Attrattività per le rinnovabili, l’Italia migliora ma è ultima fra i grandi Paesi europei

L’indice mondiale RECAI realizzato da EY mostra il quattordicesimo posto del nostro Paese, che scala una posizione, mentre resta al vertice il terzetto composto da Stati Uniti, Germania e Cina
Quali sono i paesi più attrattivi per le rinnovabili?

Con il diffondersi delle fonti rinnovabili acquistano sempre più importanza i rapporti che misurano e analizzano lo sviluppo dell’energia green a livello globale e nazionale. Fra questi uno di quelli più noti e con maggior storia è il Renewable Energy Country Attractiveness Index, meglio noto con l’acronimo RECAI.

Giunto alla sua 62° edizione, il report realizzato da EY classifica i primi 40 Paesi al mondo per attrattività degli investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili. Ed il principale messaggio contenuto nell’ultimo numero è che per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione prefissati è necessario accelerare sul percorso della transizione energetica triplicando l’attuale capacità mondiale di energia rinnovabile entro il 2030.

Indice RECAI: la classifica

Scorrendo la classifica del RECAI si vede come restano invariati, rispetto alla precedente edizione di sei mesi fa, i principali tre mercati delle energie rinnovabili a livello mondiale, ovvero:

  1. Stati Uniti,
  2. Germania,
  3. Cina.

In particolare, gli USA mantengono la prima posizione, “spinti da una significativa crescita del comparto solare come risultato degli incentivi dell’Inflation Reduction Act (IRA)”.

A seguire in seconda posizione si trova la Germania che si sta caratterizzando soprattutto per la sua crescita sostanziale nel settore dell’eolico onshore. Basti pensare che le nuove capacità installate entro la fine del settembre 2023 hanno già superato il totale installato nell’anno precedente.

Sempre legata all’energia eolica, ma questa volta offshore, la traiettoria ascendente della Cina che mantiene quindi il terzo posto nell’indice RECAI. A seguire nella graduatoria di EY troviamo Francia (che guadagna una posizione), Australia (+2), India (stabile), Regno Unito (-3) e Spagna (stabile).

Ed ancora, i Paesi nordici continuano a dimostrare grande effervescenza in materia di energie rinnovabili, con Danimarca (9ͣ), Svezia (17ͣ) e Norvegia (26ͣ) che salgono rispettivamente di due, tre e cinque posizioni.

Cauto ottimismo sull’Italia

E l’Italia? L’andamento è lievemente positivo, in quanto guadagna una posizione rispetto alla precedente edizione del RECAI, passando così al 14esimo posto.

C’è da dire che il posizionamento del nostro Paese, per quanto migliore, non può essere ritenuto soddisfacente perché, come mostrano i dati appena esposti, è nettamente il peggiore fra le grandi nazioni europee. Gli analisti di EY esprimono comunque un cauto ottimismo per il futuro in quanto “l’Italia si è posta target ambiziosi per aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e, come indicato dai recenti provvedimenti governativi annunciati, per agevolare l’accesso a queste fonti”.

“Le stime per l’Italia – spiega Giacomo Chiavari, Energy Strategy & Transaction Europe West Leader di EY – indicano che si dovrà colmare un gap di circa 11 GW rispetto ai target stabiliti per l’energia eolica e di 35 GW relativamente al fotovoltaico. E questo, oltre ai significativi benefici economici e ambientali, porterà a creare nuove opportunità per il mondo del lavoro: infatti, entro il 2030 triplicherà l’offerta per le professioni legate alle rinnovabili”.

L’andamento dei PPA

Una riflessione a parte merita l’andamento dei PPA (acronimo di Power Purchase Agreement) così come viene esposto all’interno del rapporto RECAI. Stiamo parlando degli accordi di fornitura di energia elettrica rinnovabile che di fatto rappresentano un meccanismo molto utile per facilitare la transizione energetica nel settore privato.

Power Purchase Agreement: il mercato

Infatti, grazie ai PPA le aziende possono raggiungere più velocemente i propri obiettivi di sostenibilità e risparmiare sull’energia elettrica, evitando fluttuazioni sui prezzi. Guardando invece a chi si occupa della realizzazione dell’impianto green, ricorrendo ai Power Purchase Agreement sa già quanto tempo sarà necessario per rientrare sull’investimento e quali saranno i guadagni futuri.

PPA: l’Italia guadagna un posto

Ebbene, relativamente all’Italia si evidenziano una crescita e maggiore interesse per il mercato nazionale dei PPA, una tendenza che viene puntualmente confermata dal posizionamento nella relativa graduatoria mondiale , dove il nostro Paese passa dal tredicesimo al dodicesimo posto in classifica rispetto alla rilevazione del semestre precedente.

L’andamento nazionale positivo dei PPA viene collocato nel rapporto “soprattutto a valle di un ridimensionamento del prezzo all’ingrosso dell’energia. Quest’ultimo si è ridotto a seguito dei picchi dell’anno 2022, nonostante il prezzo non sia tornato ai punti di partenza del periodo antecedente al deficit energetico e alla crisi in Ucraina”.

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Leonardo Barbini

Copywriter ed editorialista di Elettricomagazine.it, appassionato di tecnologia. Da anni segue le tematiche della mobilità elettrica, della transizione energetica e della sostenibilità
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