Più sostegno alle rinnovabili per raggiungere l’obiettivo zero emissioni

Il New Energy Outlook 2022 di BNEF delinea due scenari della transizione energetica da qui fino al 2050: senza nuovi interventi politici verranno eliminate soltanto metà delle emissioni globali legate al consumo dell’energia
è necessario più fotovoltaico per il report New Energy Outlook 2022 di BNEF

Ventisette anni rappresentano un periodo lungo nella nostra esistenza, molto meno se li consideriamo come il tempo disponibile prima di raggiungere quello che viene ritenuto il punto d’arrivo più importante della transizione energetica, la metà del secolo. Ventisette anni che comunque consentono ancora di fare scelte importanti per far sì che l’innalzamento climatico non superi i due gradi nel 2050. Ed è proprio dei futuri percorsi green che si occupa BloombergNEF nel suo New Energy Outlook 2022.

Il New Energy Outlook 2022: scenari a confronto

Il report BNEF analizza come il comparto energetico mondiale – soprattutto in base all’andamento dei sistemi energetici di nove Paesi critici che costituiscono il 63% delle emissioni globali – potrebbe evolversi da qui fino al 2050. Ed in quest’ottica vengono presi in considerazione due scenari:

  • il primo denominato Economic Transition Scenario (ETS)
  • il secondo Net Zero Scenario (NZS).

Per entrambi gli scenari vale una considerazione di partenza, ovvero che la crisi energetica globale ha reso l’energia rinnovabile ancora più competitiva rispetto alla generazione di energia a carbone e a gas in molte parti del mondo. E l’aumento dei prezzi dei combustibili fossili sta inducendo molti Paesi a perseguire una transizione più rapida verso l’energia pulita anche per ottenere una maggiore sicurezza energetica.

Generazione elettrica nei due scenari previsti nel New Energy Outlook 2022 di BNEF
Generazione elettrica nei due scenari ETS e NZS previsti nel New Energy Outlook 2022 di BNEF

Lo scenario ETS

Lo Scenario di transizione economica non presuppone alcuna nuova azione politica per accelerare la transizione verso le zero emissioni. Dunque, a fare da traino c’è “soltanto” la rapida crescita delle energie rinnovabili con la conseguente elettrificazione dei trasporti. Una dinamica che porterà ad eliminare circa la metà delle emissioni mondiali legate all’utilizzo dell’energia nel 2050.

Seppur insufficiente in assenza di sovvenzioni aggiuntive, l’Outlook BENF sottolinea il grande potenziale delle rinnovabili, legato anche alle drastiche riduzioni dei costi della tecnologia eolica, solare e delle batterie nell’ultimo decennio, cali di prezzo che dovrebbero riprendere dopo l’attuale pausa legata alle tensioni inflazionistiche.

Contributo di eolico e solare

In particolare, l’ETS indica che l‘energia eolica e solare forniranno circa i due terzi della produzione mondiale di energia entro il 2050 rappresentando l’85% dei 23 terawatt di nuova capacità di potenza che saranno installati nei prossimi tre decenni. Per quanto riguarda la traiettoria dei combustibili fossili, i consumi globali di carbone, petrolio e gas raggiungeranno tutti il loro picco nell’arco dei prossimi dieci anni.

Nonostante i rapidi progressi dell’energia pulita, lo scenario di transizione economica, come detto, è ben lungi dal raggiungere lo zero netto entro la metà del secolo. Piuttosto, entro il 2050 le emissioni di CO2 diminuiranno del 29%, mentre l’utilizzo di carbone, petrolio e gas continuerà a pesare generando 24,6 gigatonnellate di CO2 all’anno. Ne conseguirà un riscaldamento del pianeta di 2,6 gradi centigradi, ovviamente violando gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Lo scenario NZS

Ben diverse le prospettive aperte dal Net Zero Scenario, un modello messo a punto da BloombergNEF che mostra come il mondo può rimanere sulla buona strada contenendo a 1,77 gradi centigradi l’innalzamento delle temperature e raggiungendo il traguardo dell’impatto zero entro il 2050, il tutto grazie ad un’accelerazione rapida nell’impiego di energia pulita e nell’elettrificazione, oltre che sviluppando la cattura/stoccaggio della CO2 e utilizzando l’idrogeno come vettore rinnovabile.

Più nel dettaglio, lo scenario NZS indica che entro il 2050 il sistema energetico globale sarà dominato dall’eolico (ben il 48% della generazione) e dal solare (26%), mentre il resto della domanda energetica sarà soddisfatto da altre fonti rinnovabili (7%), nucleare (9%), nonché dall’impiego di idrogeno, carbone e gas con cattura e stoccaggio della CO2 prodotta.

Emissioni di CO2 nei due scenari New Energy Outlook 2022 BNEF
Emissioni di CO2 nei due scenari New Energy Outlook 2022 BNEF

6 azioni chiave per governi e privati

Per potersi realizzare, però, il Net Zero Scenario dovrà essere accompagnato e supportato da una serie continua di interventi ad opera di governi nazionali e internazionali, oltre che da opportune strategie delle aziende. Il New Energy Outlook contiene delle indicazioni per i responsabili politici e gli attori del settore privato relative a sei aree di azione chiave per la transizione energetica:

  1. Accelerare l’implementazione di soluzioni climatiche mature
  2. Sostenere lo sviluppo di nuove soluzioni climatiche
  3. Gestire la transizione o l’eliminazione delle attività più carbon-intensive
  4. Creare adeguate strutture di governance per la transizione climatica
  5. Sostenere la transizione nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo
  6. Aumentare la fornitura di materiali critici

Rimuovere ostacoli alle rinnovabili

“I nostri scenari ETS e NZS – ha spiegato David Hostert, responsabile globale dell’economia e dei modelli presso BNEF e autore principale del rapporto – descrivono percorsi molto diversi per la transizione energetica e, per estensione, per la crisi climatica globale. I responsabili politici hanno l’opportunità di iniziare a colmare il cosiddetto “divario di attuazione”, rimuovendo gli ostacoli alla diffusione delle energie rinnovabili e dei veicoli elettrici, accelerando lo sviluppo di nuove tecnologie come l’idrogeno e la cattura del carbonio e gestendo attivamente l’uscita dai combustibili fossili”.

Lo stesso Hostert ha specificato che “la distribuzione di energia pulita deve quadruplicare entro il 2030, oltre a un importante investimento nella cattura e stoccaggio della CO2, in tecnologie nucleari avanzate e idrogeno. Per rimettersi in carreggiata in questo decennio, devono essere investiti 3 dollari in forniture a basse emissioni di carbonio per ogni dollaro legato a forniture di combustibili fossili”.

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Marco Ventimiglia

Giornalista professionista ed esperto di tecnologia. Da molti anni redattore economico e finanziario de l'Unità, ha curato il Canale Tecnologia sul sito de l'Unità
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