Next Generation EU compie due anni, il bilancio della Commissione europea

Da Bruxelles arriva un documento con il bilancio, ampiamente positivo, dei risultati biennali prodotti dal dispositivo per la ripresa e per la resilienza finanziato con 800 miliardi di euro. Gli effetti sul PIL di Next Generation EU
Europa: il piano Next Generation Eu compie due anni

Celebrare il compleanno di una cosa anziché di una persona può sembrare una cosa abbastanza arida. Certo, se l’oggetto del festeggiamento è un qualcosa che vale l’astronomica cifra di 800 miliardi di euro, si comprende almeno l’importanza della ricorrenza. Stiamo parlando del Next Generation EU, il colossale piano messo a punto dall’Unione Europea per fare da volano strategico e finanziario alla trasformazione verde e digitale del continente. Piano del quale, appunto, ricorrono i due anni dalla sua adozione.

Piuttosto che spegnere due candeline su una torta, la Commissione europea ha pensato bene di onorare l’anniversario con una comunicazione che fa il punto sui risultati concreti conseguiti finora “grazie all’impulso senza precedenti impresso dal dispositivo a favore delle riforme e degli investimenti verdi e digitali negli Stati membri. La comunicazione delinea inoltre nuove misure per far sì che i piani nazionali per la ripresa e la resilienza continuino ad essere attuati in modo efficace”.

Next Generation EU: i principali settori finanziati

In particolare, esaminando i piani per la ripresa e la resilienza degli Stati aderenti all’Unione europea, nel documento si sottolinea che circa 203 miliardi di euro della dotazione totale del Next Generation EU contribuiscono a finanziare delle misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030.

Ed ancora, circa 131 miliardi di euro contribuiscono invece a finanziare delle misure volte a trasformare in senso digitale le economie e le società europee. Inoltre, circa 138 miliardi di euro sono stati destinati alla spesa e alle politiche sociali per la prossima generazione.

Ad oggi la Commissione ha erogato oltre 144 miliardi di euro nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, una cifra comprensiva di sovvenzioni (96 miliardi) e prestiti (48 miliardi). “Molte erogazioni ulteriori – viene evidenziato – sono previste via via che si procede verso la seconda fase dell’applicazione del dispositivo”.

Le parole della presidente von der Layen

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen

“Next Generation EU – ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – ha assunto una rilevanza ancora maggiore di una risposta, peraltro fondamentale, alla pandemia di COVID-19. A due anni dalla creazione del fondo abbiamo già erogato oltre 140 miliardi di euro e abbiamo superato gli obiettivi di investimento iniziali per le transizioni verde e digitale”.

Per la numero uno della Commissione UE, “il fondo, diventato ormai un elemento chiave del nostro piano industriale per il Green Deal, sosterrà gli Stati membri nel percorso verso l’azzeramento delle emissioni nette, grazie anche all’ulteriore impulso finanziario di REPowerEU. Le riforme trasformative che passano per i piani nazionali di ripresa degli Stati membri sono fondamentali per modernizzare e rafforzare l’Unione europea. È necessario proseguirne la rapida attuazione”.

Le nazioni prese ad esempio

Fra i Paesi presi ad esempio dalla Commissione europea nella sua comunicazione per celebrare l’efficacia del Next Generation EU figura anche il nostro, sebbene per ragioni distanti dal progresso tecnologico. “Dalla sua creazione due anni fa – si legge – il dispositivo per la ripresa e la resilienza ha avuto un impatto trasformativo sulle economie degli Stati membri, ad esempio promuovendo le riforme dei sistemi di giustizia civile e penale in Italia”.

Vengono inoltre citate le riforme del mercato del lavoro in Spagna, il miglioramento dell’offerta di alloggi a prezzi accessibili in Lettonia, la promozione degli investimenti nelle energie rinnovabili offshore in Grecia e la maggior facilità nella digitalizzazione delle scuole e delle imprese in Portogallo.

Gli effetti sul PIL dei Paesi membri

Alla comunicazione della Commissione europea sono allegati numeri e dati. Fra questi un interessante grafico che mostra gli effetti positivi sul Prodotto interno lordo, fino al 2024, dei Paesi membri derivanti dell’adozione del Next Generation EU. Il tutto tenendo conto degli effetti dei singoli piani nazionali di ripresa e resilienza, ma anche del “rimbalzo” positivo provocato dai piani adottati dalle altre nazioni.

Gli effetti del piano Next Generation EU

Ebbene, se il dato medio del continente indica un progresso del PIL intorno all’1,7%, per l’Italia il progresso stimato è ben maggiore, con un +3% che colloca il nostro Paese al quinto posto, dietro Grecia, Bulgaria, Croazia e Romania, ma ben davanti alle altre grandi nazioni europee, con la Francia accreditata di un +1%, la Germania di un +0,9% e la Spagna di un +2,5%.

Le sfide per il futuro

Il documento celebra il biennio ma delinea anche lo scenario futuro, considerando che l’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza avviene ora in un contesto molto diverso da quello di partenza, “caratterizzato dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, da un’inflazione elevata e da una crisi energetica”.

Per questo nella primavera del 2023 le nazioni aderenti all’Unione “dovrebbero integrare i loro piani per la ripresa e la resilienza con capitoli di REPowerEU, al fine di fornire una risposta congiunta alla crisi energetica mondiale. Le riforme e gli investimenti, nuovi o rafforzati, inclusi nei capitoli e finanziati grazie a un potenziamento della capacità finanziaria del dispositivo per la ripresa e la resilienza fino a 270 miliardi di euro, consentiranno agli Stati membri di eliminare rapidamente la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi e di accelerare la transizione verso l’energia pulita”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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