L’Internet of Things (IoT) torna a crescere e si prepara per un brillante futuro

Secondo gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano il settore Internet Of Things ha superato nel 2021 i sette miliardi di fatturato, con un incremento del 22%. Il mercato vira decisamente verso i servizi e si appresta a sfruttare il potenziale economico messo in campo dal PNRR
L’Internet of Things (IoT) torna a crescere e si prepara per un brillante futuro

L’Internet of Things (IoT) non è certo una novità: lo sviluppo di questi ultimi anni è stato fenomenale, ma nel corso del 2020 si era assistito a un piccolo rallentamento (-3%). Il Politecnico di Milano, attraverso i suoi Osservatori Digital Innovation, ha voluto mettere a fuoco questo mercato registrandone l’andamento nel 2021 e analizzandone le prospettive. Nel corso dell’evento “Guardare oltre la ripresa: strategie e investimenti per l’Internet of Things” sono stati presentati i dati dell’Osservatorio Internet of Things.
Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation, ha definito il 2021 “un anno importante per l’IoT”, sia per l’aspetto quantitativo che per quello qualitativo. Dal punto di vista dei numeri, in Italia il valore di mercato ha superato i sette miliardi di euro (per la precisione 7,3, con una crescita del 22 per cento rispetto all’anno precedente), un valore di gran lunga superiore ai 6,2 miliardi del 2019, che erano stati la precedente vetta raggiunta da questo mercato. Si tratta di circa il 10 per cento di tutta la spesa IT del nostro Paese.

Soprattutto, si è tornati a una crescita in linea con quella pre-Covid e molto interessante anche rispetto a quella dei principali Paesi occidentali, che è stata compresa tra il 15 e il 25%.

Mercato dell'Internet of Things

“Questo traguardo è stato possibile grazie all’evoluzione della catena del valore, che sta introducendo servizi,” ha detto Perego. “E questo vale in tutte le aree: fabbrica (soprattutto per la manutenzione preventiva e predittiva), edifici (per il monitoraggio energetico), sanità. L’evoluzione verso l’offerta di servizi a valore aggiunto basati su questa tecnologia è un trend fondamentale.”

Il settore Internet of Things è sempre più legato ai servizi

Per comprendere questa crescita bisogna analizzare i settori verticali. Qui si può notare come questo mercato sia sempre più legato ai servizi (+25%). Nel mondo Industrial IT, per esempio, l’80% per cento delle aziende non ha solo attivato macchinari, ma anche servizi a valore aggiunto basati sull’IoT (+4%), legati soprattutto a notifiche push (87%) e alla gestione energetica (50%). Anche nell’ambito della “smart home”, dove il 12% dei consumatori già utilizza servizi in abbonamento, il 77% degli intervistati si è dichiarato interessato ad attivarne di aggiuntivi, con due consumatori su tre che sono disposti a pagare una quota specifica.

Iot- I servizi al centro del mercato
IoT- I servizi al centro del mercato

“Quello che stiamo osservando oggi va però anche oltre,” ha affermato Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Internet of Things. “Vediamo un’evoluzione verso lo ‘smart connected product’, che è parte di un ecosistema e non più solo un dispositivo capace di elaborare dati e inviarli. Questo è un modello dove si passa dalla teoria alla pratica”. Nel mondo dell’agricoltura ci sono esempi di attivazione di servizi OTA (Over The Air) per la manutenzione predittiva e per attività personalizzate, come i tagliandi. La comunicazione Veihcle-2-Veichle utilizza sensori nel terreno per analizzare lo stato di qualità del suolo e segnalare quando e come intervenire.

Un altro interessante esempio arriva dal mondo automotive, dove i produttori di auto potranno sfruttare sempre di più la componente hardware già installata in fase di produzione per offrire nuovi servizi. Già oggi è possibile raccogliere informazioni su eventuali malfunzionamenti o effettuare aggiornamenti OTA del software di bordo, ma in futuro sarà possibile abilitare ulteriori servizi legati alla sicurezza e al comfort.

