Pompa di calore o caldaia a condensazione? Come scegliere l’impianto

Riduzione di emissione di inquinanti, investimento economico iniziale, tempi di ritorno dell’investimento, comfort domestico: sono alcune delle caratteristiche da considerare quando si sceglie un impianto per il riscaldamento
come scegliere il giusto impianto di riscaldamento

Pompa di calore e caldaia a condensazione sono due differenti tipologie di impianto per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria. Generalmente, la scelta ricade su queste opzioni quando si costruisce un nuovo edificio o se ne ristruttura uno esistente e si cerca un impianto energeticamente efficiente. Non è un caso, infatti, che entrambe le soluzioni siano ammesse alle detrazioni fiscali oggi in vigore per l’efficientamento energetico degli edifici esistenti.

Questi due impianti hanno costi e funzionamento diversi, motivo per cui può sorgere spontaneo chiedersi quale sia meglio scegliere. Rispondere a questa domanda, in modo assoluto e senza fare riferimento a specifici edifici o casi d’uso, non è possibile, in quanto la migliore soluzione per il riscaldamento e la produzione di acqua calda dipende proprio dalle specificità di ogni progetto.

Valutare la migliore tecnologia

31 milioni contro 2 milioni (100.000 all’anno negli ultimi 20 anni): è sulla base di questi numeri che andrebbero scelte le soluzioni ideali per l’efficientamento degli edifici.

Si tratta infatti delle abitazioni costruite prima del 2000 (basate sull’utilizzo del gas per il riscaldamento e la produzione di acqua calda) e quelle successive (nate con importanti isolamenti termici e pensate per sfruttare al meglio le fonti rinnovabili).

Se da un lato per le nuove costruzioni il tema dell’elettrificazione e dell’integrazione impiantistica è centrale, esiste pur sempre un numero enorme di abitazioni basate sull’utilizzo del gas per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria. Pensati con isolamenti termici meno efficaci, minore efficienza e con spazi dimensionati per alloggiare semplici caldaie.

Per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030 e al 2050 è evidente come non ci si possa basare unicamente sulle 100.000 nuove abitazioni costruite ogni anno, ma che si debba intervenire anche (e soprattutto!) su quelle precedenti, nelle quali la pompa di calore non sempre è applicabile.

Come ottenere il giusto comfort domestico

La situazione attuale

Come detto, sulle nuove costruzioni concordano tutti: importanti isolamenti, elettrificazione, gestione intelligente e integrata degli impianti e pompa di calore per minimizzare i consumi e ridurre al minimo le emissioni di CO2.

È bene perciò concentrarsi sull’esistente. Il 90% delle case sono riscaldate con i radiatori: dal punto di vista tecnologico significa che l’acqua deve essere molto calda (65/70°), una temperatura che le pompe di calore non sono in grado di raggiungere o che, nel caso, richiederebbe una quantità di elettricità tale da renderne antieconomico l’impiego (in particolare alla luce dei recenti rincari del costo dell’energia).

Non solo: degli oltre 30 milioni di abitazioni più vecchie, circa 10 milioni sono dotate di caldaie per il riscaldamento autonomo. In questo modo era possibile gestire in autonomia il proprio riscaldamento e, dunque, il comfort durante i mesi più freddi. Ed è proprio il tema del comfort a rappresentare una ulteriore variabile da considerare, poiché si scontra con lo spazio a disposizione per installare le moderne pompe di calore.
Ecco perché è bene considerare un approccio multi-tecnologico, che preveda la possibilità di utilizzare la soluzione più adatta in base alla fattibilità tecnica.

Pompa di calore, caldaia e sistema ibrido: quale impianto scegliere?

Le tecnologie oggi disponibili sono:

Valutando i punti di forza e i limiti di ciascuna di esse, occorre tenere a mente sia l’impatto sull’ambiente (consumi ed emissioni), sia il comfort abitativo.

Perché scegliere una caldaia a condensazione

La caldaia a condensazione è l’evoluzione delle vecchie caldaie a gas, in quanto sfrutta come materia prima lo stesso combustibile e, una volta scaldata l’acqua tramite la combustione del gas, trasporta calore in tutto l’edificio. Se si deve cambiare una caldaia esistente, soprattutto in ambito domestico, un nuovo modello a condensazione potrebbe essere l’ideale, in quanto è perfettamente compatibile e integrabile con tutti gli impianti esistenti. Infatti, con una combustione più efficiente grazie al recupero di calore dei fumi di scarico, è in grado di riscaldare l’acqua ad elevate temperature, come è necessario fare ad esempio con i radiatori tradizionali.

