Per gli incentivi edilizi il governo prepara una riforma di lunga durata

Durante un’audizione alla Camera il ministro Pichetto Fratin ha spiegato la logica che guiderà la riforma complessiva del sistema di detrazioni nell’edilizia destinata ad avere una durata almeno decennale
In arrivo la riforma bonus Edilizi?

“La bozza di Piano Nazionale Integrato Energia e Clima prevede l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi la frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e parafrasando il titolo di un celebre film verrebbe da dire: provaci ancora Italia… Il responsabile del MASE si è espresso con queste parole davanti la Commissione Ambiente della Camera, durante un’audizione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia. Un tema peraltro delicatissimo considerate le roventi polemiche intorno al Superbonus e il destino ancora incerto di tutta una serie di altre agevolazioni edilizie. In arrivo, dunque, una riforma Bonus edilizi?

Riforma bonus edilizi: approccio integrato e sostenibile

Pichetto Fratin ha innanzitutto ricordato la necessità di “un approccio integrato in un’ottica di sostenibilità” in vari ambiti, tra cui quello della tutela ambientale, energetico, della digitalizzazione e della sicurezza. “La riforma bonus edilizi – ha affermato – dovrà avere una durata almeno decennale per rispondere agli sfidanti obiettivi europei previsti per il settore residenziale”.

Il ministro ha quindi spiegato che la riforma generale delle detrazioni dovrà “essere indirizzata prevalentemente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della Direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici (nota come direttiva Case Green)”, garantire aliquote “distribuite in un massimo di dieci anni e ammettere interventi sia singoli, che di riqualificazione energetica profonda”.

Incentivi edilizi: costi massimi e finanziamenti

Inoltre, lo stesso provvedimento dovrà essere in grado di garantire dei costi massimi specifici omnicomprensivi, nonché “essere affiancato da degli strumenti finanziari di supporto, quali ad esempio i finanziamenti a tasso agevolato”. In quest’ambito dovrà collocarsi “un quadro di incentivi edilizi stabili nel tempo, che dobbiamo definire nell’attuazione della delega fiscale”.

Per quanto invece riguarda l’edilizia pubblica, non ammessa ai meccanismi di detrazione, Pichetto Fratin ha ricordato gli strumenti di riqualificazione energetica attivati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, “quali il Conto Termico, il PREPAC, il Fondo Nazionale Efficienza Energetica e l’Avviso CSE 2022”.

I conti del Superbonus

Capitolo Superbonus. Nel corso dell’audizione il ministro non ha potuto esimersi dal fare il punto sull’andamento maxi agevolazione, peraltro ormai giunta ai titoli di cosa considerato che a partire dal prossimo primo gennaio chi la richiede vedrà scendere al 70% l’aliquota di recupero fiscale (che diverrà poi il 65% nel 2025).

Aumenta costo per lo stato del Superbonus

In particolare, Pichetto Fratin ha evidenziato che secondo i più recenti dati forniti da Enea al 30 settembre, il Superbonus registra un numero di asseverazioni che ha superato le 430 mila, il 17% delle quali relativo a lavori effettuati su edifici condominiali.

“Una norma – il suo commento – dai tanti buoni propositi, ma che ad un’analisi costi-benefici postuma, non viene giustificata dagli effetti espansivi rispetto ai problemi creati sui conti pubblici o sull’aumento dei prezzi nel settore”.

Direttiva Case green e peculiarità dell’Italia

Ma l’impatto del Superbonus potrebbe persino rivelarsi ben poca cosa rispetto ai potenziali effetti della Direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici. Infatti il testo, che adesso è al vaglio delle istituzioni politiche europee e dei Paesi membri dell’UE, potrebbe mettere “fuori gioco” buona parte del patrimonio immobiliare italiano sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Su questo il ministro ha ribadito la posizione del governo sulla Direttiva, ricordando l’impegno in sede negoziale per rimarcare “la peculiarità del contesto italiano”.

Pichetto Fratin ha ribadito in audizione che nella Direttiva europea Case Green “gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, per come delineati ad oggi, non sono raggiungibili per il nostro Paese”.

Inoltre, appaiono temi “particolarmente controversi il timing, la definizione di un quadro di finanziamenti e incentivi a livello nazionale, nonché l’omogeneità degli Attestati di prestazione”.

Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti di ElettricoMagazine?
Iscriviti alla nostra newsletter!

Mailchimp subscribe

Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
menu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram