Rinnovabili: raddoppiare le nuove installazioni

Secondo uno studio di EY, solo nel settore automotive, i consumi di elettricità cresceranno di 50 TWh/anno per lo switch a veicoli elettrici legati allo stop europeo al 2035 per auto a benzina e diesel
Nuove installazioni di rinnovabili per supportare la rete

Per riuscire a traguardare i target prefissati sulle energie rinnovabili, è necessario che – nei prossimi 10 anni – le nuove installazioni crescano a un ritmo più che doppio rispetto a quello registrato nell’ultimo decennio. A dirlo è un’analisi realizzata dalla società di consulenza EY secondo cui il complesso scenario energetico attuale ha portato alla definizione di nuovi equilibri, imponendo con urgenza un’accelerazione delle soluzioni green.

Produzione energia elettrica da fonti rinnovabili (FER) in Italia
Produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili (FER) in Italia per fonte di approvvigionamentoFonte EY

Puntare sulle rinnovabili per far fronte alla crisi energetica

Secondo il report l’accelerazione verso le rinnovabili è l’unica via percorribile per riuscire ad avere un sistema energetico resiliente in un contesto caratterizzato da un’elevata discontinuità legata all’incertezza degli scenari geopolitici, una situazione che potrebbe avere degli effetti rilevanti anche nel medio-lungo termine.

Ma in concreto quali fattori hanno avuto un ruolo chiave nel determinare questo scenario critico? Il primo elemento fortemente disruptive, come è noto, è stata l’interruzione delle forniture di gas dalla Russia, un evento che ha richiesto al settore energetico di mostrare tutta la sua resilienza, potenziando in tempi rapidi la diversificazione delle importazioni del nostro Paese, dipendente per il 40% dalla fornitura russa di questa fonte energetica.

Alla questione della diversificazione delle importazioni di gas, si devono affiancare poi tutte le problematiche legate alla volatilità dei prezzi delle materie prime, che, negli ultimi anni, hanno continuato a rappresentare un elemento di criticità.

Solo per dare qualche numero, i costi delle quote di CO2 sono aumentati di oltre 10 volte negli ultimi 10 anni (circa 90 €/ton previsti per il 2023 rispetto a valori inferiori a 9€/ton nel 2012). Questa situazione, secondo lo studio di EY, ha avuto importanti ripercussioni sul business e sulla competitività delle tecnologie di produzione elettrica.

“L’aumento del costo della CO2 – si legge in una nota – unito al costo del gas ha praticamente raddoppiato il prezzo a cui il sistema può fornire l’energia elettrica secondo le regole attuali del mercato elettrico, essendo gli impianti a gas i price maker”.

L’esempio del settore automotive

Per capire concretamente verso quali orizzonti si sta muovendo il settore energetico e avere un’idea dell’impatto, in termini di costi, del percorso di transizione energetica, un esempio efficace secondo il report di EY è quello dell’automotive.

Questo comparto dovrà evolversi in maniera importante alla luce delle novità normative che porteranno a una mobilità sempre più low carbon. Tra queste la recente approvazione, da parte del Parlamento Europeo, dello stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2035, con l’eccezione delle auto e-fuel. Questa graduale eliminazione avrà un notevole impatto sul consumo di energia elettrica e andrà gestita in modo mirato.

Veicoli elettrici: l'impegno energetico
Domanda di energia elettrica per la ricarica dei veicoli elettrici – Fonte EY

EY stima, in particolare, che saranno necessari circa 50 TWh/anno per sostenere la transizione verso i veicoli elettrici. “Sarà una fonte addizionale di consumo importante, pari al 15-20% dell’attuale la domanda di energia elettrica in Italia”, si legge in una nota.

Verso una filiera allargata dell’energia

Tutti questi cambiamenti, che stanno caratterizzando l’attuale sistema energetico, sempre più complesso e sfaccettato, richiedono un elevato grado di resilienza. In questo contesto per vincere la sfida della decarbonizzazione e coniugare efficienza e sostenibilità sarà opportuno adottare un cambio di prospettiva e promuovere una filiera allargata dell’energia, che sappia abbinare alla generazione distribuita le nuove esigenze di un consumatore, sempre meno passivo. Il tutto senza tralasciare la richiesta di una collaborazione trasversale sul piano operativo.

Il ruolo chiave dell’innovazione tecnologica

Un altro punto chiave evidenziato dal report è stato il ruolo chiave dell’innovazione tecnologica come strumento abilitante della transizione ecologica. In quest’ottica EY ha individuato quattro ambiti d’azione per favorire lo sviluppo di soluzioni green, tra cui la realizzazione di interventi normativi ad hoc per incentivare i player del settore energetico a integrare le innovazioni nei modelli produttivi e operativi.

In primo luogo, secondo la società di consulenza, bisogna potenziare le tecnologie abilitanti che consentano l’integrazione delle tecnologie di generazione da fonti rinnovabili e introducano elementi di smart generation & consumption, come ad esempio:

In secondo luogo, è opportuno consolidare modelli di business che responsabilizzino i consumatori non relegandoli al ruolo di riceventi passivi.
Oltre a questo, è necessario muoversi su altre due direttrici:

  • da un lato creare le condizioni per realizzare un’architettura del mercato adeguata ad assicurare ai sistemi di alimentazione maggiori quote di rinnovabili;
  • dall’altro mettere a punto modelli operativi capaci di gestire le sfide legate alle rinnovabili, come ad esempio lo stoccaggio, la distribuzione e la prevenzione.

In sostanza la sfida lungo termine, in termini di innovazione tecnologica nel settore energetico, è quella di abbinare l’offerta di servizi necessari allo sviluppo economico e sociale globale alla capacità di arginare il fenomeno del riscaldamento globale, garantendo allo stesso tempo resilienza e sicurezza energetica.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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