Dopo un inizio stentato, dovuto soprattutto all’incertezza legislativa e alla complessità delle procedure, cominciano a tornare i conti relativi al Superbonus 110%. Ad indicarlo sono gli ultimi dati forniti da ENEA, che ha fra l’altro deciso di aggiornare mensilmente le rilevazioni nazionali e regionali relative alla maxi agevolazione edilizia che, lo ricordiamo, rappresenta una delle architravi di spesa del PNRR (acronimo di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) recentemente sdoganato dall’Unione europea che eroga i fondi.
Trascorso ormai più di un anno dall’entrata in vigore del Superbonus, con il Decreto Rilancio del maggio 2020, ENEA certifica che al 31 agosto il totale degli investimenti che sono stati ammessi a detrazione ha raggiunto i 5 miliardi e 685 milioni di euro, mentre ragionando in termini di lavori già ultimati (il 68,8%) , il totale degli investimenti ammessi a detrazione risulta pari a 3 miliardi e 910 milioni di euro.
Per quanto attiene al numero di asseverazioni presentate, il totale nazionale è di 37.128 con una quota maggiore relativa agli edifici unifamiliari anche se il corrispettivo economico prevalente riguarda invece i condomini. In particolare, le 4.844 asseverazioni presentate per quest’ultimi corrispondono ad un totale di 2 miliardi e 650 milioni di investimenti (un miliardo e 585 milioni i lavori già realizzati).
Le asseverazioni presentate per gli edifici unifamiliari sono state 19.072 per 1 miliardo e 874 milioni di investimenti ammessi a detrazione (1 miliardo e 429 milioni il corrispettivo dei lavori già realizzati). Ci sono poi da considerare le asseverazioni relative alle unità immobiliari funzionalmente indipendenti, che sono state 13.212 per 1 miliardo e 160 milioni di investimenti ammessi a detrazione (895 milioni di euro il corrispettivo dei lavori già realizzati).
Interessante anche il dato fornito da ENEA relativo agli investimenti medi in regime di Superbonus a seconda della tipologia di abitazione. L’importo maggiore è naturalmente relativo ai condomini, con una media di 547.191 euro per intervento, cifra che scende a 98.264 euro per gli edifici unifamiliari mentre l’importo medio dei lavori compiuti sulle unità immobiliari indipendenti è di 87.833 euro.
Nel report non manca l’analisi della situazione geografica, con lo specifico del ricorso all’agevolazione nelle varie regioni. A fare la parte del leone è inevitabilmente il Nord Italia, dove si concentra il maggior numero di abitanti ed edifici, ma ragionando in termini relativi la diffusione del Superbonus appare sufficientemente omogenea sull’intero territorio nazionale.
Nel dettaglio, la regione con il maggior numero di asseverazioni depositate è la Lombardia (5.116) seguita dal Veneto (4.628) e dal Lazio (3.704) mentre fra le regioni meridionali quella con il maggior numero di asseverazioni è la Sicilia (2.751), quest’ultimo, a ben vedere, dato non dissimile in termini di incidenza percentuale dalla Lombardia tenuto conto che nell’isola la popolazione è meno della metà.
Situazione differente ragionando in termini di valore degli investimenti ammessi a detrazione. Un dato che era stato evidenziato già a marzo 2021. Guida sempre la Lombardia (857 milioni di euro) ma è seguita dal Lazio (560) che precede di poco il Veneto (558). E rispetto al dato numerico delle presentazioni cambia anche la “leadership” al Meridione con la Campania davanti alla Sicilia, rispettivamente con un valore di 468 milioni e di 397 milioni di euro degli investimenti ammessi a detrazione.