Impianti connessi e integrati: la rivoluzione del building parte da qui

Massimo Valerii, presidente di KNX Italia, ha spiegato in occasione di MCE 2022 l’importanza di una vera filiera dell’integrazione degli edifici che metta al centro gli impianti connessi
Impianti connessi e integrati alla base degli edifici digitali

Non ci sono edifici digitali senza impianti integrati. Perché la trasformazione smart & green del parco immobiliare italiano va oltre la disponibilità – già ampia – delle tecnologie abilitanti. Servono competenze in grado di mettere a terra progetti virtuosi. Percorsi sinergici che coinvolgono progettisti, integratori di sistemi e catena commerciale in una vera proposta integrata e orientata ai regolamenti vigenti.

Massimo Valerii, presidente di KNX Italia
Massimo Valerii, presidente di KNX Italia

“Il mercato dei cosiddetti Smart Ecobuilding ci chiede di interconnettere efficacemente i prodotti e le soluzioni in campo – spiega il presidente di KNX Italia Massimo Valerii durante il convegno dedicato a questo tema, nell’area That’s Smart di MCE 2022 -. Ma anche di raccogliere i dati e di “saperli” utilizzare per migliorare efficienza e prestazioni. A questa grande rivoluzione si associano le attività normative e regolatorie, le esigenze del mercato e le richieste degli utenti finali, tutti potenziali driver di opportunità per la filiera”.

Perché gli impianti connessi sono un’opportunità?

La progressiva e necessaria digitalizzazione degli edifici è guidata una serie di tendenze. Tra quelle di maggiore interesse per gli operatori del settore impiantistico:

  • adozione dello SRI – Smart Readiness Indicator;
  • installazione di 40 milioni di smart meter 2G elettrici, che permettono all’utente di vedere in tempo reale i consumi e acquisire consapevolezza;
  • aumento della frequenza di lettura dei consumi (dal 2022);
  • obiettivi di incremento delle fonti rinnovabili al 2030;
  • nascita delle comunità energetiche per la condivisione dell’autoconsumo;
  • avvio del mercato dei servizi di dispacciamento (UVAM);
  • elettrificazione degli impianti termici e della mobilità, con relativi incentivi;
  • presenza di Superbonus 110% (finché dura) e altri Ecobonus.

A queste evoluzioni si aggiunge anche l’obbligo, dal 2030, di autonomia energetica per tutti i nuovi edifici. Mentre continua il dibattito istituzionale sulla messa al bando delle caldaie a gas. “Insomma, un “frullatore” di driver che ci obbliga a pensare anche alla transizione digitale degli edifici e in particolar modo dei condomini”, aggiunge Valerii.

Il gemello digitale dell’edificio

Come affrontare la transizione? La soluzione è creare un gemello digitale del building capace di centralizzare tutti i dispositivi smart in campo. E realizzare una mappatura software che diventa punto di interazione con l’edificio fisico. Questo permette agli operatori di accedere da remoto e di dialogare con gli impianti connessi. Ma soprattutto di analizzare e ottimizzare il loro funzionamento valorizzando i dati disponibili. In ultimo, si tratta di un ecosistema bidirezionale, che serve anche per agire e gestire l’edificio.

Quali tecnologie per gli impianti integrati

Alla base di tutta questa operazione, ci sono le tecnologie abilitanti. E riguardano principalmente:

  • sistemi di automazione;
  • tecnologie IoT per la connessione;
  • interoperabilità tra standard tecnologici;
  • integrazione degli impianti;
  • dorsale multiservizio;
  • cybersecurity;
  • BIM – Building Information Modelling.

E quali figure professionali

Massimo Valerii lo ha sottolineato in apertura e torna ad affermarlo sul finale. “Non è possibile improvvisarsi integratori di sistemi di Building Automation – precisa -. La complessità di queste applicazioni richiede competenze e figure qualificate. Per questo KNX spinge sull’aggregazione di professionalità, sulla formazione e sulla certificazione”. Questo perché l’edificio digitale e i suoi impianti connessi porta anche nuove opportunità di business, con il mercato dei servizi e la cosiddetta “economia del dato”.

Ostacoli alla transizione

Il potenziale degli Smart Ecobuilding è alto, su tutti i fronti. Ma permangono criticità che possono frenarne la crescita. Il presidente di KNX Italia ne ha individuate in particolare tre, con relative proposte di sviluppo:

  • normativa: fino al 2011 la norma elettrica si concentrava solo sulla sicurezza dell’impianto, la variante 3 della CEI 64-8 ha introdotto il concetto di prestazione; purtroppo non si è ancora riusciti ad andare oltre questo traguardo verso una vera normativa dell’automazione;
  • mercato: bisogna “pensionare” alcuni dispositivi dell’impianto elettrico e puntare sulla digitalizzazione, ovviamente con tecnologia affidabile e semplice da gestire;
  • infrastruttura: passare dal concetto di automazione dell’unità immobiliare a quello di infrastruttura tecnologica dell’intero edificio con una dorsale multiservizio.

In chiusura, il tema della comunicazione con clienti finali e cittadini. “L’utente ancora non percepisce tutti i vantaggi dell’integrazione tecnologica. In questo, siamo noi operatori del settore a dover trasmettere una maggiore consapevolezza dell’utilità degli edifici digitali”, conclude Massimo Valerii.

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Maria Cecilia Chiappani

Copywriter e redattore per riviste tecniche e portali dedicati a efficienza energetica, elettronica, domotica, illuminazione, integrazione AV, climatizzazione. Specializzata nella comunicazione e nella promozione di eventi legati all'innovazione tecnologica.
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