Rinnovabili e carbon neutrality: quali sono i prossimi passi?

A KEY 2024 abbiamo toccato insieme ad Alberto Pinori, General Manager di Fronius Italia, alcuni passaggi chiave per comprendere i trend della decarbonizzazione e, in particolare, dello sviluppo tecnologico connesso al fotovoltaico
Rinnovabili e carbon neutrality: ne abbiamo parlato con Alberto Pinori di Fronius

Europa e Italia corrono, ma il tempo passa veloce e gli obiettivi di rinnovabili e carbon neutrality al 2030 sembrano difficili da raggiungere. Come sarà, se ci sarà, l’accelerazione? Il mercato della transizione energetica crescerà esponenzialmente o riusciremo ad andare per gradi?

La visione strategica di Alberto Pinori, General Manager di Fronius Italia, e la sua lunga esperienza nel dinamico mercato del fotovoltaico, ci offrono un quadro razionalmente ottimista. “Fissare dei target è più che giusto, ci permette di tracciare la rotta della decarbonizzazione e organizzare la filiera di conseguenza. Tuttavia, se anche non dovessimo raggiungerli entro il 2030 non vivremo conseguenze catastrofiche. Ritengo più efficace seguire una roadmap progressiva, onde evitare i danni dell’approccio “stop and go”, già visti con il primo boom del solare”, spiega durante l’intervista allo stand di KEY – The Energy Transition Expo.

Rinnovabili e carbon neutrality: più opportunità, meno ostacoli

Guardare avanti con concretezza, certo, ma senza ansia da scadenza. “Il mercato italiano è soggetto a diverse variabili: incentivi, normativa, burocrazia – aggiunge il manager -. Eppure, l’evoluzione delle rinnovabili sembra aver imboccato la strada giusta. Questo non significa essere tranquilli, anzi questo aggettivo non potrà mai essere associato al fotovoltaico, mercato decisamente inadatto ai deboli di cuore. Dal 2007 a oggi abbiamo vissuto spinte, sbalzi e frenate pesanti, ma i veri colli di bottiglia oggi si devono principalmente alla carenza di manodopera per l’installazione”.

Oltre al tema occupazionale, c’è quello del mix tecnologico da definire senza creare attriti e protezionismi. In risposta, anche su questi fronti, abbiamo gli strumenti delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e del nuovo piano Transizione 5.0, che favoriranno le installazioni fotovoltaiche. “Insomma, la macchina delle rinnovabili non si fermerà da qui al 2030. Le policy e le iniziative in corso andranno a compensare le possibili frenate del residenziale, in seguito all’attivazione o alla cessazione degli ecobonus”, continua Alberto Pinori.

Intervista su rinnovabili e carbon neutrality ad Alberto Pinori, General Manager di Fronius Italia
Alberto Pinori, General Manager di Fronius Italia

Il fotovoltaico italiano nel 2024

Cosa aspettarsi nel 2024? Insieme allo “zoccolo duro” degli impianti domestici, si prospettano grandi opportunità a livello industriale e commerciale. Sui condomini, poi, c’è ancora molto da fare: l’autoconsumo collettivo e le CER comprenderanno queste applicazioni – Pmi, edifici commerciali, condomini – che consumano molto e spendono altrettanto.

“La necessità di aumentare le rinnovabili è palese, restano da approfondire le taglie delle comunità energetiche – spiega il general manager di Fronius Italia -. Si andrà, indicativamente, da 20 kW a 1 MW. Un potenziale ampio e importante, insieme a quello delle grandi applicazioni di energy storage. Sfida che si affiancherà presto a quella del fotovoltaico, una volta sbloccate le complessità autorizzative e burocratiche”.

La concorrenza asiatica? Si supera con le relazioni umane

In questo percorso di crescita, tra rinnovabili e carbon neutrality, va considerato il fattore Cina. L’Europa punta all’elettrificazione, ma rischia di passare dalla dipendenza dal gas alla dipendenza dall’Asia per materie prime e componenti. Fronius, dal canto suo, è nelle condizioni di continuare a offrire prodotti europei, mentre moltissimi inverter sul mercato sono ormai di provenienza asiatica.

“Pur trattandosi di buone soluzioni, non sono accompagnate da un accurato servizio post vendita – commenta Pinori -. Questa è la nostra ricetta per superare i competitor: instaurare una relazione di lungo periodo con gli installatori. L’approccio spot, molto spinto dal punto di vista commerciale, non dà garanzie di continuità. Per noi, invece, la fornitura di un prodotto termina con il suo fine vita. Basti pensare che alcuni clienti ci chiedono di riparare inverter installati 15 anni fa! E noi lo facciamo, per aumentare quando possibile sostenibilità e circolarità delle installazioni”.

Unitamente al tema del revamping degli impianti installati tra 2010 e 2011. Molti di essi, infatti, integrano prodotti di scarsa qualità, per effetto dell’improvvisazione di alcuni player in quella fase di crescita esponenziale del mercato. Fronius si conferma al fianco di progettisti e installatori per trovare la migliore soluzione e “ripotenziare” questi sistemi. “Il valore aggiunto sta nel sostenere il progetto dalla consulenza preliminare all’installazione, fino alla manutenzione e alla sostituzione dei componenti. Abbiamo rafforzato i team di supporto e investito proprio per garantire un elevato service tecnico”, prosegue.

Fotovoltaico e mobilità elettrica, con intelligenza

La connessione tra rinnovabili, elettrificazione e mobilità chiude questa interessante panoramica. Fronius, in particolare, offre un wallbox intelligente e connesso all’impianto fotovoltaico. “Oggi l’inverter non è più un semplice convertitore di energia. Si è evoluto in un dispositivo elettronico sofisticato che, oltre al suo primario scopo, abilita soluzioni di autosufficienza energetica. Questo perché aiuta a ottimizzare l’autoconsumo in ogni momento della giornata e per tutte le applicazioni, tra le quali appunto la ricarica EV”, conclude Alberto Pinori.

Un aspetto fondamentale per non cadere nella trappola della ricarica in orari sbagliati e di trovarsi ad acquistare elettricità dalla rete. Anche qui, solo una piattaforma smart può agevolare la consapevolezza degli utenti, permettendo loro di ottenere il massimo dall’autoproduzione di energia pulita. A ciò si aggiunge, infine, il tema dell’interazione bidirezionale tra auto elettrica e casa: la batteria della vettura può infatti divenire parte integrante dell’impianto. Un accumulo “mobile” che aumenta l’apporto delle applicazioni domestiche, condominiali e aziendali agli obiettivi di rinnovabili e carbon neutrality.

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Alessia Varalda

Ingegnere elettrotecnico con esperienza come Project Manager presso un'importante multinazionale attiva nel settore dell'energia e dell'automazione. La curiosità verso le tecnologie innovative e le soluzioni all'avanguardia nel mondo delle energie (tradizionali e rinnovabili) mi ha portata a lavorare per 14 anni presso un importante editore di riviste tecniche di settore scrivendo di home&building automation, illuminazione, comfort, efficienza energetica e sostenibilità.
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