Dai veicoli elettrici un contributo fondamentale alla rete italiana

Non un problema ma una grande opportunità: è il messaggio che emerge da uno studio compiuto da Motus-E, CESI, Politecnico di Milano e RSE relativo all’integrazione fra veicoli e reti elettriche da qui al 2030
L'integrazione tra i veicoli elettrici e la rete elettrica italiana

Mano mano che, fra difficoltà assortite, le auto elettriche aumentano di numero sulle strade si diffonde di pari passo la consapevolezza che l’energia per mandarle avanti non piove certo dal cielo… Dunque, il suo reperimento e la sua gestione rappresenterà una degli aspetti fondamentali – con elementi di criticità ma anche notevoli opportunità – nell’ambito dell’ambiziosa transizione energetica del continente europeo, naturalmente Italia compresa.

Impatto previsto e interventi necessari alla rete elettrica

Per inquadrare nel modo corretto i vari tasselli di quella che si può considerare come “una transizione nella transizione” arriva un report a cui hanno collaborato Motus-E, CESI, Politecnico di Milano e RSE. “Integrazione tra veicoli e reti elettriche: sfide e opportunità al 2030”, il titolo che sintetizza un’analisi compiuta con l’obiettivo di capire quale sarà l’impatto dei veicoli elettrici sulle reti e valutare gli interventi necessari per ottimizzare le prestazioni nel corso della transizione a una mobilità sempre più a emissioni zero.

Uno studio da cui emerge una considerazione generale decisamente confortante: la rete elettrica italiana non avrà problemi a gestire la transizione verso la mobilità elettrica. Anzi, proprio i veicoli a batteria rappresenteranno un elemento fondamentale per consentire alla rivoluzione green di marciare a pieno regime anche nel nostro Paese.

Miglior utilizzo delle fonti rinnovabili

In particolare, il report indica che nell’arco di tempo che arriva al 2030 “i veicoli elettrici potranno contribuire, nella fase di dispacciamento elettrico, a tagliare del 45% la over-generation di fonti rinnovabili, che andrebbero altrimenti sprecate, e ridurre fino al 40% (800 milioni di euro l’anno) i costi legati al dispacciamento stesso”.

Ma accanto ai risparmi e alle conseguenze economiche, non sono da meno le stime relative ai benefici ambientali derivanti dalla diffusione dei veicoli elettrici. Nel dettaglio, viene prevista una diminuzione del 41% relativa alle emissioni di CO2 e altri gas inquinanti per effetto della minore produzione fossile (-1,5 TWh/anno). Il tutto, e questo è un altro elemento importante, a fronte di un incremento della domanda di elettricità di appena il 3%.

I benefici del vehicle-grid integration

Una parte molto interessante dello studio è quella che mira a quantificare le opportunità derivanti dal vehicle-grid integration (VGI) in Italia al 2030. Si tratta, lo ricordiamo, della peculiarità tecnologica che consente ai veicoli elettrici non solo di prelevare energia dalla rete, ma anche di restituirla alla rete quando sono parcheggiati e quindi inutilizzati.

Da ciò deriva la capacità dei veicoli di fornire flessibilità al sistema elettrico, che a sua volta può fornire potenza agli stessi mezzi elettrici durante i periodi di bassa domanda. Dall’analisi emerge che nel nostro Paese gli attuali limiti del vehicle-grid integration sono legati alla regolamentazione vigente ma quando diverrà effettiva l’integrazione completa dei veicoli nel sistema elettrico i benefici saranno notevoli.

Fotografia inedita del sistema elettrico

Considerato nel suo insieme, il report rappresenta un’inedita fotografia del sistema elettrico italiano al 2030, inquadrando in una prospettiva nuova sia la rete di distribuzione che quella di trasmissione. L’integrazione veicolo-rete è infatti destinata a divenire fondamentale per garantire un’ottimizzazione delle reti elettriche stesse. Il tutto, peraltro, con la grande opportunità di condividere con gli utenti della mobilità elettrica i risparmi per il sistema, alimentando così una loro partecipazione attiva sempre più diffusa.

Nello studio vengono inoltre avanzate alcune proposte per migliorare e completare l’integrazione tra veicoli e rete elettrica. Proposte suddivise in tre ambiti di intervento:

  • Smart Charging,
  • Sincronia FER-Ricarica,
  • Abilitazione a MSD (che si basa sull’abilitazione di tutte le modalità di ricarica al dispacciamento).
tipologie di intervento tra veicoli elettrici e rete elettrica

Tra le proposte più significative, quella di rendere flessibile la potenza massima prelevabile al punto di connessione, aumentandola nei periodi di basso carico della rete senza maggiori oneri per i possessori dei veicoli.

Favorire installazioni di ricarica “intelligenti”

Lo studio auspica inoltre che si favoriscano installazioni “intelligenti”, con la definizione da parte dei distributori di energia di criteri per l’individuazione delle aree in cui è più idoneo posare i punti di ricarica, per esempio mappando le aree e classificandole per livello di complessità di nuove connessioni, nonché promuovendo l’installazione contestuale di punti di ricarica per veicoli elettrici, sistemi di accumulo di energia elettrica e impianti fotovoltaici.

Infine, il report evidenzia “la necessità di favorire la partecipazione delle risorse distribuite al bilanciamento del sistema elettrico, ponendo particolare attenzione a suddividere chiaramente i diversi servizi ancillari, a evitare di porre oneri tecnici o obblighi di partecipazione, nonché gestire a portafoglio le risorse e rimuovere i vincoli tecnici ingiustificati”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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