Condizioni ambientali, alla base del comfort domestico

Illuminazione, umidità, temperatura e qualità dell’aria influiscono sul comfort indoor. Le tecnologie per gestirle sono diverse e ormai alla portata di tutti
Le diverse tipologie di comfort indoor

Si definisce comfort indoor l’insieme di condizioni e caratteristiche che permettono ad una persona, in un ambiente chiuso, una permanenza piacevole e adeguata alle proprie esigenze. Concorrono differenti fattori fisici, quali la temperatura o l’umidità, che nel loro insieme incidono sul cosiddetto benessere abitativo. Nel corso degli anni l’attenzione al tema è decisamente aumentata e la nuova architettura ricerca oggi i massimi livelli di comfort interno, anche in virtù del fatto che il tempo che le persone passano all’interno degli edifici è decisamente cresciuto.

Oggi quando si parla di comfort indoor è necessario considerare diverse sfaccettature:

  • comfort igrometrico,
  • comfort termico,
  • comfort ambientale,
  • comfort acustico,
  • comfort illuminotecnico.
Comfort termico

Secondo recenti rapporti, infatti, si passa mediamente il 90% del proprio tempo in un ambiente confinato. Inoltre, il tema del comfort interno oggi non può non relazionarsi con quello dell’efficienza energetica, considerando che negli anni la crescita del comfort ha comportato anche un aumento dei consumi energetici (per riscaldare, raffrescare, illuminare e arieggiare gli ambienti interni).

Il comfort igrometrico e la regolazione della temperatura

Il comfort termo igrometrico, ovvero la condizione di temperatura e umidità, è sicuramente uno degli aspetti che da più tempo viene preso in considerazione quando si progetta e realizza un edificio. Da sempre si costruisce per proteggersi dagli agenti atmosferici e creare locali confortevoli, ma nel tempo si è evoluta la capacità di controllo dei fattori climatici interni.

Gli aspetti che sicuramente sono cambiati maggiormente, infatti, riguardano la regolazione di aspetti quali la temperatura e il tasso di umidità, tramite soluzioni impiantistiche sempre più evolute. Ad esempio, tornando indietro nel tempo si trova il focolare come principale fonte di calore, che determinava l’organizzazione intera della casa. Oggi, invece, avviene esattamente il contrario. A seconda della funzione assolta da ogni ambiente, si studiano le migliori soluzioni per assicurare il massimo comfort termo igrometrico, ricercando la massima personalizzazione e flessibilità grazie a tecnologie quali le pompe di calore, i pannelli radianti, le nuove caldaie a condensazione, i cronotermostati, la sensoristica e, in generale, il mondo dell’IoT.

Come è cambiato il comfort indoor

Il tema della personalizzazione emerge anche parlando di normativa, tanto che secondo la UNI ISO EN 7730 il benessere termo igrometrico è definito come “la condizione mentale di soddisfazione nei confronti dell’ambiente termico” e per le misurazioni si fa riferimento a range e valori indicativi. L’impiantistica di oggi, però, offre un livello di controllo e regolazione elevato, tanto da permettere anche correzioni specifiche da parte dell’utente stesso in ogni momento. Infine, il comfort termico si sposa anche con il tema della sostenibilità e dell’efficienza energetica e il tema è stato ripreso anche nei CAM, che oltre a specificare aspetti relativi alle prestazioni energetiche, definiscono anche criteri che riguardano la qualità ambientale interna. Inoltre, i nuovi impianti sono studiati per assicurare il massimo comfort, consumando il meno possibile, con una crescita significativa dell’efficienza degli stessi.

