Delle pirotecniche evoluzioni/involuzioni relative al Superbonus vi abbiamo dato più volte conto e sicuramente occorrerà tornare sull’argomento considerati i vari nodi che restano tuttora da sciogliere per garantire un “normale” funzionamento di un’agevolazione che, questo almeno è certo, l’anno prossimo sarà in formato ridotto, con il recupero fiscale che scenderà dal 110 al 90%. La saga del Superbonus non deve però far dimenticare l’esistenza di numerosi altri incentivi, i cosiddetti bonus edilizi, che permettono di ridurre l’impatto sul portafoglio per coloro che effettuano interventi sugli immobili.
Prima di entrare nello specifico dei vari bonus edilizi, è opportuno fare un paio di riflessioni di valenza generale. Innanzitutto, per la maggioranza delle agevolazioni che saranno accessibili anche nel 2023 vale una sorta di silenzio/assenso, nel senso che il loro destino futuro è stato stabilito con provvedimenti già approvati da tempo, e quindi nell’assenza di nuovi interventi del governo, a questo punto assai improbabili, la situazione normativa non è soggetta a ulteriori cambiamenti.
In base a questa considerazione va quindi evidenziato come la maggior parte delle agevolazioni disponibili quest’anno lo sarà ancora nel 2023, con meccanismi di funzionamento e percentuale di recupero fiscale pressoché analoghi.
Fra le misure per la casa riconfermate dal governo Meloni, troviamo quindi:
La nostra esposizione dettagliata sui bonus edilizi validi nel 2023 comincia quindi dall’incentivo che fa eccezione poiché è destinato a scomparire una volta trascorsa la data del prossimo 31 dicembre.
Ampiamente annunciata, la scomparsa del Bonus Facciate arriverà con la fine dell’anno. Del resto, la detrazione fiscale legata agli interventi sulle superfici esterne degli edifici, come la tinteggiatura o la semplice pulitura, era già stata in bilico un anno fa, salvo poi essere rinnovata, appunto, per tutto il 2022, ma con una percentuale di recupero delle spese tagliata dall’iniziale 90% fino al 60%.
Se la dipartita del Bonus Facciate è pressoché certa, altrettanto non può dirsi per il Bonus relativo all’installazione di Wallbox e Colonnine di ricarica in aree private o condominiali. Si tratta di un contributo pari all’80% delle spese sostenute, nel limite massimo di 1.500 euro a persona che diventano 8.000 nel caso di lavori effettuati da un condominio. Anche per questo incentivo la normativa specifica che è valido fino al 31 dicembre 2022, ma non sono da escludere rifinanziamenti per estenderne la durata.
Detto delle eccezioni, occupiamoci adesso del più nutrito elenco dei bonus edilizi confermati per il 2023 e spesso oltre, come nel caso di quello relativo alle Ristrutturazioni già esteso fino al 2024. Si tratta dell’agevolazione che prevede il recupero fiscale del 50% delle spese sostenute per un’ampia gamma di interventi edilizi all’interno dell’abitazione.
Identico orizzonte temporale, comprendente il 2024, anche per l’Ecobonus, l’agevolazione che prevede il recupero fino al 65% delle spese sostenute per interventi di risparmio energetico effettuati sia su edifici singoli che condomini.
In particolare, fra i lavori più comuni “coperti” ci sono la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, la messa in opera di pannelli solari per la produzione di acqua calda nonché l’installazione di pompe di calore.
Ci saranno poco più di due anni a disposizione anche per poter usufruire del cosiddetto Sismabonus, ovvero il rimborso fiscale spettante a coloro che hanno eseguito interventi aventi come obiettivo la messa in sicurezza antisismica di immobili ed interi edifici. La percentuale di recupero arriva fino all’80% per le singole unità immobiliari ( e fino a 85% per le parti comuni) ma esiste un vincolo, ovvero che i lavori siano effettuati in zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2), ma è compresa anche la zona 3.
Fin qui abbiamo parlato di agevolazioni relative ad interventi di grande impatto, che possono comportare oneri anche di varie decine di migliaia di euro, ma esistono anche incentivi di portata minore, anch’essi prorogati, come il Bonus Verde che consentirà a tutto il 2024 di detrarre fino al 36% delle spese per la “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti con un tetto di 5mila euro.
Prorogato fino al 2024 il Bonus Mobili che prevede il recupero del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di elettrodomestici (di classe non inferiore a A+) e mobili. Per il Bonus Mobili è stato fissato un limite a 8.000 euro (mentre quest’anno era di diecimila euro) per il 2023 e 5.000 euro per il 2024.
Infine, è stato prorogato a tutto il 2023 il cosiddetto Bonus Idrico, che prevede un rimborso fiscale fino a 1.000 euro delle spese sostenute per acquistare nuovi sanitari con l’intento di evitare gli sprechi dell’acqua provocati da rubinetti e servizi ormai obsoleti.
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