Il raddoppio delle reti LPWA

In totale, il settore dei servizi vale tre miliardi di euro, ovvero circa il 40% del mercato complessivo dell’IoT, con una crescita del 25% rispetto al 2020. A livello numerico, oggi ci sono installati 111 milioni di oggetti connessi (dai 90 del 2020), di cui 37 milioni dotati di connessioni cellulare (+9%) e 74 di altre tecnologie di comunicazione (+25%). Una spinta importante è arrivata dalle reti Low Power Wide Area (LPWA, che comprendono Narrowband IoT, SigFox e LoRaWAN), che sono passate da uno a due milioni.

Le connessioni internet of Things
Le connessioni IoT attive a fine 2021 – Fonte Osservatori Digital Innovation – Politecnico di Milano

Lo “smart metering” costituisce la porzione più ampia del mercato IoT ed è anche l’unico ambito in cui la ricerca degli Osservatori evidenzia un calo del 12%. Questo dato si spiega però con obblighi normativi meno stringenti che in passato. Il processo di sostituzione oggi coinvolge percentuali meno elevate e questo ha un impatto sul mercato. Per fare qualche esempio, il 60% dei contatori elettrici di prima generazione è già stato sostituito, così come l’80 per cento nel mondo gas. In futuro questo segmento dovrebbe tornare a crescere grazie allo smart metering idrico. “Oggi sono in corso diverse sperimentazioni e qualcosa si sta muovendo anche lato normativo, dove si paventa un possibile obbligo,” ha detto Salvadori. “Del resto i benefici sono consistenti sia a livello economico sia a livello di sostenibilità ambientale”.

I tre ambiti applicativi che sono cresciuti di più sono quelli:

  • dello smart building (+61% per un totale di 1,1 miliardi di euro),
  • della smart factory (+66% per 640 milioni di euro),
  • dell’agricoltura (addirittura +193% a quota 410 milioni di euro).

In questi settori si sono rivelati fondamentali gli incentivi: Ecobonus, Superbonus 110% e Piano Nazionale Transizione 4.0 (poi confluito nel PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) hanno avuto un forte impatto su applicazioni diffuse come la gestione consumi energetici e della video sorveglianza.

evoluzione mercato internet of things
Ripartizione del mercato IoT in Italia per ambito applicativo e confronto 2020-2021

Le opportunità del PNRR

Il PNRR pur non avendo ovviamente capitoli di spesa specificamente legati all’IoT presenta numerose opportunità, che fanno prevedere un futuro ancora in crescita. Un forte traino arriverà dalle risorse che possono essere utilizzate per la smart factory, dove ci sono in gioco 14 miliardi legati al Piano Nazionale Transizione 4.0, mentre un altro comparto interessante è quello legato a smart city e smart infrastructure, sia per l’ambiente urbano sia a livello più ampio. Basti pensare a temi come la gestione dei rischi alluvionali e idrogeologici, il metering idrico, le strade sicure con il monitoraggio di ponti, viadotti e strade. In totale si tratta di altri 7,7 miliardi.

L’efficienza energetica, anche attraverso le smart grid, è l’elemento più importante dello smart building, per il quale sono previsti altri quattro miliardi. Infine, c’è il settore dell’assisted living, con la cura a domicilio di pazienti fragili e servizi personalizzati anche da remoto, con ulteriori quattro miliardi. In totale, il PNRR mette a disposizione quasi 30 miliardi di euro in settori dove l’IoT può giocare un ruolo fondamentale.

Le opportunità del PNRR
Le opportunità del PNRR per l’Internet of Things

A questi si aggiungono le risorse stanziate per tecnologie indirettamente legate al settore, come i 7,7 miliardi messi sul piatto per le reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G), gli 8,4 miliardi destinati ai mezzi di trasporto come treni, autobus e navi e i 4,8 miliardi per la digitalizzazione della logistica. Ovviamente il mercato non crescerà certo a questi livelli, ma le cifre in gioco dimostrano che il potenziale è elevato e che per l’Internet of Things un brillante futuro è garantito.

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Paolo Galvani

Nato nel 1964, è giornalista professionista dal 1990 e si occupa di tecnologia dalla fine degli Anni ’80, prima come giornalista poi anche come traduttore specializzato. A luglio 2019 ha lanciato il blog seimetri.it, dedicato alla vita in camper, e collabora con diverse testate giornalistiche specializzate nel settore del turismo all’aria aperta.
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