
Ottenere e mantenere i livelli di comfort desiderati, anche nei periodi più freddi o caldi dell’anno, senza “impallidire” all’arrivo della bolletta diventa normale quando si scelgono sistemi di raffreddamento e riscaldamento a pavimento. La versatilità dei pannelli radianti, indispensabili nelle nuove costruzioni, ma ugualmente adatti a interventi di riqualificazione edilizia, rende infatti questa soluzione impiantistica ideale per riscaldare e raffrescare in maniera uniforme edifici di ogni genere, sempre tenendo fede ai requisiti di efficienza energetica, sostenibilità e risparmi economici cari a buona parte dei consumatori italiani. Inoltre, rispondono perfettamente alla direttiva EPBD IV, nota come Direttiva Case Green.
I pannelli radianti permettono di utilizzare sia le fonti di energia fossile sia le rinnovabili, si integrano perfettamente con sistemi a bassa temperatura “green” come pompe di calore e caldaie a condensazione e consentono fino a un 40% di risparmio energetico grazie a una più omogenea e rapida distribuzione del calore o del fresco.
Ulteriori risparmi sono inoltre garantiti dalla scarsa necessità di manutenzione degli impianti di raffreddamento e raffrescamento a pavimento grazie alla tubazione in materiale plastico, che rende il sistema meno soggetto a rotture derivate da fenomeni di corrosione.
Un impianto di raffreddamento e riscaldamento a pavimento, altrimenti detto sistema a pannelli radianti, è composto da tubazioni dove circola acqua a bassa temperatura, che diffonde calore omogeneo dal basso verso l’alto, garantendo un comfort ottimale negli ambienti. È costituito da serpentine di tubazioni in materiale plastico, annegate nei massetti delle strutture e isolate dai locali attigui.
La flessibilità architettonica permette di installare pannelli radianti anche in ambienti dalle forme geometriche particolari, oltre che in bagni e cucine. Le numerose soluzioni radianti oggi sul mercato differiscono per spessore e tipologia dell’isolante, dal materiale sintetico al modello “bio” con pannelli isolanti in sughero, mentre le tubazioni possono essere in polietilene o multistrato. Ma la vera caratteristica eco-friendly di questi sistemi risiede nel fatto che il riscaldamento funziona correttamente con acqua a bassa temperatura, tra i 30 e i 40°C, mentre se si vuole raffrescare la casa bastano 12-15 °C.
Quanto al tipo di pavimento, i pannelli radianti sono tranquillamente posabili in presenza di parquet, gres, laminato e marmo, mentre è meglio evitare la moquette, che ostacola l’irraggiamento di calore. Per ottenere risultati ottimali, si consiglia di scegliere prima il pavimento in modo da installare il sistema di riscaldamento più adatto e la tipologia di massetto più idonea (il legno in parquet massello, per esempio, trasmette meno calore rispetto alle piastrelle in gres).
Spesso si pensa che l’installazione di pannelli radianti vada prevista “sulla carta”, prima che l’edificio venga realizzato. In realtà non è necessario smantellare casa per installare il riscaldamento a pavimento, in quanto è possibile posarlo direttamente su quello esistente. Se consideriamo che esistono pannelli dello spessore massimo di 20 mm, basterà applicare un profilo termoisolante che delimita l’impianto, posare i pannelli sagomati nei quali vengono inserite le tubazioni e infine utilizzare un massetto liquido per ricoprire il tutto. Una volta solidificato, si procederà con la posa del nuovo pavimento.
8 vantaggi di raffrescamento e riscaldamento a pavimento
Riassumendo quanto evidenziato, ecco gli 8 vantaggi dei sistemi di raffreddamento e riscaldamento a pavimento:
Finora abbiamo parlato di raffreddamento e riscaldamento a pavimento, ma gli impianti a pannelli radianti contemplano tre possibilità di installazione:
Per sfruttare al meglio i vantaggi dei pannelli radianti è necessaria una buona coibentazione dell’edificio, che grazie all’isolamento termico trattiene calore e fresco generati.
Risulta inoltre utile collegare l’impianto a sistemi a bassa temperatura come caldaia a condensazione, pompa di calore, caldaia a biomassa e pannelli solari.
Tra i fattori determinanti per evitare sprechi e risparmiare energia senza rinunciare al comfort, c’è anche la termoregolazione smart dell’impianto. Anche i sistemi radianti a pavimento, parete e soffitto consentono di regolare la temperatura in base a tutte le variazioni possibili. Oltre a controllare la temperatura del fluido, è possibile differenziare riscaldamento e raffrescamento stanza per stanza.
Il termostato installato in ogni zona consente infatti la regolazione del comfort in base a temperatura desiderata e variabili esterne. Non meno importante, il monitoraggio intelligente dell’intero impianto via web o tramite app, che rende il sistema ancora più performante, efficiente e semplice da controllare.
Un ultimo ma non trascurabile aspetto, che rende ancora più conveniente l’adozione di sistemi a pannelli radianti, riguarda le detrazioni fiscali riservate alle spese sostenute per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici.
Attualmente non esiste un incentivo specifico per il riscaldamento a pavimento, ma l’intervento può rientrare tra quelli agevolati dall’Ecobonus 2025, a condizione che venga effettuato insieme alla sostituzione dell’impianto di riscaldamento esistente con uno più efficiente, dotato di sistemi di termoregolazione evoluta.
L’Ecobonus prevede per il 2025 una detrazione del 50% per le prime case (fino a un massimo di 30.000 euro) e del 36% per le seconde case o altri immobili, recuperabile in 10 rate annuali tramite la dichiarazione dei redditi. Dal 2026, le aliquote saranno soggette a riduzione.
I sistemi radianti rappresentano la miglior scelta impiantistica perché integrano riscaldamento e raffrescamento e consentono di ottenere elevati risparmi sia energetici sia economici. L’accoppiata con una pompa di calore assicura risparmio energetico e comfort e rende l’abitazione sostenibile.
Se ancora aveste dubbi sui vantaggi dell’installazione di impianti di raffreddamento e raffrescamento a pavimento, a parete o a soffitto… non vi resta che provarli!
Articolo aggiornato gennaio 2025