Città intelligenti: trend emergenti

Il 2022 è stato un anno importante nel nostro Paese per i trend connessi alle Smart City. Si è registrata una crescita della consapevolezza tanto nelle Amministrazioni locali quanto nella cittadinanza ma restano ancora dei passi da compiere
Città intelligenti trend: quali sono?

Anche nel nostro Paese, le città tendono via via a diventare più Smart, con un aumento dei progetti e un interesse sempre più evidente da parte di tutti gli attori coinvolti, cittadini inclusi.
Degli sviluppi delle città intelligenti in Italia, si è discusso in occasione del recente convegno Smart City: andare oltre la “Terra di Mezzo”. L’evento è stata l’occasione per presentare la nuova ricerca sul tema, realizzata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

La valorizzazione dei dati nelle città intelligenti

Dall’analisi condotta dagli esperti del Politecnico, nel corso del 2022 è emersa una crescente valorizzazione dei dati delle Smart City.

I Comuni utilizzano i dati principalmente per efficientare i propri processi interni. Li sfruttano, ad esempio, per ridurre gli sprechi o per ottimizzare i servizi offerti alla cittadinanza.

Alcune Amministrazioni (11%) si dimostrano capaci di condividere tali dati con altri attori, anche esterni (Aziende municipalizzate, attori del trasporto pubblico, utilities) per andare a garantire dei servizi che siano a più alto valore aggiunto.

Il 40% dei Comuni che non riesce ancora a sfruttare i dati in maniera ottimale, ha comunque già pianificato di farlo in futuro. La propensione evidenzia perciò una crescente consapevolezza nei confronti dell’importanza dei dati derivanti dalle città intelligenti.

Proseguono gli sviluppi delle Smart City

Nel corso del 2022, si è assistito a un abbattimento di buona parte delle barriere che fino a oggi hanno ostacolato lo sviluppo delle Città Intelligenti in Italia. Allo stato attuale, si riscontra tuttavia una discrepanza significativa rispetto al resto d’Europa. Nel nostro Paese si tende ancora a non condividere i dati. A ogni modo, come osservato dagli esperti del Politecnico, si sta registrando un miglioramento. Enti e cittadini stanno iniziando a comprendere la funzionalità dei dati e l’importanza della loro condivisione per raggiungere risultati ancor più promettenti.

Come muoversi verso una città data-driven

Secondo i ricercatori dell’Osservatorio, sono cinque le dimensioni di analisi da monitorare per un pieno sviluppo di città data-driven. Prima di ogni altra cosa, occorre conoscere il percorso da fare. Sono poi necessarie competenze idonee, con un’organizzazione capace di supportarle. Altro punto essenziale è costituito dalla possibilità di fruire di dati aggiornati e interoperabili. La quarta dimensione è rappresentata da tecnologie quali i Big Data, l’Artificial Intelligence e svariate altre. Bisogna infine affinare le metodiche di utilizzo delle tecnologie e dei dati.

Il punto di vista dei cittadini

come sono fatte le smart city

L’approccio citizen-centric

La partecipazione dei cittadini è fondamentale per lo sviluppo delle Smart City. Le città straniere che adottano un approccio “citizen-centric” stanno sperimentando servizi proattivi che rispondono alle esigenze dei cittadini, offerti automaticamente senza richieste esplicite.

città intelligenti: trend - Report Osservatorio Internet of Things

Anche nel nostro Paese, i Comuni si stanno dimostrando sempre più consapevoli dell’importanza di mettere le persone al centro della pianificazione urbana: l’obiettivo principale per le Amministrazioni impegnate in progetti Smart City è di migliorare i servizi per chi abita in città (73%).

Cosa intendono gli italiani con il termine “città intelligente”

Il 65% degli intervistati nell’analisi condotta dal Politecnico, ha sentito parlare di Smart City. La maggior parte di essi, associa il termine al concetto di “città innovativa”, in cui la tecnologia è largamente diffusa e abilita l’offerta di servizi molto avanzati. Con minore frequenza, invece, i cittadini collegano l’idea di città intelligente a tematiche quali la sostenibilità e l’inclusività, che completano il reale significato dell’espressione.

Proprio per l’accezione fortemente tecnologica che la cittadinanza attribuisce alla città Smart, quest’ultima viene considerata come qualcosa di futuristico e distante (64%). Il dato trova un riscontro nel grado di soddisfazione che le persone esprimono nei confronti della digitalizzazione del proprio Comune di residenza: solo l’11% evidenzia un parere del tutto positivo, mentre il 47% reputa che la città in cui vive abbia adottato alcune tecnologie digitali, ma che ci sia ancora molta strada da percorrere.

Il 35% dei cittadini, inoltre, non ritiene adeguata l’offerta digitale della propria città.

Le sfide da affrontare

Per migliorare la soddisfazione dei cittadini, risulta essenziale identificare le problematiche percepite. Le principali lamentele riportate dalle persone intervistate riguardano la difficoltà nel trovare parcheggio (54%), le pessime condizioni del manto stradale (53%), la criminalità e il vandalismo (39%), il livello di traffico troppo elevato e la mancanza di una rete di trasporti pubblici adeguati (entrambi al 37%). Questi risultati indicano che le priorità dei cittadini sono fortemente legate alla mobilità Smart e alla sicurezza, ritenute entrambe necessità da parte del 41% degli intervistati.

Al terzo posto si trovano le comunità energetiche rinnovabili (30%), identificate come soluzione per ridurre i consumi e l’impatto ambientale.

L’analisi degli esperti dell’Osservatorio dimostra quindi che per rendere i cittadini realmente protagonisti dell’agenda pubblica, è necessario consolidare pratiche capaci di coinvolgere non solo le Amministrazioni ma anche gli abitanti stessi. Solo adottando un simile approccio, i beneficiari dei servizi potranno apprezzare il valore generato, testare le soluzioni, fornire suggerimenti basati sull’esperienza personale e avviare un circolo virtuoso di miglioramento dei servizi, promuovendo una pianificazione partecipata effettiva.

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Evelyn Baleani

Giornalista e Web Editor freelance. Si occupa di contenuti per i media dal 2000. Dopo aver lavorato per alcuni anni in redazioni di società di produzione televisiva e Web Agency, ha deciso di spiccare il volo con un’attività tutta sua. Le sue più grandi passioni sono l'ambiente, il Web, la scrittura e la Spagna
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