Riformare il mercato UE dell’energia elettrica per facilitare la rivoluzione green

Per dare una spinta alle rinnovabili, rafforzare la tutela dei consumatori e promuovere la competitività industriale nei Paesi dell’Unione, la Commissione europea propone di trasformare il mercato dell’energia
Riformare il mercato dell’energia elettrica per facilitare la rivoluzione green

Eliminare gradualmente l’impiego dei combustibili fossili in Europa per riuscire a raggiungere entro il 2050 il traguardo delle zero emissioni comporta un altrettanto graduale effetto parallelo, peraltro facilmente intuibile: la grande crescita dei consumi elettrici. L’esempio più semplice è quello dei trasporti, dove i veicoli con motore termico vengono già progressivamente sostituiti da quelli alimentati, appunto, dalle batterie. Ma situazioni analoghe si verificano o si verificheranno in molti altri settori del consumo energetico. Il mercato dell’energia elettrica è quindi destinato ad assumere un’importanza ancor più rilevante nei prossimi anni, ed è quindi indispensabile renderlo sempre capace di rispondere alle sfide poste dalla transizione energetica nel nostro continente. Per questo va segnalata un’importante iniziativa adottata recentemente dai vertici dell’Unione Europea che va proprio in tale direzione.

Mercato dell’energia elettrica: linee guida

La Commissione UE ha proposto di riformare l’assetto del mercato dell’energia elettrica “per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e l’eliminazione graduale del gas, ridurre la dipendenza delle bollette dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, tutelare meglio i consumatori dalle future impennate dei prezzi e dalla manipolazione potenziale del mercato e rendere l’industria dell’UE pulita e più competitiva”.

Pilastri della riforma UE sul mercato dell'energia

Nel comunicato di Bruxelles si rimarca come da oltre vent’anni l’Unione Europea può vantare “un mercato dell’energia elettrica efficiente e ben integrato” che offre ai consumatori i benefici economici di un mercato unico dell’energia, garantisce la sicurezza dell’approvvigionamento e stimola il processo di decarbonizzazione. Però le cose cambiano, e mai come l’anno scorso…

L’impatto della guerra in Ucraina

Infatti, la Commissione sottolinea come la crisi energetica provocata dall’invasione russa dell’Ucraina ha evidenziato l’urgenza di adattare il mercato dell’energia elettrica per migliorare il sostegno alla transizione verde e offrire ai consumatori di energia – famiglie e imprese – un vasto accesso all’energia elettrica da fonti rinnovabili non fossili con prezzi alla portata di tutti.

Proprio il deflagrare del conflitto ha reso altresì evidente come la creazione di un sistema energetico basato sulle rinnovabili sarà fondamentale non soltanto per ridurre le bollette dei consumatori, ma anche ai fini di un approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente per l’UE, peraltro in linea con il Green Deal europeo e quanto stabilito nel piano REPowerEU.

Triplicare le rinnovabili entro il 2030

La riforma del mercato dell’energia elettrica consentirà dunque “all’industria europea di rifornirsi di energia elettrica da fonti rinnovabili non fossili a prezzi accessibili, fattore chiave per la decarbonizzazione e la transizione verde. Per conseguire gli obiettivi in materia di energia e clima, dovremo triplicare la diffusione delle rinnovabili entro la fine del decennio”.

La proposta della Commissione prevede la revisione di diversi atti legislativi dell’UE, come il regolamento e la direttiva sull’energia elettrica e il regolamento REMIT (Regulation on Wholesale Energy Market Integrity and Transparency). Quest’ultimo è stato introdotto alla fine del 2011 e si prefigge di “promuovere una concorrenza aperta e leale sui mercati dell’energia all’ingrosso a beneficio dei consumatori finali”.

Contratti più lunghi e soluzioni flessibili

In particolare, con la riforma vengono introdotte misure tese a incentivare i contratti a più lungo termine con produttori di energia non fossile e ad apportare al sistema soluzioni flessibili più “pulite” in concorrenza col gas, come la gestione della domanda e lo stoccaggio. In tal modo, “le bollette elettriche dei consumatori risentiranno meno dell’impatto dei combustibili fossili e rifletteranno il costo inferiore delle energie rinnovabili”.

Inoltre, la riforma promuove una concorrenza aperta e leale nei mercati europei dell’energia all’ingrosso, migliorandone la trasparenza e l’integrità. In quest’ambito si colloca la proposta specifica di attribuire all’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER), nonché alle autorità di regolamentazione nazionali, maggiori poteri di monitoraggio dell’integrità e della trasparenza del mercato dell’energia all’ingrosso.

Tutela e responsabilizzazione dei consumatori

Una parte importante della proposta di riforma del mercato dell’energia della Commissione riguarda i consumatori, nel 2022 esposti come mai in precedenza al rincaro e alla volatilità dei prezzi.
Con la riforma si vuole consentire ai consumatori, e ai loro fornitori, “di beneficiare di una maggiore stabilità dei prezzi basata sulle tecnologie per l’energia da fonti rinnovabili non fossili. I consumatori potranno soprattutto scegliere fra un’ampia gamma di tipi di contratto e ricevere informazioni più chiare prima della firma, evitando così volatilità e rischi eccessivi grazie a prezzi sicuri a lungo termine”.

Riforma mercato dell'energia elettrica: consumatori al centro

Allo stesso tempo, grazie alla disponibilità dei contratti con prezzo dinamico i consumatori potranno comunque approfittare della variabilità dei prezzi e consumare l’energia elettrica nelle fasce orarie in cui costa meno. Al riguardo, nel testo vengono portate ad esempio la ricarica delle auto elettriche e l’utilizzo delle pompe di calore.

Più attenzione alla stabilità dei prezzi

Oltre ad ampliare le possibilità di scelta dei consumatori, la riforma mira a promuovere la stabilità dei prezzi riducendo il rischio di fallimento dei fornitori, i quali saranno tenuti a gestire i rischi di prezzo quantomeno entro i volumi dei contratti a prezzo fisso, così da essere meno esposti alle impennate e alla volatilità del mercato. La proposta impone inoltre agli Stati membri di designare fornitori di ultima istanza in modo che nessun consumatore resti senza energia elettrica.

Anche la tutela dei consumatori vulnerabili verrà notevolmente rafforzata. Per questa fascia di popolazione gli Stati membri dovranno adottare misure volte ad evitare interruzioni di fornitura in caso di arretrati sui pagamenti mentre, nelle situazioni di crisi, potranno estendere i prezzi al dettaglio regolati alle famiglie e alle piccole e medie imprese.

Condivisione più estesa delle rinnovabili

La proposta della Commissione prevede anche una significativa revisione delle norme relative alla condivisione delle energie rinnovabili. I consumatori potranno vendere ai vicini – e non soltanto ai fornitori – l’elettricità in eccesso generata da impianti solari su tetto di loro proprietà. Inoltre, sarà consentito ai consumatori di investire in parchi eolici o solari.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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