Caldaia a condensazione

Questo non significa che, con un intervento più consistente, non sia possibile abbinare la caldaia a condensazione con nuovi impianti radianti a pavimento o ad altre soluzioni ancora.

La caldaia a condensazione, inoltre, è ottima anche per la produzione di acqua calda sanitaria e assicura un risparmio fino al 30% rispetto agli impianti più tradizionali.

Altri vantaggi di questo impianto riguardano sicuramente il costo d’acquisto e installazione relativamente basso, che lo rende accessibile e adatto a tutte le applicazioni. L’installazione stessa, del resto, è molto semplice.

Perché scegliere una pompa di calore

La pompa di calore è un impianto alimentato a energia elettrica (necessaria per il funzionamento del compressore), ma che sfrutta l’energia rinnovabile per la produzione del calore. Il funzionamento è quello di una macchina frigorifera e la fonte naturale a cui attingere energia può essere l’aria esterna, l’acqua o il terreno. Dopo di che, quest’ultima può essere utilizzata per riscaldare acqua o aria. Si parla quindi di pompe di calore aria-aria, piuttosto che aria-acqua, geotermiche e così via.

Funzionamento della pompa di calore
Schema di funzionamento della pompa di calore

Anche la pompa di calore può essere utilizzata sia per il riscaldamento domestico, sia per la produzione di acqua calda sanitaria.
Al di là del modello scelto, si tratta sicuramente di un impianto che permette un elevato risparmio energetico e, soprattutto, che sfrutta una buona quota di energia rinnovabile. Grazie a ciò, questi impianti non producono emissioni nocive per soddisfare il fabbisogno di riscaldamento. Se abbinati a un sistema fotovoltaico, poi, è possibile quasi azzerare il contributo di energia acquistata e rendere l’impianto completamente rinnovabile.

Rispetto alla caldaia a condensazione, le pompe di calore offrono i massimi benefici abbinate a sistemi a bassa temperatura, anche se esistono modelli appositamente progettati per lavorare ad alta temperatura. Altro vantaggio è la possibile di generare sia freddo sia caldo, rendendola adatta anche come impianto per il raffrescamento estivo.

Per quanto riguarda i costi, invece, va sottolineato che il risparmio assicurato da una pompa di calore negli anni di utilizzo è generalmente maggiore, ma lo è anche il costo di acquisto e installazione.

Ristrutturazione o sostituzione impianto esistente

Se si parla di nuove costruzioni, la scelta, dunque, è nella maggioranza dei casi una pompa di calore o un sistema ibrido ossia una pompa di calore combinata con una caldaia. In questo caso, a seconda del momento, si attiva in automatico l’impianto che assicura il massimo vantaggio.

Ma in caso di ristrutturazione o sostituzione non esiste una tecnologia migliore delle altre in termini assoluti: occorre valutare costi, benefici, comfort e altri parametri prima di effettuare una scelta ponderata.

Caldaia a condensazione: i fattori da considerare

Il parco caldaie installate è piuttosto datato: hanno una vita media che supera i 20 anni. Oggi la maggior parte delle caldaie in funzione presenta elevate emissioni inquinanti e un’efficienza molto più bassa rispetto ai più recenti modelli in commercio. Si tratta di margini importanti, pari a circa il 16-17%: procedendo con la sola sostituzione della caldaia si riducono immediatamente i consumi e l’emissione di sostanze inquinanti.
Inoltre, visto che la rete è pronta, è possibile alimentarle con gas rinnovabili (biometano) o con un mix fino al 20% di idrogeno, con la possibilità di arrivare al 100%.

Dal punto di vista del comfort, il consumatore finale non deve cambiare le proprie abitudini: il generatore si comporta esattamente come quello precedente, non è necessario sostituire i caloriferi, non occorre monitorare i consumi di acqua calda e, in definitiva, il riscaldamento può essere utilizzato secondo i propri bisogni e necessità.

