Le fonti rinnovabili, insieme alla riduzione delle emissioni inquinanti, sono fondamentali per raggiungere la neutralità climatica. Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Ue per il 2050, in Italia bisogna agire soprattutto sui sistemi di riscaldamento degli edifici. Proprio il riscaldamento rappresenta, infatti, una quota importante del consumo energetico totale. Bosch Termotecnica e la Fondazione Eni Enrico Mattei hanno realizzato uno studio che presenta un’analisi di possibili scenari che mettono a confronto la penetrazione di diverse tecnologie di riscaldamento degli edifici residenziali, con particolare riferimento al ruolo dell’idrogeno.
La ricerca valuta come le diverse tecnologie potrebbero aiutare a raggiungere un riscaldamento residenziale decarbonizzato entro il 2050, prendendo in considerazione le principali barriere e opportunità di ciascuna di esse.
L’analisi si focalizza sull’idrogeno nel riscaldamento residenziale e sul ruolo che gioca rispetto ad altre soluzioni, tra cui le pompe di calore e il gas naturale rinnovabile. Nello studio vengono analizzati tre possibili scenari, definiti prendendo in considerazione i dati storici di stock e di installazioni degli impianti di riscaldamento, integrati con il know-how di esperti del settore.
Dai risultati emerge come sia necessaria la combinazione tra diverse tecnologie nel settore del riscaldamento. Ci sono però anche altri fattori esterni che giocheranno un ruolo importante, tra cui la decarbonizzazione dell’elettricità e le misure di efficienza energetica sul patrimonio edilizio. Anche l’idrogeno potrà avere un ruolo nel percorso verso la decarbonizzazione, soprattutto nel lungo periodo.
Come anticipato lo studio (The potential role of hydrogen towards a low carbon residential heating in Italy) ha preso in considerazione diversi scenari. Se si procedesse con l’attuale trend di sostituzioni e di ristrutturazioni degli impianti termici negli edifici il settore residenziale migliorerebbe sia in termini di consumo energetico sia di emissioni di CO2, ma sarebbe al di sotto dell’obiettivo dell’Ue. É, quindi, necessario, tramite normative e incentivi strutturali, incoraggiare l’uso di tecnologie più efficienti e che utilizzino fonti rinnovabili.
Nel secondo scenario il target di riduzione della CO2 nel settore residenziale viene raggiunto grazie al supporto dei cosiddetti green gas e in particolare dell’idrogeno rinnovabile. Sono state considerate le penetrazioni massime ad oggi ipotizzabili in base alle informazioni disponibili e all’esperienza di alcuni dei principali stakeholder. Questo scenario è stato, poi, confrontato con un terzo, in cui il target di riduzione di CO2 viene raggiunto elettrificando il più possibile le abitazioni, ovvero arrivando a riscaldare con una pompa di calore elettrica circa i 2/3 delle utenze.
Analizzando gli ultimi due scenari emergono delle criticità: tra queste l’elettrificazione dei vecchi sistemi di riscaldamento a combustibili fossili. Inoltre, non è scontato che l’idrogeno pulito e il biometano saranno disponibili per il settore residenziale nelle quantità ipotizzate, né che l’elettricità necessaria venga prodotta da fonti rinnovabili.
Non si può nemmeno essere sicuri che la rete di distribuzione del gas naturale ad oggi presente venga resa idonea per il trasporto di idrogeno, con un parallelo adeguamento delle normative.