Gli smart building italiani ripartono, ma non abbastanza

Nel 2021 gli investimenti edilizi in efficienza energetica ed elettrificazione crescono del 25%: eppure, la componente veramente digitale di questa ripresa non è altrettanto vivace. Il mercato visto dallo Smart Building Report 2022
Smart building italiani: tutti i dati del 2021

Che succede agli smart building italiani? La buona notizia è che il mercato della riqualificazione e dell’efficienza degli edifici è tornato forte. Parliamo di 9,5 miliardi di euro – escludendo “cappotto” e vetrate -, al +25% rispetto al 2020. La sfida è capire quanto di tutto ciò sia “gonfiato” dalla corsa al Superbonus e dall’aumento dei prezzi. E, soprattutto, in che misura alla grande componente energetica delle soluzioni smart si associno piattaforme di gestione integrata degli impianti e dell’operatività degli edifici.

Smart Building Report 2022: numeri e tendenze

Secondo l’ormai consolidata definizione di smart building, gli analisti dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano agiscono secondo 3 layer di riferimento:

  • building devices and solutions: impianti e dispositivi degli edifico intelligenti
  • automation technologies: sensoristica per la rilevazione di dati e attuatori per i comandi sugli impianti;
  • piattaforme di gestione e controllo: software di raccolta e analisi dei dati provenienti dal campo

Trasversale a tutto questo, l’infrastruttura di rete. Ovvero i mezzi di comunicazione wireless o cablati che abilitano il dialogo tra dispositivi e piattaforme dell’edificio intelligente. Le tecnologie hardware e software concorrono dunque all’effettiva offerta di servizi digitali in diversi ambiti. Tra questi energia, comfort, sicurezza, mobilità elettrica e altri aspetti che interessano la quotidianità degli utenti in ambito residenziale e terziario. Vediamo l’andamento del 2021 di tutte le categorie.

Smart building italiani: gli investimenti impiantistici
Gli investimenti complessivi in Building Devices and Solutions nel 2021 – Fonte: E&S Group

Building devices and solutions

Nel dettaglio, gli impianti registrano circa 6,5 miliardi di euro di investimenti. Una crescita del 44% rispetto al 2020 che supera il livello post pandemico. Si conferma il traino del comparto Energy, con 4 miliardi di euro, seguito da soluzioni per la sicurezza di asset e persone (1,1 miliardi) e comfort abitativo (1 miliardo). A padroneggiare gli smart building italiani, dunque, l’efficientamento e l’elettrificazione (vedi la voce Superbonus 110%). Le tecnologie per la generazione di energia elettrica chiudono infatti il 2021 a quota 933 milioni di euro, in aumento del 40% sul 2020. Notevole l’exploit del fotovoltaico, che totalizza 270 milioni di euro (+43%). Ma soprattutto l’attesa diffusione dei sistemi di accumulo associati al solare, più che raddoppiati con 400 milioni di euro di fatturato.

Quanto all’energia termica, siamo a 3 miliardi di euro. La crescita del 45% ha coinvolto trasversalmente tutte le soluzioni di questo comparto. Dalla climatizzazione, con oltre 1 miliardo di euro, alle caldaie a condensazione (932 milioni), fino alle pompe di calore, altre protagoniste degli ecobonus con 762 milioni di euro. Seguono, in ordine di performance, le tecnologie per la security. Il mercato segna un +12% e un giro d’affari di 793 milioni di euro, trainati dai sistemi di videosorveglianza, evidenziando segnali di ripresa ma anche una stabile maturità.

Sempre legato agli incentivi fiscali, invece, l’ottimo andamento del comfort abitativo, al +35% escludendo superfici opache e chiusure vetrate. Spiccano in questa categoria l’illuminazione, con quasi 1 miliardo di investimenti, e i quasi 98 milioni di euro relativi all’infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici. Resta infine una nicchia il tema della qualità dell’aria, anche se i sistemi IAQ (Indoor Air Quality) “fatturano” 19 milioni di euro e crescono del 12% rispetto al 2020.