Comfort indoor ed Air Quality

Quando si parla di Air Quality Indoor, ossia di qualità dell’aria interna, è sicuramente possibile dire che proprio questi ultimi anni, complice anche la pandemia, l’attenzione degli utenti al tema è decisamente aumentata. Un tempo si sottovalutava l’importanza di poter contare su ambienti salubri, ma è ormai noto a tutti che il livello di inquinamento interno è pericoloso tanto quanto quello atmosferico esterno.

indice della qualità dell'aria

Si sono sviluppate così moltissime soluzioni tecnologiche che mirano da un lato ad assicurare una corretta ventilazione degli ambienti, dall’altro a favorire in modo attivo una vera e propria purificazione dell’aria. Nel primo caso si tratta principalmente di impianti VMC, centralizzati o puntuali, che forzano il ricircolo d’aria con due vantaggi principali: il primo è sicuramente quello di mantenere la ventilazione costante e adeguata agli ambienti e alle funzioni che vi si svolgono, il secondo riguarda nuovamente il risparmio energetico. La VMC, infatti, sostituisce l’apertura manuale delle finestre e assicura comfort indoor senza sprecare energia o disperdere calore, grazie anche ai sistemi di recupero del calore.

Per quanto riguarda la purificazione, invece, si tratta di tecnologie in grado di eliminare (non espellere) attivamente alcuni inquinanti presenti nell’aria interna. Un’offerta tecnologica che si completa, anche in questo caso, con le possibilità offerte dalla sensoristica e dall’IoT, che permettono di rilevare in automatico il livello di inquinamento e attivare di conseguenza gli impianti.

Rumore e isolamento acustico

Altra tematica che affligge il comfort indoor è sicuramente l’inquinamento acustico, che affligge ancora moltissimi edifici esistenti. A differenza di quanto visto finora, le soluzioni che si sono sviluppate nel tempo non riguardano tanto le soluzioni impiantistiche, bensì progettuali e tecnologiche.

Negli scorsi decenni si è sviluppata un’apposita normativa, a partire dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico (L. 447/1995) che definiva i principi fondamentali per tutelare gli ambienti abitativi. Un tema che si è ulteriormente sviluppato, fino all’emanazione delle norme tecniche per la progettazione dei requisiti acustici passivi, come la UNI EN ISO 12354:2017, che parla di isolamento dal rumore per via aerea, al calpestio o proveniente dall’esterno per via aerea. Un’attenzione che cresce e dimostra che in edilizia, oggi, si considera il comfort acustico alla stregua delle altre forme di comfort e si propongono a priori soluzioni progettuali finalizzate al suo raggiungimento.

Quindi, da un lato ci si impegna a intervenire sugli edifici esistenti privi di isolamento acustico, e dall’altro a realizzarne di nuovi sempre più performanti.

L’importanza della corretta illuminazione

Anche il comfort illuminotecnico è essenziale per un uso dei locali adeguato alle aspettative, in quanto la luce incide su fattori quali la capacità di concentrazione e sull’effettiva possibilità di svolgere determinate attività. I veri passi avanti fatti in questo ambito riguardano da un lato la tecnologia, dall’altro l’aver sviluppato una progettazione che pone al centro l’individuo e le sue necessità.

Per quanto riguarda la tecnologia, i principali motori di cambiamento sono stati sicuramente la necessità di risparmiare energia e l’obiettivo di rendere sempre più dettagliata e su misura la progettazione illuminotecnica. È così che si sono diffuse le lampade LED a risparmio energetico, con una durata sempre maggiore e consumi contenuti. Allo stesso tempo si è tornati a dare grande rilievo all’illuminazione naturale, che rientra a pieno titolo tra gli elementi di un equilibrato progetto illuminotecnico.

Si aggiungono innovazioni quali sensori di presenza, crepuscolari o di rilevazione dell’intensità luminosa, che riducono gli sprechi e allo stesso tempo assicurano sempre le migliori condizioni luminose. Anche in questo caso l’IoT fa la differenza, assicurando un controllo sempre più elevato e una gestione flessibile dell’impianto.

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La redazione di ElettricoMagazine è composta da esperti di settore e technical writers che approfondiscono i temi legati all'integrazione impiantistica e connessa, l'energia, il comfort e la sostenibilità.
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