavorano anche come deumidificatori, possono integrare funzioni quali la purificazione dell’aria.

climatizzatore

Esistono, poi, altri impianti per il raffrescamento, come ad esempio altre tipologie di pompe di calore, come quella geotermica, che può essere combinata a un sistema radiante a pavimento, anche in funzionamento estivo.

Raffrescamento naturale o impianto di climatizzazione?

Come si è visto, entrambe le soluzioni hanno lo scopo di favorire il raffrescamento di un edificio, garantendo il massimo comfort anche durante i mesi estivi. Per quanto riguarda vantaggi e svantaggi, possono essere riassunti come di seguito:

  • L’efficacia di raffrescamento di un impianto di climatizzazione è indubbiamente elevata, in quanto permette di regolare in modo preciso temperatura e umidità, mentre i sistemi passivi, se le temperature sono molto elevate o l’umidità è un problema significativo, potrebbero presentare dei limiti.
  • La semplicità di realizzazione va valutata a seconda del momento in cui si vogliono attuare gli interventi. Nel caso di un impianto di climatizzazione è sempre possibile agire sull’edificio esistente, poiché l’installazione non comporta alcun lavoro invasivo. Nel caso di un sistema passivo, invece, il discorso si complica. Non è sempre semplice attuare le strategie viste in un momento successivo alla costruzione o alla ristrutturazione di un edificio. La fattibilità deve sempre essere verificata, soprattutto nel caso di soluzioni quali camini, condotti sotterranei o costruzione di muri ad inerzia elevata. Molto semplice, invece, l’uso di nuovi sistemi schermanti o della vegetazione.
  • I costi di realizzazione di un impianto di climatizzazione, come una pompa di calore, possono apparire elevati, ma sul mercato si trovano ormai tecnologie di ogni tipologia a costi anche accessibili. Da non dimenticare, anche gli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico e le ristrutturazioni. Nel caso del raffrescamento passivo, ci si ricollega al discorso fatto in merito alla fattibilità dell’intervento: se la progettazione è integrata in fase di costruzione o ristrutturazione, allora i costi possono essere contenuti, viceversa il discorso cambia molto.
  • Diverso per i costi di funzionamento e gestione, indubbiamente a favore dei sistemi di raffrescamento naturale e passivo, che non consumano energia e pertanto non costano nulla ai proprietari di casa. Un impianto di climatizzazione, invece, per quanto efficiente comporterà sempre dei costi, anche di manutenzione.
  • Stessa cosa per i consumi energetici, nulli nel caso di un sistema di raffrescamento naturale. Quando si parla di impianti, invece, è fondamentale scegliere le soluzioni più performanti disponibili sul mercato, anche per abbattere il più possibile l’impatto ambientale dovuto al funzionamento dell’impianto. Il raffrescamento passivo è altamente sostenibile, proprio perché si basa sullo sfruttamento delle risorse naturali e dei fenomeni climatici.

Per concludere, è possibile dire che la scelta migliore probabilmente è quella di combinare sistemi di raffrescamento naturale con impianti di climatizzazione. L’obiettivo è sfruttare al massimo le soluzioni passive e ridurre l’impatto ambientale, intervenendo con l’impianto laddove non si arriva in modo naturale.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram