La trasformazione digitale sta rivoluzionando il modo di lavorare, di vivere ed abitare. Le nuove tecnologie hanno, infatti, enormi potenzialità e permettono di ottimizzare, efficientare, migliorare attività e azioni, aumentando anche il comfort e la comodità degli utenti.
Non fanno eccezione gli edifici che, con l’avvento di innovazioni come l’Internet of Things, cambiano, si collegano alla rete e assicurano un livello di controllo completamente nuovo.
Già negli scorsi decenni hanno trovato ampia diffusione si sistemi di Building Automation, ossia della tecnologia necessaria ad automatizzare il funzionamento degli edifici e dei loro impianti.
La continua innovazione, però, ha visto sviluppare differenti interessanti tecnologie, tra cui anche l’intelligenza artificiale, le cui applicazioni più note sembrano collocarsi in contesti lontani dal mondo dell’edilizia.
Grazie all’intelligenza artificiale (AI), le macchine hanno capacità proprie dell’essere umano, tanto che sono in grado di “ragionare” e comprendere gli eventi, per poi agire di conseguenza. Il tutto è basato su diverse tecnologie e metodologie, come sistemi di algoritmi intelligenti e il Machine Learning, un processo di auto apprendimento della macchina.
Qual è, allora, il punto di unione di queste due tecnologie?
Automatico, non significa intelligente. Il passo successivo rispetto ai primi sistemi di Building Automation è stato, infatti, la crescita della smartness degli edifici. Con lo sviluppo della tecnologia si sono diffusi maggiormente i Building Management System (BMS), che permettono un controllo avanzato degli impianti e un elevato livello di automazione. Si compongono sia di parti hardware, che software, tanto che sono necessari interventi come il cablaggio dell’impianto o l’installazione di sensori, mentre il controllo avviene mediante appositi software.
Una delle conseguenze, è la disponibilità di una grande quantità di dati, relativi all’intero edificio e ad ogni sua singola componente, oltre che al loro funzionamento e alle abitudini delle persone. Informazioni utili per aiutare gli utenti a scegliere come utilizzare gli impianti, ma anche per analisi avanzate e automatismi. Proprio grazie all’intelligenza artificiale, l’automazione diventa intelligente, in quanto è in risposta ad una analisi e comprensione degli eventi esterni e finalizzata al raggiungimento di determinati obiettivi.
Per fare un esempio, se lo scopo è ottimizzare il consumo di energia, l’edificio individuerà in ogni momento la miglior combinazione dell’utilizzo dei vari impianti per assicurare il comfort, utilizzando la minor quantità possibile di energia.
Per riassumere, i sensori raccolgono i dati, l’AI è lo strumento necessario ad elaborarli e a definire conseguenti input per il funzionamento degli impianti.
La sfida della trasformazione digitale segna un importante punto di svolta nella storia del mondo delle costruzioni (e non solo, basti pensare alle cosiddette Smart city). Il motivo per cui abbracciare questo cambiamento riguardano principalmente aspetti come l’efficientamento energetico, l’aumento del comfort, una maggior sicurezza dell’edificio. Con l’intelligenza artificiale, si amplificano i vantaggi della Building Automation. L’uomo non perde il controllo dell’edificio, ma quest’ultimo funziona in modo ottimale in ogni momento anche in autonomia, sulla base di ciò che accade nel contesto.
Un esempio? La temperatura di ogni stanza potrebbe essere regolata a seconda del suo tasso di occupazione e della temperatura esterna o ancora le luci si auto regolano in base alla quantità di luce già presente nell’ambiente. Assistenti virtuali, comandi vocali, controllo degli accessi avanzati, manutenzione predittiva degli impianti, l’elenco delle possibili applicazioni sono davvero molti. L’edificio, in un certo senso, perde la sua staticità e si adatta ai cambiamenti, al contesto e alle necessità dell’utente, sempre sulla base di un’analisi dei dati e delle informazioni raccolte.