I fattori da prendere in considerazione sono:

  • ridotto investimento iniziale,
  • nessun adattamento impianto o spazio aggiuntivo,
  • disponibilità di acqua calda sanitaria illimitata,
  • abitudini invariate per l’utente finale.
installazione di un impianto a pompa di calore

Pompa di calore: i fattori da considerare

La pompa di calore prevede un elevato investimenti iniziale, al netto degli incentivi. Non parliamo solo dell’acquisto della macchina, ma anche degli interventi necessari per farla funzionare al meglio, come la sostituzione dei terminali (i caloriferi) perché, come detto, la maggior parte delle pompe di calore non è in grado di raggiungere le temperature necessarie e quindi occorre eseguire un intervento piuttosto invasivo nell’appartamento per installare fancoil o un sistema radiante.

Anche la quantità di acqua calda sanitaria può rappresentare un vincolo. La produzione non è istantanea, quindi sono previsti dei sistemi di stoccaggio che si misurano in alcune centinaia di litri. Non pochi in assoluto, ma una volta terminati hanno bisogno di alcune ore per essere ripristinati.

Una pompa di calore non è una caldaia, ha dei tempi di messa a regime molto più lunghi e quindi non può essere accesa e spenta più volte durante il giorno in base alle necessità o allo stile di vita. Ragionando su una famiglia di quattro persone, potrebbe non esserci acqua calda a sufficienza per tutti per una doccia.

Perciò, parlando di comfort, è necessario che il cliente (la famiglia) cambi le proprie abitudini.
Semplificando il ragionamento, occorre imparare a convivere con la pompa di calore perché non offre la stessa esperienza d’uso che si ha con una caldaia tradizionale. Un po’ come le moderne vetture elettriche (BEV – full electric) impongono la pianificazione dei viaggi più lunghi tenendo in considerazione le necessarie soste per “fare il pieno” (la ricarica delle batterie).

In definitiva, una famiglia deve essere informata del fatto che il passaggio dalla caldaia alla pompa di calore richiede:

  • importanti investimenti,
  • l’esecuzione di lavori in casa,
  • spazio aggiuntivo
  • imparare a utilizzare un prodotto che ha caratteristiche di impiego diverse.

Caldaia a condensazione vs pompa di calore?

Un primo punto riguarda sicuramente la fonte energetica utilizzata: la caldaia a condensazione sfrutta un combustibile fossile, mentre la pompa di calore è totalmente indipendente dal gas e potenzialmente 100% rinnovabile. Questo riduce molto anche l’inquinamento dovuto alla produzione di energia sul posto.

Per quanto riguarda i costi, invece, va sottolineato che il risparmio assicurato da una pompa di calore negli anni di utilizzo è generalmente maggiore, ma lo è anche il costo di acquisto e installazione. Di conseguenza, la scelta dipende anche dal budget disponibile dell’utente al momento della decisione.

Per quanto riguarda la manutenzione, invece, questa è più semplice in una pompa di calore, in quanto la caldaia a condensazione richiede anche periodici interventi per la verifica della sicurezza dell’impianto.

In merito all’ingombro, invece, la pompa di calore ad aria necessita anche di spazio per la predisposizione dell’apposita unità esterna e per il serbatoio di accumulo dell’acqua calda sanitaria. Infine, alcuni modelli di pompa di calore possono essere influenzati dalle condizioni climatiche esterne, per cui è essenziale una corretta progettazione.

sistema ibrido con pompa di calore

Approccio multi-tecnologico

Come visto, ogni impianto ha i suoi pregi e i suoi difetti e la scelta deve essere attentamente ponderata valutando:

  1. investimento iniziale
  2. comfort
  3. spazio disponibile
  4. riduzione emissioni
  5. ritorno dell’investimento

Questo significa che è nei prossimi anni, le diverse tecnologie convivranno tra di loro.

Il tema della sostenibilità resta centrale, ma non può prescindere dal comfort domestico, dalla riduzione delle emissioni, dal contenimento dell’investimento e dallo spazio a disposizione (l’attuale tecnologia alla base delle pompe di calore ne richiede più delle tradizionali caldaie).

Un approccio multi-tecnologico è quindi da preferire; anche perché in questo modo sarà possibile raggiungere gli obiettivi al 2030 e al 2050 in modo più rapido.

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Alessia Varalda

Ingegnere elettrotecnico con esperienza come Project Manager presso un'importante multinazionale attiva nel settore dell'energia e dell'automazione. La curiosità verso le tecnologie innovative e le soluzioni all'avanguardia nel mondo delle energie (tradizionali e rinnovabili) mi ha portata a lavorare per 14 anni presso un importante editore di riviste tecniche di settore scrivendo di home&building automation, illuminazione, comfort, efficienza energetica e sostenibilità.
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