All’avvicinarsi dell’estate torna d’attualità “The Smarter E Europe”, ovvero la più grande piattaforma europea dedicata al settore dell’energia che si appresta ad andare in scena a Monaco di Baviera dal 14 al 16 giugno prossimi. Un evento, ospitato dalla gigantesca “Messe München”, a sua volta suddiviso in quattro grandi fiere di settore: Power2Drive Europe, EM-Power Europe, ees Europe e Intersolar Europe.
In particolare, Intersolar Europe rappresenta la fiera leader mondiale per l’industria solare ed anche quest’anno il suo svolgimento è preceduto da iniziative di vario genere, fra cui la recente presentazione di un interessante studio che fa il punto sui trend e il mercato fotovoltaico e le sfide che attendono il settore nei prossimi anni. Un’indagine che innanzitutto sottolinea come il 2022 è stato un anno eccellente per la filiera legata ai pannelli solari.
Il settore è infatti cresciuto di oltre il 50% in tutto il mondo rispetto all’anno precedente e di circa il 47% in Europa, nonostante l’inflazione e i problemi della catena di approvvigionamento. Ed il fatto che queste difficoltà sono in via di risoluzione – il picco dell’inflazione appare raggiunto mentre il potere d’acquisto aumenta nuovamente – porta gli esperti a prevedere un’ulteriore forte crescita del fotovoltaico nell’anno in corso.
Concentrando lo sguardo sull’Europa, emerge che la Germania continua a mantenere la sua posizione di vertice, sia come il più grande mercato solare del continente, sia come il più grande operatore fotovoltaico. Ma le “aggiunte” fotovoltaiche si verificano in molte altre nazioni europee, tanto che lo scorso anno complessivamente sono stati costruiti nuovi impianti solari con una capacità di 41 GW.
Dopo la Germania, attualmente i mercati del fotovoltaico più importanti sono Spagna, Polonia e Paesi Bassi. Per quanto riguarda la potenza procapite derivante da installazioni fotovoltaiche, i Paesi Bassi sono al primo posto con 1.044 watt pro capite (wpc), seguiti da Germania (816 wpc) e Danimarca (675 wpc).
Per i prossimi anni le valutazioni degli esperti sono sostanzialmente ottimistiche se è vero che viene ipotizzata un’aggiunta fotovoltaica in Europa di 54 GW nel 2023, che salirà a 85 GW entro il 2026. La capacità installata complessiva in Europa potrebbe così aumentare dai circa 200 GW di oggi a un terawatt entro la fine del decennio. Ed ancora, i ricercatori stimano al 29% il tasso medio di crescita per l’Unione Europea nel 2023.
Le stime su questa forte crescita, almeno fino al 2026, si basano su diversi fattori. “I prezzi dei moduli fotovoltaici – si legge nel report – erano generalmente elevati nel 2022, ma si sono stabilizzati grazie alla migliore disponibilità in Europa. La carenza di capacità produttiva di polisilicio sta volgendo al termine, anche se continua ad esserci una certa carenza di inverter”.
Pochi dubbi, a livello globale, su quale debba essere considerato il Paese leader. In Cina, infatti, sono stati raggiunti ulteriori record di aggiunta fotovoltaica, nel 2021 con 55 GW e nel 2022 con 87 GW, e la capacità di produzione di celle cinesi dovrebbe salire a 600 GW quest’anno. Anche gli Stati Uniti stanno registrando numeri da primato, con 23 GW nel 2021 sebbene le aggiunte nel 2022, pari a 19 GW, siano state leggermente inferiori.
Il tutto in un contesto di grande effervescenza globale. La capacità installata ha infatti superato per la prima volta la soglia del terawatt nel 2022 “ed è solo questione di pochi anni prima che venga raggiunto il secondo terawatt”. Le nuove installazioni hanno totalizzato 268 GW in tutto il mondo nel 2022 e si prevede che si attesteranno fra i 300 e i 400 GW nel 2023. Non solo, gli analisti prevedono che la capacità di produzione fotovoltaica installata annua raggiungerà la soglia di 1 TW nella seconda metà del decennio.
Una parte dell’analisi di Intersolar Europe è dedicata a quelle che sono le tendenze più interessanti del settore. Ad esempio, l’energia solare autoprodotta viene sempre più considerata dalle aziende agricole, soprattutto per l’autoconsumo. Inoltre, il duplice utilizzo dei terreni agricoli per la produzione alimentare e solare sta diventando sempre più frequente.
Al riguardo, va sottolineato che come al solito l’evoluzione tecnologica risulta di grande aiuto. In particolare, sempre più agricoltori optano per sistemi solari con “inseguitori” montati a terra su campi e prati. Questi impianti sono in grado di seguire il percorso del sole e ricevere quindi maggiore irraggiamento, il che significa fornire circa il 20% in più di rendimento rispetto ai tradizionali moduli fissi.
Un’altra tendenza emergente nel settore è rappresentata dal fotovoltaico offshore, ovvero moduli solari ad alte prestazioni che vengono ancorati galleggianti al largo delle coste. Il report evidenzia il promettente progetto pilota che è stato avviato nei Paesi Bassi nel 2018 rimarcando, inoltre, che le utility tedesche stanno investendo ingenti somme negli impianti delle società scandinave, che promettono 100 MW di potenza nel prossimo futuro.
Ulteriore tendenza è la continua espansione dell’infrastruttura di storage. “L’espansione, l’interconnessione dei sistemi esistenti e l’aggiornamento con l’intelligenza artificiale – si legge nel report – conferiranno un ruolo sempre più importante ai sistemi di stoccaggio dell’elettricità. Gli impianti solari ed eolici possono integrarsi in modo ottimale nella produzione di energia attraverso una capacità di accumulo aggiuntiva, poiché di solito una delle due tecnologie offre il massimo rendimento quando l’altra è invece al minimo produttivo”.