Energia pulita, gli investimenti dei governi continuano a crescere

Secondo uno studio condotto della IEA dall’inizio della pandemia, a livello globale, sono stati destinati all'energia pulita oltre 1,2 trilioni di dollari. Obiettivo: combattere la crisi energetica
Energia pulita e impianti eolici in crescita

La crisi energetica globale, che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese, ha dato un’accelerata agli investimenti in energia pulita dei governi di tutto il mondo, che hanno posto al centro della loro agenda politica il tema della sicurezza energetica. Solo a partire dal mese di marzo del 2022 l’aumento è stato pari a 500 miliardi di dollari. A questa cifra, già di per sé rilevante, si aggiunge il dato relativo all’ampio periodo compreso tra l’inizio della pandemia e ottobre 2022, durante il quale le risorse economiche destinate a questo settore sono arrivate a toccare quota 1.2 trilioni di dollari.

A scattare questa fotografia è il report della IEAGovernment Energy Spending Tracker”, pubblicato a dicembre, che ha analizzato quasi 1600 misure finanziarie messe in atto dai Governi di oltre di 67 Paesi.

Energia pulita: dalle economie avanzate il 95% degli investimenti

Entrando più in dettaglio, lo studio mostra come la cifra investita dalle economie avanzate arrivi a rappresentare il 95% di tutte le risorse stanziate su scala globale dall’inizio della pandemia. Di questi investimenti circa la metà proviene dagli Stati Uniti, mentre il 37% arriva invece dall’Unione Europea. Tra gli ambiti che beneficeranno maggiormente di queste risorse ci sono quelli dell’elettricità a basse emissioni di carbonio, degli incentivi per il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici e nell’industria e delle infrastrutture di trasporto a basse emissioni di carbonio.

investimenti in energia pulita
Gli investimenti in energia pulita – fonte Iea

Gli investimenti pubblici stimolano quelli privati

Questo trend che vede un continuo aumento della spesa pubblica nel comparto dell’energia pulita, secondo le previsioni della IEA, avrà effetti positivi a cascata anche sugli investimenti privati. Se si adotta una prospettiva al 2030, lo studio sottolinea infatti come gli investimenti annuali globali nel comparto della Clean Energy cresceranno di quasi il 50%, superando i 2 trilioni di dollari.

Sostegno alle famiglie

Tra le questioni affrontate dallo studio c’è anche quella del sostegno dei Governi alle famiglie e alle imprese per far fronte ai prezzi delle bollette che sono cresciuti vertiginosamente. Secondo l’analisi della IEA, la spesa pubblica in quest’ambito sfiora i 630 miliardi di dollari e si prevede che aumenti ulteriormente. In particolare, il ruolo più rilevante è rivestito dalle economie avanzate che rappresentano l’80% di questa cifra, con l’UE che a sua volta contribuisce a oltre la metà di questa percentuale.

Tuttavia, sottolinea l’agenzia, se da un lato certamente gli interventi nel breve termine messi in atto dal governo hanno contribuito ad attutire l’effetto dell’aumento dei prezzi sui consumatori e sulle imprese; dall’altro stanno impattando in modo rilevante sull’economia.

Per questo è necessario individuare in modo più preciso i target di intervento, in modo da evitare di incidere negativamente sui livelli di debito pubblico. “Solo il 35% delle misure di accessibilità economica a breve termine – si legge nel report – è infatti rivolto esplicitamente alle famiglie più bisognose o alle imprese esposte in modo sproporzionato agli effetti dei prezzi elevati dell’energia”.

Non lasciare indietro i Paesi in via di Sviluppo

Questo problema è ancora più rilevante nei Paesi in via di sviluppo, dove l’adozione di misure per favorire l’accesso all’energia sta diventando insostenibile. Finora in questi Paesi sono stati investiti circa 114 miliardi di dollari in misure da attuare nel breve termine per limitare l’aumento dei prezzi dei carburanti per il trasporto, dei combustibili per cucinare e dell’elettricità. Tuttavia, questi investimenti stanno gravando in modo rilevante sull’economia di questi territori.

Secondo Fatih Birol, direttore esecutivo della IEA, da questo punto di vista, il divario tra i Paesi avanzati e quelli in via di sviluppo è ancora molto rilevante. Questi territori rischiano di rimanere indietro nel percorso di transizione verso le energie pulite se non vengono supportati in modo adeguato dalla comunità internazionale a investire in questo settore.

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Monica Giambersio

Giornalista professionista e videomaker. Da anni si occupa di energia e transizione ecologica
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