Fine del Superbonus al 110%: se 68 miliardi vi sembran pochi…

Gli ultimi dati pubblicati da ENEA fanno il punto a tutto il 2022 sull’andamento della maxi-agevolazione che dal primo gennaio prevede un recupero fiscale ridotto al 90%
Fine del Superbonus al 110%: il consuntivo ENEA

Il termine dell’anno rappresenta una scadenza perfetta per una moltitudine di rilevazioni statistiche, con le relative misurazioni sull’andamento dei dodici mesi precedenti che rappresentano il nuovo riferimento aggiornato con cui paragonare le annualità precedenti. Nel caso del Superbonus al 110%, però, c’è anche qualcosa di più e sta nel suo cambio di nome a partire dal primo gennaio, una variazione non certo formale ma sostanziale.

Al posto del 110% figura adesso il 90%, il che significa che cala la percentuale di recupero fiscale delle spese relative ai lavori effettuati da condomini e proprietari d’immobili. Sul come e il perché si sia arrivati a questa sforbiciata vi abbiamo già ripetutamente dato conto – in primis ha pesato la volontà del governo di ridurre gli oneri a carico dello Stato -, ed in questa sede vogliamo invece evidenziare quello che di fatto è divenuto il testamento statistico del Superbonus nella sua versione originaria al 110%. (Enea ha aggiornato il poster sui bonus edilizi al 2023).

Monitoraggio a partire dal 2021

I dati sono quelli forniti da ENEA che monitora attentamente l’andamento della maxi-agevolazione sin dal 2021 con la quantificazione dell’ammontare economico dei lavori, la ripartizione per tipologia di immobile degli interventi effettuati (condomini, edifici unifamiliari e immobili funzionalmente indipendenti), nonché l’individuazione della loro dislocazione sul territorio nazionale.

E, soprattutto in considerazione del particolare “passaggio di consegne” fra 2022 e 2023, fra le tante rilevazioni assume molta importanza quella relativa all’ammontare complessivo delle detrazioni previste a fine lavori. Una cifra iperbolica, 68,743 miliardi di euro, che poi rappresenta l’onere a carico dello Stato maturato al 31 dicembre, superiore ai 62, 493 miliardi degli investimenti ammessi a detrazione per via del meccanismo di recupero al 110%, appunto in vigore fino al termine del 2022.

Superbonus al 110%: i dati Enea al 31 dicembre 2022
Superbonus al 110%: i dati Enea al 31 dicembre 2022 divisi per tipologie di immobili

Numeri e difformità di giudizio sulla maxi-agevolazione

Ragionando invece in termini dei lavori già ultimati in regime di Superbonus al 100% (il 74,6%), il totale degli investimenti ammessi a detrazione risulta pari a 46,630 miliardi di euro, con le relative detrazioni maturate a quota 51,293 miliardi. Si tratta di importi enormi, sui quali la difformità di giudizio, a seconda del soggetto che lo effettua, è persino clamorosa.

Infatti, se per governo e vari partiti politici i crediti fiscali creati dalla maxi-agevolazione rappresentano la principale minaccia ai già traballanti conti pubblici italiani, le associazioni di categoria dell’edilizia sottolineano come il giro d’affari legato al Superbonus ha di fatto impedito all’intero settore di essere travolto dalla crisi economica innescata dalla pandemia.

L’andamento delle asseverazioni

Per quanto riguarda il numero di asseverazioni che sono state presentate fino al termine dell’anno scorso, il totale nazionale è di 359.440 con la quota maggiore che riguarda gli edifici unifamiliari sebbene il corrispettivo economico prevalente spetti comprensibilmente ai condomini. In particolare, le 48.087 asseverazioni presentate per quest’ultimi corrispondono ad un totale di 28,795 miliardi di investimenti (20,166 miliardi se invece si considerano i lavori già realizzati).

Le asseverazioni presentate per gli edifici unifamiliari sono state più del quadruplo, 208.622 per un corrispettivo di 23,732 miliardi di investimenti ammessi a detrazione (18,269 miliardi il corrispettivo relativo ai lavori già realizzati).

A completare l’analisi ENEA per tipologia d’immobile ci sono poi le 102.725 asseverazioni riguardanti le unità funzionalmente indipendenti, per un controvalore di 9,965 miliardi di investimenti ammessi a detrazione (8,194 miliardi il corrispettivo per i lavori già realizzati).

Superbonus al 110%: l’investimento medio nei lavori

Fra le altre rilevazioni, una delle più indicative riguarda l’investimento medio nei lavori in regime di Superbonus, anch’esso scomposto per tipologia d’immobile. Anche in questo caso l’importo maggiore è relativo ai condomini, con una media di 598.813 euro per intervento, cifra che scende a 113.757 euro nel caso degli edifici unifamiliari mentre l’importo medio dei lavori compiuti sulle unità immobiliari indipendenti è di 97.009 euro.

Superbonus al 110%: i dati Enea al 31 dicembre 2022 divisi per regioni
Superbonus al 110%: i dati Enea al 31 dicembre 2022 divisi per regioni

Infine, dal report di ENEA riemergono tutti i dati sopra citati, suddivisi però per ciascuna delle regioni italiane. A fine 2022 non cambia la tendenza di fondo, che vede il ricorso al Superbonus al 110% diffuso in modo molto uniforme su tutto il territorio nazionale. Ne consegue l’inevitabile primato della regione più popolosa, la Lombardia, sia in termini di asseverazioni presentate, 58.182, che per gli investimenti ammessi a detrazione, 10,846 miliardi. A seguire troviamo Veneto (44.551 e 6,086 miliardi), Lazio (30.172 e 5,671 miliardi) ed Emilia-Romagna (29.718 e 5,363 miliardi). Nel Meridione la Sicilia è prima per le asseverazioni, 23.926, con la Campania leader negli investimenti, 4,623 miliardi.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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