La produzione di energia pulita tramite recupero del calore di scarto rappresenta un settore che può dare un contributo importante al percorso di transizione ecologica. Nonostante ciò, le opportunità legate a questo comparto non sono attualmente ancora analizzate e valorizzate in maniera adeguata.
Di recente, l’associazione europea dei produttori di pompe di calore (EHPA) ha dedicato a questo tema un webinar intitolato “From Waste to Worth: Innovative Waste Heat Recovery Solution in District Heating & Cooling” durante il quale sono stati analizzati i vantaggi operativi e ambientali legati al recupero del calore di scarto, descrivendo inoltre una serie di best practice realizzate in Francia, Regno Unito, Svezia e Finlandia. L’iniziativa rientra nel quadro del progetto europeo REWARDHeat, finanziato con risorse del programma Horizon 2020.
Tra i punti evidenziati dall’associazione c’è in particolare la sempre maggiore diffusione del teleriscaldamento nelle aree urbane europee e l’elevato potenziale di un abbinamento di questo comparto con le pompe di calore.
Nello specifico nelle città dell’UE si registrano oltre 17000 reti che arrivando a erogare riscaldamento e raffrescamento a a circa 67 milioni di persone. Questi sistemi sfruttano il calore residuo ottenuto ad esempio da edifici commerciali, da stazioni della metropolitana o da data center per la produzione di acqua calda, che viene poi distribuita ai diversi edifici attraverso una serie di tubazioni sotterranee.
Proprio queste infrastrutture, evidenzia l’associazione, potrebbero essere abbinate a sistemi con pompe di calore, offrendo un’opzione green per ridurre il ricorso ai combustibili fossili. Il modello utilizzato è quello del District Heating and Cooling, DHC, che vede appunto l’integrazione di teleriscaldamento e pompe di calore.
Nel corso del seminario dell’associazione europea dei produttori delle pompe di calore sono stati descritti inoltre i risultati raggiunti in 4 siti pilota in Francia, Scozia, Svezia e Finlandia.
Nello specifico nella cittadina francese di La Seyne-Sur-Mer è stata realizzata, grazie alla collaborazione con Électricité de France (EDF), una piattaforma denominata DEMix. Questo sistema gestisce le reti energetiche locali, rendendo agevole la raccolta e la condivisione di dati in modo da contribuire a garantire la massima efficienza. L’energia prodotta viene erogata a diversi edifici, come ad esempio un complesso di edilizia popolare, una stazione di pompaggio e un casinò.
Il progetto scozzese sviluppato a Glasgow si intitola invece ‘Clyde Gateway Energy Project’. Nell’ambito di questa iniziativa sono state abbinate una rete di teleriscaldamento già operativa e una di quinta generazione in fase di progettazione. Il tutto nel quadro di un percorso che punta ad aumentare progressivamente il numero di edifici alimentati con questa modalità green di produzione energetica.
La best practice svedese realizzata a Luleå ha permesso di riutilizzare il calore di scarto di un data center per alimentare la rete locale di teleriscaldamento. L’impianto è riuscito a rimanere in funzionante anche con temperature esterne di -20 °C.
Anche in Finlandia i risultati sono stati estremamente positivi. L’utility HELEN ha realizzato una rete di teleriscaldamento e un impianto di pompe di calore da 160 MW per il calore e da 100 MW per il raffreddamento.
In generale, nel corso del webinar è emersa con forza la necessità di sfruttare appieno tutto il potenziale legato al recupero del calore di scarto e all’abbinamento con le pompe di calore, un binomio non ancora tematizzato adeguatamente.
“Il calore in eccesso – si legge infatti sul sito dell’associazione europea dei produttori di pompe di calore – ha un immenso potenziale come fonte di energia rinnovabile, in grado di soddisfare una parte significativa della domanda di edifici e di acqua calda dell’UE. Tuttavia, rimane in gran parte inutilizzato e rappresenta un’enorme opportunità per lo sviluppo energetico sostenibile”.
In quest’ottica la sfida è quella di puntare maggiormente su un approccio sinergico che favorisca il connubio virtuoso tra il comparto del teleriscaldamento e quello delle pompe di calore, due ambiti che – se declinati in modo efficace – possono dare un contributo importante al percorso di Transizione Ecologica europea.