Al via il piano di ENEA per la ricerca sull’idrogeno verde

Finanziato dal ministero della Transizione Ecologica, il piano sull’idrogeno verde assorbirà circa il 70% dei relativi fondi per lo sviluppo stanziati dal PNRR
Idrogeno verde: al via la ricerca di ENEA

L’acronimo POR (Piano Operativo di Ricerca) è oggettivamente uno dei più “stimolanti” nell’ambito della transizione energetica. Riguarda, infatti, quello che è stato da tempo individuato come il vettore energetico non inquinante per eccellenza, ovvero l’idrogeno verde, dove il colore sta a indicare il fatto che l’elemento base dell’universo viene ottenuto da fonti rinnovabili con processi, appunto, che non generano CO2.

Ebbene, la notizia è che trascorsi i mesi necessari per la sua messa a punto, da parte di ENEA e con il finanziamento del ministero della Transizione Ecologica, il POR è adesso attivo con “il compito di svolgere attività di ricerca, sviluppo e innovazione nell’intera catena del valore del vettore energetico che comprende produzione, stoccaggio, distribuzione e usi finali”.

Collaborazione con CNR e RSE

ENEA per raggiungere questi obiettivi – valendosi della collaborazione di CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e RSE (società di ricerca controllata dal Gestore dei Servizi Energetici) – potrà contare su risorse complessive per 110 milioni di euro. In particolare, 75 milioni verranno gestiti direttamente dall’Ente, che avrà la responsabilità dell’attuazione del POR e del coordinamento delle attività, 20 milioni spetteranno invece al CNR e i restanti 15 milioni a RSE.

C’è poi un altro tipo di suddivisione di cui tener conto. Il POR, infatti, ripartisce queste risorse in:

  • 40 milioni di euro destinati alla produzione di idrogeno verde e pulito,
  • 30 milioni di euro per tecnologie di stoccaggio, trasporto e trasformazione in derivati ed e-fuel,
  • 30 milioni di euro per celle a combustibile destinate ad applicazioni stazionarie e di mobilità
  • 10 milioni di euro per sistemi intelligenti di gestione integrata in grado di migliorare la resilienza e l’affidabilità delle infrastrutture energetiche basate sull’idrogeno.

Cosa prevede il PNRR

Va ricordato che l’ammontare di 110 milioni di euro è pari a circa il 70% dei fondi per la ricerca sull’idrogeno stanziati nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Nel dettaglio, la Componente 2 della Missione 2, denominata “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, prevede complessivamente uno stanziamento di 160 milioni per ricerca e sviluppo sull’idrogeno.

Giorgio Graditi, il direttore del Dipartimento ENEA di Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili, nonché responsabile del POR Idrogeno, ha sottolineato come “si tratta di un risultato di assoluto rilievo che ha richiesto la messa a sistema di competenze e di esperienze multi-interdisciplinari, laboratori e infrastrutture, con l’obiettivo di massimizzare le ricadute delle attività di ricerca previste, per favorirne il trasferimento tecnologico alle filiere industriali e manifatturiere”.

Decarbonizzazione più efficace con l’idrogeno verde

Ed ancora, il dirigente ha evidenziato come “questa iniziativa scientifica contribuirà a rafforzare ulteriormente la cooperazione con CNR e RSE, oltre a garantire un coordinamento organico con gli obiettivi di Mission Innovation e della Ricerca di Sistema elettrico la cui programmazione 2022-2024 è in fase d’approvazione, a valle della consultazione pubblica. In questo modo, saremo in grado di perseguire con maggiore efficacia i traguardi di decarbonizzazione fissati dal PNRR e dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima”.

ENEA ha fornito ulteriori dettagli tecnici del POR: “La realizzazione dei progetti dovrà contribuire a favorire la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili e da energia elettrica di rete e attività legate all’idrogeno, in modo da soddisfare il requisito di riduzione delle emissioni di gas serra nel ciclo di vita del 73,4% per l’idrogeno e del 70% per i combustibili sintetici a base di idrogeno rispetto a un combustibile fossile di riferimento”.

Conclusione entro il 2025

Le attività di ricerca indicate nel Piano Operativo di Ricerca si svolgeranno lungo un quadriennio ed una volta concluse, entro il 2025, ENEA, CNR e RSE si occuperanno di diffondere e trasferire i risultati conseguiti “a beneficio dell’industria italiana e, in generale, della transizione energetica del nostro Paese”.

Precisazione, quest’ultima, che rimanda a quanto espressamente previsto dal PNRR in relazione all’obiettivo della ricerca sul vettore energetico: “Sviluppare un vero network sull’idrogeno per testare diverse tecnologie e strategie operative, nonché fornire servizi di ricerca e sviluppo e ingegneria per gli attori industriali che necessitano di una convalida su larga scala dei loro prodotti”.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram