Il rincaro delle materie prime complica il cammino green dell’Europa

Wood Mackenzie lancia un allarme per il fotovoltaico: i costi crescenti di produzione dei pannelli - dovuti ai rincari delle materie prime- mettono a rischio gli obiettivi del piano REPowerEU
rincaro delle materie prime frena fotovoltaico

Quando si parla di transizione energetica ed eliminazione dei combustibili fossili è difficile trovare qualcuno che non giudica la cosa più che positivamente. Il rischio è però quello di farsi prendere dall’entusiasmo, e finire per considerarlo un obiettivo non soltanto raggiungibile, ma addirittura in modo semplice e rapido…

Le cose, naturalmente, stanno in tutt’altra maniera e serve un periodico bagno di realismo. Come quello indotto da un recente report di Wood Mackenzie che indica come un elemento di rischio per il continente europeo il forte aumento dei prezzi delle materie prime necessarie alla fabbricazione dei pannelli solari.

È davvero una lista preoccupante, quella contenuta nel rapporto e relativa ai materiali il cui rincaro dei costi complica non poco la realizzazione dei pannelli solari. Si tratta del polisilicio, dell’argento e dell’alluminio, ma anche di altri elementi, il cui prezzo crescente rappresenterà un serio ostacolo per il raggiungimento degli obiettivi green contenuti nel REPowerEU, il più recente piano europeo in materia.

Costo del polisilicio alle stelle

Wood Mackenzie sottolinea come negli ultimi 18 mesi “il prezzo del polisilicio, la principale materia prima per la produzione di wafer per celle solari in silicio cristallino, è triplicato. Ciò è dovuto alle restrizioni per la pandemia e alle difficoltà energetiche della Cina, ed ha causato ritardi nella produzione dei nuovi pannelli. La disponibilità aggiuntiva di polisilicio in Cina ha il potenziale per riequilibrare il mercato, ma si prevede che i prezzi del polisilicio rimarranno elevati per tutto il 2022”.

In realtà, la scarsità di polisilicio nel nostro continente ha anche un risvolto paradossale. Il principale produttore europeo, la tedesca Wacker Chemie, produce circa 60mila tonnellate all’anno di polisilicio, ma viene praticamente esportato tutto in Cina, poiché non c’è abbastanza capacità a valle per consumarlo in Europa.

Un boost produttivo per l’Europa

Il report, quindi, evidenzia che per consumare “in casa” la sua dotazione di polisilicio “l’Europa dovrebbe aumentare la produzione di lingotti e wafer di un fattore 10 e ulteriormente la produzione a valle di celle e moduli rispettivamente di 21 e 3 volte”. Insomma, tutto il processo industriale legato alla fabbricazione dei pannelli solari è attualmente molto sottodimensionato.

Dimensioni che appaiono ancor meno adeguate ragionando in termini di REPowerEU. Infatti, per raggiungere gli obiettivi relativi al fotovoltaico occorrerà espandere drasticamente le attuali capacità produttive: 3 volte maggiori per il polisilicio, 20 volte di più per i wafer, addirittura 42 volte maggiori per le celle e 6 volte di più per i moduli.

La domanda di fotovoltaico - wood Mackenzie
Il rincaro delle materie prime rende più difficile la crescita del fotovoltaico – Fonte Wood Mackenzie

Il rincaro delle materie prime

Tornando al rincaro delle materie prime, Wood Mackenzie elenca alluminio, acciaio zincato e rame, materiali che hanno registrato aumenti di prezzo di oltre il 30% rispetto all’anno precedente raggiungendo i loro massimi da molti anni a questa parte. E per questi materiali, peraltro, non c’è molto che si possa fare per ridurre la loro intensità di utilizzo a breve termine. Ma non basta, perché anche “il prezzo del vetro ultrachiaro antiriflesso, il materiale principale utilizzato per la copertura laterale anteriore dei moduli solari, è sotto pressione a causa dell’aumento dei costi del gas naturale e dello stagno”.

“L’Europa è chiamata a trasformare il suo sistema energetico sulla scia della guerra Russia/Ucraina – ha dichiarato Theo Theodorou, analista senior di Wood Mackenzie -. L’iniziativa REPowerEU prevede almeno 420 GW di nuova capacità solare entro il 2030. Ma poiché sono in arrivo ulteriori sanzioni contro la Russia, e con i prezzi dell’elettricità e del carburante che non mostrano segni di rallentamento, l’Europa deve navigare in questo contesto di prezzi elevati e agire rapidamente per sviluppare una catena di approvvigionamento solare locale per raggiungere i suoi obiettivi”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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