Materie prime critiche, rinnovabili e sistema elettrico le novità dal MASE

Dall’istituzione del “Tavolo nazionale per le materie critiche” alle misure del decreto-legge per l’attuazione del PNRR: il MASE accelera sulla transizione ecologica e digitale
MASE accelera sulla transizione ecologica e digitale

Promuovere un sistema energetico più resiliente e indipendente, in cui le rinnovabili e il vettore elettrico rivestano un ruolo di primo piano. È con questo obiettivo che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha previsto una serie di misure per definire gli ambiti prioritari di intervento volti ad accelerare la transizione ecologica e digitale semplificando le procedure per l’installazione di impianti rinnovabili e puntare sulla produzione di tecnologie green.

Dal MASE un “Tavolo nazionale per le materie critiche”

Nello specifico, a metà febbraio è stato attivato il “Tavolo nazionale per le materie critiche”, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con tutti gli attori pubblici e privati. Questo spazio di confronto, come spiega in una nota il ministro il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, “punta a integrare le esigenze del sistema produttivo con gli obiettivi ambientali, nel quadro di una vera e propria strategia Paese per favorire l’autonomia strategica rispetto al predominio della Cina”.

A essere coinvolti nell’iniziativa saranno anche le altre amministrazioni nazionali, la Presidenza del Consiglio, il Ministero degli Affari Esteri, l’Istat, oltre a rappresentanti della Commissione europea e di agenzie europee, le associazioni di impresa e i maggiori esperti del settore.

Il ministro Pichetto Fratin, sottolinea in una nota, commentando la creazione del tavolo nazionale per materie critiche, come dinanzi a una realtà che vede l’Europa fortemente dipendente da Paesi stranieri per queste materie prime, strategiche per la decarbonizzazione, sia necessario adottare misure che promuovano sempre più l’economia circolare, investendo di più “su una migliore gestione degli scarti e puntando alla raccolta, alla selezione, e al recupero delle materie prime contenute nei rifiuti”.

Gli obiettivi del Critical Raw Materials Act

La creazione Tavolo nazionale per le materie critiche”, è stato istituito poco prima della presentazione Critical Raw Materials Act della Commissione Europea. L’obiettivo del pacchetto di norme è quello di permettere all’Ue di non essere dipendente dalle importazioni per l’approvvigionamento della materie critiche, che giocano un ruolo di primo piano nella transizione ecologica e digitale, in un contesto che vedrà la domanda europea di terre rare aumentare di cinque volte entro il 2030.

In quest’ottica, nella visione della Commissione Europea, risulta fondamentale individuare progetti strategici lungo tutta la filiera – dall’estrazione alla raffinazione, alla lavorazione fino al riciclo di questi materiali – accumulando riserve strategiche dove l’offerta è a rischio.

Materie prime critiche: le quattro sfide principali

La Commissione Europea punta, in particolare, a muoversi su quattro direttrici principali. La prima è quella legata all’individuazione condivisa delle materie prime critiche considerate particolarmente strategiche attraverso la definizione di criteri per la valutazione della loro rilevanza strategica. La seconda è, invece, la promozione di un’azione europea sinergica sul fronte delle agenzie nazionali per le materie prime. Il tutto con l’obiettivo di sviluppare capacità di monitoraggio e stress test per consentire all’industria, da un lato, di anticipare i rischi di interruzioni, aumenti dei prezzi o carenze e, dall’altro, di prendere decisioni appropriate in materia di diversificazione, stoccaggio e investimenti.

A ciò si aggiungono, inoltre, altri due aspetti fondamentali: la necessità di costruire una catena di approvvigionamento più resiliente e di garantire condizioni di parità solide per le imprese, attingendo alle norme del mercato unico. Esistono, ad esempio, sottolinea una nota della Commissione Europea, schemi di certificazione sulle prestazioni ambientali e sociali delle attività minerarie che l’UE dovrebbe consolidare, assumendo un ruolo guida. Il tutto con l’obiettivo di rendere le attività relative alle materie prime nei Paesi Membri competitive a livello internazionale, e quindi più attrattive per gli investimenti privati.

Semplificazioni per rinnovabili

Al di là della questione delle materie prime critiche, altre novità sono invece contenute nel decreto-legge recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che introduce disposizioni di semplificazione per la diffusione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Tra queste, ci sono misure per rendere più semplice e snello l’iter di installazione di impianti fotovoltaici in aree a destinazione industriale, artigianale e commerciale, nonché in discariche e cave non più soggette a sfruttamento. A queste norme si aggiunge, inoltre, una misura volta a ridurre la fascia di rispetto (da beni o aree sottoposte a vincoli paesaggistici) per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici.

Il provvedimento del MASE prevede anche una semplificazione del procedimento autorizzativo unico per impianti a fonti rinnovabili che, in base alle nuove norme, dovrà concludersi entro 150 giorni dalla ricezione dell’istanza di avvio del procedimento, con un provvedimento di autorizzazione che comprenda anche la valutazione di impatto ambientale (VIA), dove sia richiesta. Il Ministero della cultura, si legge in una nota, “partecipa al procedimento autorizzativo solo con riferimento a progetti, non soggetti a VIA, localizzati in aree sottoposte a tutela e non più nelle aree contermini”.

Misure di semplificazione della rete elettrica di trasmissione nazionale

Nel decreto-legge sulle disposizioni per l’attuazione del PNRR compaiono inoltre misure di semplificazione per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale. Un primo provvedimento punta a garantire che gli elementi emersi nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS) sul piano di sviluppo della rete possano essere acquisiti e considerati anche in sede di VIA dei singoli interventi previsti dal piano stesso. Una seconda misura intende invece facilitare la realizzazione degli aumenti di cubatura degli edifici destinati, in via esclusiva, alla collocazione di apparecchiature o impianti tecnologici al servizio delle stazioni elettriche.

Corsia veloce per l’idrogeno verde

Sempre all’interno dello stesso decreto-legge si introduce una “corsia veloce” per lo sviluppo dell’idrogeno verde e/o rinnovabile, rimettendo esclusivamente alla VIA statale l’esame di progetti per impianti che producano energia da questa fonte pulita, affidandone l’istruttoria alla Commissione tecnica PNRR-PNIEC.
Sono state inoltre approvate, spiega una nota del MASE, semplificazioni normative riguardanti gli impianti di accumulo energetico e agro-fotovoltaici, oltre a interventi volti a liberalizzare il “mini-eolico”.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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