Superbonus, a che punto siamo? Una domanda rimasta fin qui sostanzialmente inevasa, visto che in tema della maxi detrazione fiscale per lunghi mesi si è soprattutto parlato di normative, ambiti d’applicazione e finanziamenti, avendo a che fare con il provvedimento oggettivamente più complesso nella storia legislativa dell’edilizia. Ma il tempo scorre e non ne rimane poi così tanto per ricorrere all’agevolazione, sempre che non intervenga un’ulteriore proroga, come peraltro ipotizzata nell’ultima bozza del Recovery Plan (la terza!) che sposta a fine 2023 la scadenza.
Al momento, però, le certezze sono queste: è trascorso quasi un anno dall’introduzione del Superbonus 110% (con il decreto-legge “Rilancio” del 19 maggio 2020) e pur essendo già stato prorogato a fine 2022, i relativi cantieri dovranno aver superato il 60% di completamento entro il 30 giugno dell’anno prossimo. Questo significa che di fatto ci avviciniamo alla metà del cammino temporale dell’incentivo edilizio.
Dunque è senz’altro opportuno cominciare a verificare l’andamento “sul campo” della misura, proprio ciò di cui si è recentemente occupato il webinar “Primi bilanci e possibili futuri dell’Ecobonus 110%“. In particolare, i dati relativi ai cantieri che sono stati aperti con ricorso alla maxi detrazione fiscale, la cui elaborazione viene effettuata da ENEA, sono stati esposti da Riccardo Fraccaro, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel governo guidato da Giuseppe Conte che si è occupato in prima persona della messa a punto del provvedimento .
L’esposizione è iniziata con un’indispensabile premessa relativa all’interpretazione dei dati: “Dopo un inizio difficile – ha spiegato Fraccaro – si è entrati in una fase di crescita sostenuta nel ricorso al Superbonus, con i cantieri certificati da ENEA che a partire da gennaio si sono praticamente raddoppiati di mese in mese”.
Un andamento peculiare le cui motivazioni vanno ricercate proprio nella complessità del provvedimento. “L’inizio difficile si spiega innanzitutto con l’attesa dei decreti attuativi nel corso dell’estate. Ottobre, novembre e dicembre, poi, sono stati dei mesi per così dire di assestamento, trascorsi per lo più a fornire delle certezze agli operatori su determinate questioni”.
Con il 2021, però, si è assistito ad un autentico cambio di passo: “Dall’inizio dell’anno – ha sottolineato l’ex sottosegretario – il numero dei cantieri è aumentato del 410%, e del 360% per quanto riguarda il loro valore. Una tendenza che prosegue se è vero che nelle seconda e terza settimana di marzo si è registrato ancora un incremento del 20%”.
A questo punto “i dati più recenti sul Superbonus ci dicono che attualmente i cantieri certificati da ENEA nell’ambito dell’applicazione della detrazione fiscale sono in Italia 8.352 per un valore complessivo che arriva agli 877 milioni di euro”.
Un altro aspetto interessante è quello che riguarda il ricorso all’agevolazione sul territorio. “A livello regionale – ha affermato Fraccaro – i dati differiscono, ma non in modo netto, a seconda che si vada a vedere il numero o il valore dei cantieri. Sotto l’aspetto quantitativo al primo posto c’è il Veneto mentre in relazione all’ammontare economico dei cantieri la graduatoria è capeggiata dalla Lombardia“.
Non emergono invece delle divergenze eccessive fra Nord e Sud del Paese se è vero che, nella classifica delle prime cinque regioni per valore, oltre a Lombardia, Veneto e Emilia Romagna figurano anche Campania e Calabria. Infine, da ENEA sono arrivate anche le prime elaborazioni riguardanti il risparmio energetico che sarà assicurato da questi lavori una volta arrivati a compimento, ovvero 166mila Megawattora.