La mobilità elettrica e il PNRR

Il PNRR prevede investimenti che favoriscono la diffusione della mobilità sostenibile, tra cui quella elettrica. Ecco i progetti e i finanziamenti previsti
La monilità elettrica: le opportunità offerte dal PNRR

Il PNRR, chiamato anche “Italia Domani”, è un piano per il rilancio economico del Paese, con una crescita che mira ad essere robusta, ma anche sostenibile e inclusiva. Si colloca all’interno del progetto Next Generation EU, avviato a livello europeo e rivolto agli stati membri, verso i quali si indirizzano investimenti sostanziosi. Il Governo ha individuato sei missioni, ossia differenti aree di intervento attraverso le quali promuovere lo sviluppo atteso, ciascuna delle quali con progetti da implementare e obiettivi da raggiungere. Le tematiche selezionate

impattano a 360° sulla società di oggi, senza esclusioni. Dall’efficienza energetica, al miglioramento delle infrastrutture ospedaliere, sono davvero tanti i progetti attuabili. Non stupisce, quindi, che anche la mobilità sostenibile rientri a pieno tra i punti toccati dal piano.

PNRR: rivoluzione verde e transizione ecologica

Parlando di mobilità elettrica, viene spontaneo partire dalla missione del PNRR chiamata “infrastrutture per una mobilità sostenibile”, il cui obiettivo è quello di dar vita in 5 anni ad un sistema di trasporti moderni, sostenibili ed efficienti. Questo capitolo, però, non tocca in modo esplicito il tema della mobilità elettrica, concentrandosi piuttosto sullo sviluppo di una rete di trasporti più moderna e adeguata alle necessità di oggi, con la crescita del trasporto ferroviario e dell’alta velocità.

L’elettrificazione dei trasporti, invece, ricade nei processi presi in considerazione e considerati necessari per la transizione ecologica del Paese, che passa necessariamente attraverso l’abbandono di fonti fossili e la riduzione delle emissioni di CO2. Si parla, quindi, di rivoluzione verde che, in ambito di mobilità, significa ad esempio investire in progetti di innovazione nella mobilità pubblica.

Si punta ad accelerare l’attuazione del Piano Strategico Nazionale per la Mobilità sostenibile, favorendo l’acquisto di autobus a basse emissioni, veicoli elettrici o ibridi per i Vigili del Fuoco e treni a propulsione elettrica. Del resto, l’attuale parco mezzi pubblici è datato e inefficiente, la sua riqualificazione in chiave elettrica può fare molto in termini di riduzione delle emissioni dell’intero settore. Un cambiamento di rotta che, però, richiede di poter contare su una filiera industriale pronta per la produzione di nuovi mezzi di trasporto in grado di sostituire quelli esistenti.

bus elettrici

Per questo è previsto un altro finanziamento dedicato alla trasformazione tecnologica della filiera produttiva degli autobus, che deve produrre mezzi elettrici e connessi. Avviare un processo di sostituzione dei mezzi esistenti con altri più sostenibili, in particolare elettrici, senza poter contare su una adeguata disponibilità di mezzi sul mercato, non sarebbe una scelta vincente. Ma questi due, non sono gli unici progetti previsti dal PNRR che interessano la mobilità elettrica, che porta con sé questioni che vanno oltre la semplice diffusione dei veicoli a basse emissioni.

L’importanza dell’infrastruttura di ricarica

Sempre all’interno della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, trovano spazio gli investimenti finalizzati allo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici. L’infrastruttura è essenziale per permettere alla mobilità elettrica di crescere in termini di numeri di veicoli circolanti, sia pubblici che privati.

Da anni si parla di come carenze in questo ambito, frenino costantemente un reale sviluppo del settore della mobilità elettrica. L’investimento previsto dal PNRR conta più di 740 milioni di euro necessari a far installare più di 20.000 punti di ricarica rapidi, di cui circa 7.500 su superstrade e 13.000 nei centri urbani. A questi, si dovrebbero aggiungere circa 100 punti di ricarica innovativi per lo stoccaggio di energia, ancora in fase sperimentale. Questa diffusione, dovrebbe favorire il raggiungimento dell’obiettivo europeo che prevede di raggiungere entro il 2030 un parco circolante elettrico di circa 6 milioni di veicoli.

Sviluppo della rete elettrica

Ma se la diffusione dell’infrastruttura di ricarica riduce gli ostacoli alla diffusione dei mezzi elettrici, apre al contempo un altro importante capitolo: l’adeguatezza della rete elettrica nazionale.

Aumentano i consumi, cambiano le abitudini e, soprattutto, entrano in gioco anche le energie rinnovabili: un quadro che richiede di migliorare l’affidabilità, la sicurezza e la flessibilità del sistema energetico nazionale. Per questo, il PNRR pone un obiettivo sullo sviluppo delle Smart Grid, con un investimento di 3,61 miliardi di euro, destinati a favorire la conversione dei consumi degli utenti, favorendo una sempre più diffusa elettrificazione.

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Gaia Mussi

Laureata in Progettazione Tecnologica e Ambientale, da sempre appassionata ai temi della sostenibilità e della tecnologia. Collabora come copywriter con portali, magazine e aziende per la creazione di contenuti inerenti il campo dell’edilizia, della sostenibilità e del risparmio energetico
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