La digitalizzazione arranca

“Se confrontiamo i dati del primo layer tecnlogico con gli investimenti più strettamente connessi alla digitalizzazione degli edifici il panorama cambia – commenta Federico Frattini dell’E&S Group -. Possiamo ancora una volta ipotizzare che il peso della componente smart, sensoristica, gateway e software, non abbia raggiunto traguardi importanti. Il motivo va ricercato nei meccanismi di incentivazione, più legati alle tecnologie hardware per l’efficienza energetica che a quelle digitali”. Gli investimenti in automation technologies e in piattaforme di gestione e controllo nel comparto edilizio ammontano infatti a circa 2,4 miliardi di euro, in aumento del 2,2% rispetto al 2020. La quota più consistente continua a riguardare i sensori, con 818 milioni di euro, a coprire il 65% della spesa.

Quanto ai software per gli smart building italiani, le applicazioni on-premise (55%) superano il cloud (45%). Risultato di una media di situazioni differenti: il 90% delle piattaforme BEMS (Building Energy Management Systems) viene fornito in cloud, mentre a gestione generale del building (BMS) è quasi totalmente on-premise. Gli investimenti infrastrutturali, infine, cubano 560 milioni di euro, in aumento del 12% sul 2020. Nel 90% dei casi si tratta di interventi in edifici ristrutturati, soprattutto di natura domestica (60%). Il 10% delle nuove costruzioni è ancor più sbilanciato sugli edifici residenziali, che ospitano nel 2021 il 90% degli interventi. Va da sé l’importanza di sviluppare un quadro normativo-incentivante per favorire la diffusione dei “veri” smart building.

Quale futuro per gli smart building italiani

Finora abbiamo analizzato lo stato dell’arte. Ma quali sono le prospettive di sviluppo da qui al 2026? Per fare previsioni, lo Smart Building Report 2022 deve necessariamente tenere conto di 5 variabili:

  • maturità tecnologica e di mercato;
  • andamento dei prezzi energetici;
  • quadro normativo-regolatorio;
  • disponibilità e prezzi delle materie prime;
  • mancanza di manodopera.

Da qui, si snodano tre scenari: base o peggiorativo, moderato (se i trend procedono come negli ultimi 4-5 anni) e accelerato, in cui a prevalere sono invece le evoluzioni positive delle variabili sopra elencate. Complessivamente, gli investimenti nelle macro-famiglie (escluse superfici opache e chiusure vetrate) vanno dai 10,7 miliardi di euro dello scenario base ai 21 di quello accelerato. Prendendo come esempio il livello Building devices and solutions, nello scenario tendenziale la spesa sale a 8,7 miliardi di euro. Ma nella migliore delle ipotesi, al 2026 può toccare anche i 15 miliardi di euro.

Edifici smart e consapevolezza (poca) degli italiani

Come più volte ribadito, uno smart building non è semplicemente un edificio con accorgimenti di risparmio energetico. Bensì una costruzione all’interno della quale gli impianti sono gestiti in maniera intelligente e automatizzata da un’infrastruttura di controllo. Ma quante persone lo sanno? Poche, stando a un’indagine condotta su un campione di circa 2.500 cittadini per capire la conoscenza e l’esperienza delle famiglie in fatto di digitalizzazione. Solo il 9% si ritiene bene informato e si tratta soprattutto di giovani (generazioni Y e Z) che abitano in grandi comuni del Nord Italia. Tuttavia, l’85,7% degli intervistati ha sperimentato almeno una volta le tecnologie di gestione intelligente. Anche se riguardano più l’ambito energetico e meno l’integrazione completa dei building.

Edifici intelligenti: cosa ne sanno gli utenti?
Fonte E&S Group

La nota positiva, comunque, è nell’80% di persone che ha particolarmente apprezzato l’esperienza del servizio smart. Quanto alle barriere alla diffusione delle tecnologie digitali negli edifici, al primo posto troviamo sempre i costi di installazione. Convinzione che andrebbe progressivamente abbattuta sottolineando i vantaggi in termine di benessere, comfort e generale qualità della vita.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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